Legnano, Alluvione: Gli abitanti di Corso Garibaldi “Ci siamo sentiti soli”

«Ci siamo sentiti soli». E’ lo sfogo di una coppia di residenti della palazzina all’angolo tra Corso Garibaldi e via Pontida, zona particolarmente colpita dal nubifragio del 9 maggio. Le cantine dell’edificio sono state invase dall’acqua che ha spaccato con violenza vetri, raggiungendo altezze di diversi metri. Notevoli i disagi per i proprietari che si sono rimboccati le maniche per sgomberare le stanze da oggetti fradici e ingombranti, spazzare la grandine dal parcheggio esterno e pulire le grate. «Abbiamo fatto tutto da soli, non è intervenuto alcun soccorritore, e ancora oggi (11 maggio) non sappiamo come smaltire gli oggetti ingombranti accumulati nel parcheggio sotterraneo. – spiega Paolo Tajè mentre indica i segni lasciati dall’acqua –  L’evento era eccezionale e capiamo quanto sia difficile intervenire in tutta la città, ma ci siamo sentiti abbandonati. Ci auguriamo che il Comune possa ricevere lo Stato di calamità naturale e che qualcuno ci possa venire incontro almeno per lo smaltimento degli oggetti». Osservazioni rivolte direttamente al primo cittadino, Gianbattista Fratus, che ha ascoltato le richieste avanzate dai cittadini e ricordato l’intenso lavoro dei soccorritori intervenuti nelle zone più critiche che hanno coinvolto soprattuttocorso Magenta con negozi e abitazioni in ginocchio

Sempre in giornata è arrivato lo sfogo di un’altra lettrice: «Chi sostiene che la rete fognaria è inadeguata – scrive Gabriella Lombardi – ha ragione. Capisco l’eccezionalità dell’evento (chi può dire però se questi fenomeni non diventeranno sempre più frequenti) ma in corso Garibaldi  (tratto isola pedonale) la raccolta dell’acqua piovana avviene attraverso una fessura larga un paio di centimetri. In caso di acquazzoni, grandinate o eventi  eccezionali non riescono a raccogliere l’acqua con conseguente allagamento di negozi e cantine. Nell’area pedonale di corso Garibaldi – da quanto ho potuto capire – i Vigili del Fuoco non hanno effettuato interventi perché 5 o 10 centimetri d’acqua non possono essere raccolti con le pompe in dotazione. L’altro giorno abbiamo dovuto arrangiarci. In piazza Europa i tombini non riescono a raccogliere l’acqua neppure quando viene un temporale di normale intensità e bisogna attendere che il sole asciughi l’enorme pozza d’acqua che si forma.  Speriamo che quanto accaduto illumini le istituzioni e che si cerchi di riparare alle fragilità del territorio che sono emerse piuttosto che convincersi o convincere che si è trattato unicamente di un evento eccezionale».

Fonte: Legnano News

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