La breve, ma intensa carriera di Arturo Dejana, che ha da poco compiuto 80 anni.
Il 19 gennaio ha compiuto 80 anni Arturo Dejana detto Pel di Carota, fantino che, pur avendo corso solo due carriere, ha scritto, a modo suo, un importante capitolo della storia del Palio nel luglio 1966.
Nato ad Ilbono (NU), Dejana fece la sua prima apparizione sul tufo nelle batterie della carriera di luglio ’64, montando Zanetta, e nell’occasione riuscì pure ad indossare il giubbetto della Giraffa per le prime due prove. Ma il Palio che si lega indissolubilmente al nome di Pel di Carota è senza dubbio quello del luglio 1966. Dopo aver disputato la prima prova nella Pantera, Dejana fu scelto dall’Istrice, che aveva precedentemente provato Peppinello e Parti e Vai, per il difficile compito di fermare la rivale. La contrada di Camollia aveva infatti avuto in sorte il modesto debuttante Bolero che non offriva nessuna chance di vittoria, mentre la Lupa, a digiuno dal 1952, con Danubio e Bozzolo, era considerata una delle grandi favorite della vigilia. L’obiettivo principale di Pel di Carota era però quello di neutralizzare il grigio Danubio, che già due anni prima aveva dimostrato di essere più pericoloso da scosso che con il fantino in groppa. La sera del Palio, il Dejana marcò stretto Bozzolo per tutta la durata della mossa, ed appena calato il canape, lo danneggiò tanto da farlo cadere all’altezza della Fonte. Successivamente, si affiancò a Danubio, afferrò le sue redini nella mano sinistra e lo “accompagnò” fino alla Cappella, lasciandolo solo quando il divario con i primi era ormai incolmabile. Per questo gesto Pel di Carota ricevette la gratitudine eterna degli istriciaioli, che tuttora non perdono occasione per festeggiarlo, come accaduto di recente in occasione del suo ottantesimo compleanno, mentre il Comune lo punì severamente con una sospensione record per quei tempi di ben 8 Palii.
Conclusa la lunga squalifica, Pel di Carota si ripresentò nel ’70 ma, sia a luglio nella Selva che ad agosto nell’Onda, fu smontato dopo la provaccia per far spazio a Ciancone. Dopo altre 3 prove disputate nel luglio ’71 ancora per l’Onda su Gabria, Pel di Carota ebbe la sua seconda occasione nel luglio 1972, correndo la carriera per la Selva sulla debuttante Pitagora. Ma il Palio del Dejana fu incolore, iniziato male con una pessima partenza, e finito peggio con la caduta al secondo San Martino. Successivamente Pel di Carota disputò 3 prove nell’agosto ’72 nella Pantera, la prima e la seconda prova del luglio ’73 nella Selva su Panezio, e la terza prova dello stesso Palio nell’Istrice su Quebel, ultimo giubbetto da lui indossato. Abbandonata ogni velleità di correre il Palio, fino al 1975 egli rimase una presenza fissa per le batterie, per poi allontanarsi dalla Piazza, e ricomparire un’ultima volta, nell’agosto 1984, all’età di 46 anni, montando per la tratta il cavallo Calef.
Fonte: Ok Siena
