Manca poco. Molto poco. Tra un paio di settimane saremo al canapo pronti per veder come andrà a finire questa stagione un po’ strana per il Palio di Legnano.
Dicevamo di una stagione strana per l’esiguo numero di uscite per i cavalli purosangue che dovranno confrontarsi sulla pista in sabbia del Campo, di cui l’ultima a un mese e mezzo dal Palio, che, da un lato, favorisce indubbiamente le accoppiate più esperte, ma che lascia anche poche certezze sull’effettivo stato di forma dei soggetti in gara che non si confrontano da parecchio tempo. Tutti punti interrogativi che, a maggior ragione, attanagliano chi porterà al canapo soggetti nuovi per Legnano.
Strano è anche arrivare al Palio con due fantini che sono reduci da un infortunio che potrebbe aver intaccato la loro preparazione e la forma fisica come per Gavino Sanna e Dino Pes, caduti proprio a Borsano a inizio aprile. Le fonti ufficiali e più fondate li vedono entrambi a cavallo, cosa che, nell’immediato, sembrava difficile, ma c’è anche chi mette in dubbio il loro pieno recupero. Infine, non possiamo non vedere come strano Gingillo senza la giubba bianco-azzurra che ha vestito per anni o Dino Pes con quella che ha combattuto per anni quando montava per San Domenico. Anche Jonathan Bartoletti e Carlo Sanna si scambiano le giubbe che hanno vestito per due anni e almeno all’inizio farà strano vederli in altre situazioni rispetto al recente passato. Certezze granitiche sono invece le accoppiate di San Domenico, Legnarello e San Martino.
Cosa ci dobbiamo aspettare da questo Palio? Quali sono i temi di quest’edizione?
Partiamo da San Domenico che senza tema di smentite ad oggi è la contrada che in molti vedono favorita sia per un aspetto politico che per i risultati della provincia degli ultimi due anni. Riusciranno a portare a termine un progetto così in vista? Sant’Erasmo che tipo di Palio imposterà? E gli altri? Siamo certi che i purosangue della Flora vanno molto forte e Pusceddu non si scopre certo ora come preparatore per portarli in condizione a fine maggio. Zedde, poi, a Legnano è un osso difficile da mordere per tutti e a Sant’Ambrogio senza una rivale potrebbe essere nelle condizioni ideali per piazzarlo. Bartoletti è un battitore libero e, per noi, difficilmente collezionerà un altro brutto Palio a Legnano perché il suo valore è indubbio ed il suo purosangue ha dimostrato l’anno scorso di adattarsi bene all’anello del Campo mentre di Atzeni, Mari e Sanna cosa dire? Le loro vittorie parlano da sole. Sono tra i fantini più quotati di Siena e da anni abbiamo capito che i big non sottovalutano più il Palio di Legnano come succedeva secoli fa in cui a imporsi non erano certo le prime monte di Piazza del Campo.
Manca poco. Buon Palio strano a tutti… perché se non ci fossero tutti questi dubbi e tutte queste certezze da disattendere che vigilia sarebbe?
Fonte: Legnano News
