Fucecchio: Cenni storici sulla Contrada Porta Bernarda

Nobile Contrada Porta Bernarda
contrada di Fucecchio
Stemma Ncpb.JPG
Araldica Troncato di nero e di rosso al leone rampante dell’uno all’altro. Cimato di corona di nobile.
Colori rosso e nero
Motto IN DVICIS VIRTUTE CIVITATIS MAGNITUDO
Capitano Francesco Bertoncini
Barbaresco Anselmo Faraoni
Indirizzo (sede) Via della Concia,17
Santo patrono
(-)
Numero di vittorie 6 (198919922000straord., 20022005straord., 2008)
Contrade alleate
Contrade rivali Contrada Capitana Porta Raimonda
Contradaioli Bernardini
Sito ufficiale Sito ufficiale

La Nobile Contrada Porta Bernarda è una delle dodici contrade in cui è suddiviso Fucecchio e che ogni anno partecipano al Palio di Fucecchio.

Storia della contrada

La Contrada prende il nome da una delle più importanti Porte medievali, che permetteva agli abitanti del Castello di Fucecchio di uscire dall’interno del recinto della Mura e di esercitare, fra l’altro, il commercio con i forestieri. Il nome di Porta Bernarda, a sua volta, sembra derivare dal nome “Bernardo”, personaggio appartenente ad una delle due famiglie più potenti di Fucecchio nel trecento, i Simonetti, molto probabilmente “ingiuesi”, mentre i Della Volta erano “insuesi”. Il territorio di questa Contrada si estendeva dall’inizio dell’attuale via Nelli e i fossati che derivavano direttamente dall’Arno, allora molto più vicino rispetto ad oggi al centro abitato di Fucecchio. Questi fossati si trovavano press’a poco davanti alle Mura castellane, all’altezza dell’attuale Corso Matteotti (non per niente ancor oggi è popolarmente chiamato “su’ fossi”). Tra questi fossati sembra che ve ne era uno più grande, secondario al corso dell’Arno, detto “bianco” di cui tutt’oggi non se ne conosce l’esatta ubicazione, ma presso cui si trovavano l’Abbazia di S. Salvatore (fondata dai Cadolingi, i “Conti di Borgonuovo di Fucecchio”, ma trasferita sul poggio Salamartano a causa delle inondazioni dell’Arno, in seguito ad una bolla di Pasquale II del 25 settembre 1107 o 1108, dopo che ne era stato abate colui che fu detto San Pietro Igneo) e il Ponte di Bonfiglio mantenuto dai “Frati” o “Cavalieri Ospitaleri” d’Altopascio, sopra la Via Francigena, nonché il porto dell’Arno, usato addirittura da Firenze prima che venissero costruiti quelli di Signa. V’è poi da notare che nel 1710, nell’oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano, fuori le mura (poi Chiesa della Vergine delle Vedute, eretta a Parrocchia nel 1839) fu istituita la “Confraternita dei Coronati Incappucciati Scalzi” i cui membri, almeno originariamente ventun persone, appartenenti alle principali famiglie del paese, dovevano indossare, nelle sacre funzioni e nelle processioni, cappe fatte di “sacco rosso”. Quanto alla Piazza d’Armi, da tempo intitolata al grande patriota fucecchiese Giuseppe Montanelli, divenne in seguito un centro di stallaggi, postiglioni e venditori ambulanti, essendo diventata sede di mercato e non solo delle merci prodotte nelle campagne.

Attualmente è la contrada con il maggior numero di palii a Fucecchio (6) esattamente il doppio della rivale Porta Raimonda (3).

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