Ventisette quintali di storia. Una parte ancora originale, le ante laterali e superiori. «Risalgono al 1370. Il portone è invece di fattura più recente perché quello autentico viene custodito nel museo dal Comune. Anche l’ultimo restauro è stato opera nostra. Se non erro nel 1990, 28 anni fa», dice Nemo Niccoli guardando il fratello Renzo, che annuisce. Alle loro mani e all’esperienza decennale della famiglia con laboratorio a Strada in Chianti palazzo pubblico ha affidato ieri mattina il restyling dell’antico portone. «Qui a Siena ci siamo già presi cura di Porta Pispini e Camollia, di Porta San Marco e Tufi. Ma gli agenti atmosferici deteriorano notevolmente il legno, servirebbe una manutenzione costante nel tempo per conservarlo in maniera corretta», aggiunge Nemo, maestro d’arte che ereditato dal padre Giuseppe i segreti del restauro ligneo.

Un’operazione delicata, quella di smontaggio del portone. Iniziata ieri prima delle 8 con l’installazione di un cantiere interno all’ingresso del Comune, in attesa dell’arrivo di un’enorme gru in Piazza, senza la quale sarebbe stato impossibile rimuovere le pesantissime ante con la delicatezza che si addice a scrigni di storia.