ll pavimento del Duomo di Siena è senza dubbio un esempio unico di pavimentazione lapidea ed uno dei cicli decorativi più conosciuti della Città di Siena.
La costruzione inizia nel XlV secolo e continuò fino a quasi tutto il ‘500. Il pavimento è composto da cinquanta gruppi di marmo, istoriati con la tecnica del graffito e della Tarsia. Quindici riquadri, nella parte centrale, sono stati rifatti nella seconda metà del secolo XlX, in quanto fortemente danneggiati.
I disegni dei riquadri furono affidati ai più illustri e conosciuti artisti senesi del periodo.
Nei riquadri sono raffigurati personaggi biblici, simboli araldici, rappresentazioni allegoriche ed anche episodi della Bibbia. Lo unico artista non senese impegnato nella costruzione del pavimento risulta essere Il Pinturicchio, autore, nella navata centrale, della “Rappresentazione della Fortuna ” ed il “Colle della Virtù “. Nel transetto sinistro si ammirano opere di Matteo di Giovanni, Domenico di Bartolo, Benvenuto di Giovanni, Antonio Federighi e Neroccio di Bartolomeo.
Forse l’opera più celebre di questo grandioso complesso è senza dubbio “La Strage degli Innocenti ” dell ‘ artista Matteo di Giovanni, formatosi sotto la guida del Vecchietta e di Domenico di Bartolo. Matteo di Giovanni concepisce la composizione di grande drammaticità e di grande movimento, nonostante i limiti imposti dalla tecnica a Tarsia, che ricorda altre opere sullo stesso tema dipinte dall ‘artista e conservate dentro Palazzo Pubblico, nella Sala del Mappamondo.
Scritto da: Andrea Boldirini
