palio di Siena, Storia: 02/07/1814

La carriera del 2 luglio 1814, vinta dal Bruco con il cinquantaduenne Luigi Menghetti detto Piaccina e Rondinello, fu particolarmente emozionante perché vide alternarsi al comando diverse contrade. Partì infatti in testa la Pantera con Pettiere, che a San Martino si scontrò con Brandino della Selva. Entrambi i fantini caddero, e di tutto questo beneficiò il Nicchio con Vecchia, che condusse la corsa con tranquillità fino al terzo San Martino, quando il cavallo improvvisamente andò a dritto, favorendo così la vittoria del Bruco.

La corsa fu ben descritta dal poeta Filippo Pistrucci nei suoi “Versi estemporanei”, che di seguito riportiamo. Curioso notare dalla poesia come il fantino vittorioso fosse in grossa difficoltà a contenere gli entusiasmi dei brucaioli festanti.

La Pantera avendo in core/ il natio suo coraggio/ sovra gli altri fa passaggio/ divorandosi il sentier./ Ma la Selva impaziente/ se la stringe irata al fianco/ e con corso ardito e franco/ tenta innanzi sorpassar./ Corron,  poscia insiem ricorrono/ abbracciati strettamente;/ e dei due niun l’urlo sente/ dell’applauso popolar./ Vedi i crini mal repressi/ ondeggianti alzarsi al vento/ qual contrasto! qual momento!/ Ahi li regga un nume in ciel./ Ecco voltan: stelle! Ahi miseri!/ L’un nel l’altro avviticchiati/ coi cavalli son cascati/  tristo gruppo a rimirar/ Viene il Nicchio al di lui corso/ mal tentando far riparo/ che il destin di grazie avaro/ mal seconda i suoi desir/…..

Nicchio, o tu che facesti mai?/ Come fuori di consiglio/ non tenesti il dritto ciglio/ sull’istante di voltar?/ Troppo largo il breve spazio/ tu girasti al cielo invano/ bestemmiando a te lontano/ il già vinto vincitor/…. Mentre il Bruco approfittando/ del favor della fortuna/ tutti i spirti in cor raguna/ fatto in cor maggior di se./ Viva dunque chi Piaggina/ da’ senesi è nominato/ egli il premio ha riportato/ egli ha colto il primo onor./ Gran sventura è però il vincere/ allorché per i troppi evviva/ tu non sai se morto o viva/ ti si chiuda l’alma in sern./ Chi lo prende per il collo/ chi lo afferra in mezzo al petto/ chi pel ciuffo dell’elmetto lo rincurva sul corsier./ Io lo vidi assai più ansante/ nell’eccesso della gloria/ che allor quando alla vittoria/ là nel circo egli aspirò.

Fonte: Ok Siena

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