Storia del Palio di Siena: Alcune informazioni sul fantino ” Il Beniamino”

Il 23 Maggio 1847, in un rapporto dell’ispettore di polizia di Siena si legge “Con altro mio verificabile rapporto ho fatto carico al calzolaro Bernardino Calvellini senese di condotta irregolare in famiglia per le sevizie che pratica verso la moglie e i figli, ai quali depaupera le sostanze con una vita oziosa e dissipata, distraendo perfino le masserizie di casa onde mantenere i suoi vizj. Bernardino Calvellini (il cognome si trova trascritto in varie forme: Cervellini, Cavallini, Calvelini) è stato un fantino del Palio conosciuto come Il Beniamino. Nato a Siena il 25 maggio del 1797 probabilmente è l’unico caso di un fantino figlio di un capitano di contrada, dal momento che il padre, Antonio, fu capitano della Selva nel 1803-1804. La sua carriera in Piazza fu praticamente inesistente, dato che corse solo il Palio straordinario del 18 agosto 1842 nella Pantera e le cronache “Pillole quotidiane di storia senese” con Roberto Cresti e tutti i giorni alle 8.45 in diretta su AntennaRadioEsse Siena. #stranario #stradariorisorgimentale #igerssiena#igerstoscana #igersitalia #terredisiena #instatuscany #enjoysiena #tuscany#visitsiena #sienaaccontano che sia addirittura caduto. Più che per le sue vicende paliesche, però, Calvellini, è salito alla ribalta delle cronache per le molte vicende giudiziarie, soprattutto per quelle che oggi chiameremo violenze domestiche. La sfortunata moglie era Margherita Cappelli (figlia di Vincenzo, anche lui fantino dal 1806 al 1809), sposata verso il 1818, ma già al 1821 risalgono le prime denunce. Il processo viene indetto per “bestemmie contro la Divinità”, ma tra le pene ci fu anche l’obbligo di astenersi dal minacciare, e percuotere la propria moglie, e di condursi da buon marito”. Servì a poco: l’8 dicembre del 1828 dovette addirittura intervenire il suocero in difesa della figlia maltrattata ma anche lui venne aggredito e ferito come riferisce il Capitano del Bargello: “Ieri sera, dopo le ore sei, da un tal Bernardino Calvellini dell’età di 32 anni di mestiere calzolaro, coniugato con più figli, e dimorante presso Santa Lucia, fu scagliato due pezzi di mattone a un certo Cappelli, di lui suocero, producendogli due ferite alla testa (…) Tali offese ricevè il Cappelli dal rammentato suo genero, per essersi posto in difesa della propria figlia, che veniva percossa, secondo il solito, senza discrezione dal marito”. E così deve essere continuata la vita della povera Margherita, dato che nel 1847, sia in questo 23 maggio, che il 27 maggio, solo dopo quattro giorni, le denunce continuano con lo stesso tenore. Da qui perdiamo le tracce delle vicende della famiglia Calvellini. Sappiamo che Bernardino morirà all’ospedale di Santa Maria della Scala il 24 marzo 1869, nel letto n.40. Vi era entrato il 26 febbraio. Da una registrazione di un precedente ricovero, sempre all’ospedale senese, datato 14 marzo 1868, sembra che fosse ormai in gravi difficoltà economiche ed era domiciliato allo stabilimento di mendicità. Nell’atto di morte si legge infatti che Margherita era, a questa data, ormai morta.

Fonte. Pillole Quotidiane di Storia Senese

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