Francesco Ceppatelli detto Tabarre (Volterra, 13 luglio 1859 – Volterra, 1º maggio 1921) è stato un fantinoitaliano.
Carriera
Tabarre è tra i fantini più vittoriosi della storia del Palio di Siena, con undici vittorie su trentanove Palii corsi. Nonostante ciò, in vita mantenne sempre un atteggiamento da anti-divo: schivo di carattere, non volle mai essere fotografato, e di lui non esistono fotografie ufficiali con alcuna Contrada.
Deve il suo soprannome al tabarro, un mantello a ruota da uomo (di lontanissime origini storiche) che era solito indossare durante la sua attività di cavallaio a Vicarello (vicino Volterra).
Toscano, nato a Volterra in provincia di Pisa, debuttò in Piazza del Campo nel 1885 a ventisei anni, mediamente tardi rispetto alla media dei fantini dell’epoca. Molto probabilmente fu introdotto nell’ambiente senese dai fratelli fantini Leopoldo e Rinaldo Pasqualetti, rispettivamente soprannominati Sordo e Cappuccino, suoi concittadini ed entrambi già nel giro da una decina di anni.
Visse i primi anni da comprimario in Piazza, brillando solamente nel Palio dell’agosto 1886 corso nella Civetta sul cavallo Lupetto, in cui chiuse al secondo posto.
Tabarre legò i suoi primi successi alla cavalla Gemma (di proprietà di Baldassarre Marchetti), con la quale corse tre Palii consecutivi, due dei quali vinti: luglio 1888 e 1889. In occasione del primo successo, Tabarre riuscì a vincere per la Chiocciola conducendo la “carriera” dall’inizio, e contenendo poi il ritorno di Genesio Sampieridetto Il Moro per la Selva. Il successo del 4 luglio 1889 fu storico: Tabarre montò Gemma, infortunatasi ad una gamba nel corso della terza prova, e riuscì a compiere una rimonta sensazionale a colpi di nerbate, conclusasi con il sorpasso vincente all’ultima curva di San Martino.
Divenuto ormai tra i fantini più ambiti, Tabarre realizzò uno storico cappotto per il Drago, oltreché personale: nel 1890 vinse infatti sia in luglio sia in agosto. Per queste vittorie, ricevette compe compenso 1.750 lire; nonostante la cifra ingente per l’epoca, Tabarre continuò a condurre uno stile di vita poco agiato.
Dopo aver saltato il Palio di luglio 1891, Tabarre vinse il suo terzo Palio consecutivo ad agosto, con la Tartuca. Ed incredibilmente bissò il giorno dopo, in occasione del Palio straordinario “alla romana” organizzato dalla Società delle Feste[1]. L’impresa di vincere due Palii corsi in due giorni consecutivi era riuscita solamente a Giuseppe Maria Bartaletti detto Strega nel 1712: Tabarre era ormai il dominatore incontrastato del Palio. La sua supremazia fu confermata dalla vittoria dell’agosto 1892 nell’Oca.
I primi due Palii del 1893 (lo straordinario di maggio, e quello di Provenzano in luglio) sembrarono sancire il primo momento di crisi per Tabarre, rimasto per la prima volta a secco dal 1887. Oltretutto a maggio finì a terra, spinto al canape dal Moro, mentre a luglio venne ostacolato dal fantino Abbacchio. Ma Tabarre dimostrò la sua forza al Palio dell’Assunta, nella Torre: memore delle vicende precedenti, vinse incontrastato il Palio facendosi largo a colpi di nerbate nei confronti di Bozzetto. Fu la prima vittorie di uno storico filotto di quattro: cappotto personale nel 1894 con Drago e Istrice (in agosto Tabarre vinse da infortunato al ginocchio, in seguito ad una caduta al canape durante la mossa), e luglio 1895 ancora con la Torre.
Nel Palio di luglio 1894, nel corso del terzo giro di Piazza, davanti al Palco delle Comparse, Tabarre riuscì persino a schivare uno scudo che gli era stato lanciato contro da un paggio della Contrada della Torre. In occasione del Palio seguente (agosto 1894) dovette affrontare una situazione particolarmente complicata. La mossa fu infatti lunga e complicata, vi fu anche un abbassamento precauzione del canape che spinse molti cavalli a lanciarsi al galoppo sul tufo della Piazza; tra essi vi era anche Angiolusse, cavallo dell’Istrice montato appunto da Tabarre, che alla prima curva di San Martino cadde rovinosamente. Il fantino si ruppe il ginocchio destro urtando contro le tavole e fu più volte sul punto di svenire. Dopo alcuni minuti, vincendo la fatica, riuscì comunque a ripresentarsi al canape; dopo aver evitato un’ulteriore caduta, riuscì a partire in testa ed a portare a casa un’altra vittoria. L’ultima vittoria di Tabarre, datata luglio 1895, fu sotto i colori della Torre sull’esordiente Otello; partito male, riuscì comunque ad effettuare una rimonta costante, fino al decisivo sorpasso al terzo Casato ai danni del Nicchio con Leggerino.
Da quel momento in poi iniziò per Tabarre un inesorabile declino: corse ben dieci carriere nel nuovo secolo, ma solo il 16 agosto 1904 si avvicinò al successo. Disputò il suo ultimo Palio a quarantanove anni nel 1908, cadendo però già alla mossa.
Francesco Ceppatelli detto Tabarre morì il 1º maggio 1921, venendo successivamente tumulato nel cimitero di Volterra in un imponente complesso monumentale da lui stesso acquistato con i proventi delle vittorie.
Presenze al Palio di Siena
Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.
| Palio | Contrada | Cavallo | Note |
|---|---|---|---|
| 2 luglio 1885 | Morello di L. Vanni | ||
| 16 agosto 1885 | Baio di N. Nardi | ||
| 4 luglio 1886 | Grigio di C. Bichi | ||
| 16 agosto 1886 | Morello di A. Gracci | ||
| 16 luglio 1887 | Baio di G. Boscagli | ||
| 16 agosto 1887 | Baio di S. Franchi | (scosso) | |
| 2 luglio 1888 | Gemma | ||
| 16 agosto 1888 | Gemma | ||
| 4 luglio 1889 | Gemma | ||
| 16 agosto 1889 | Baio di L. Franci | ||
| 2 luglio 1890 | Febo | ||
| 16 agosto 1890 | Farfallina | ||
| 16 agosto 1891 | Farfallina | ||
| 17 agosto 1891 | Farfallina | ||
| 3 luglio 1892 | Baio di A. Butini | ||
| 18 agosto 1892 | Baio di A. Butini | ||
| 29 maggio 1893 | Baio di A. Gracci | (scosso) | |
| 2 luglio 1893 | Baio di A. Fanetti | ||
| 16 agosto 1893 | Lampino | ||
| 2 luglio 1894 | Morello di S. Borgogni | ||
| 16 agosto 1894 | Angiolusse | ||
| 2 luglio 1895 | Otello | ||
| 16 agosto 1895 | Baio di A. Butini | ||
| 2 luglio 1896 | Baio di D. Bianciardi | ||
| 16 agosto 1896 | Baio di A. Fanetti | ||
| 25 agosto 1896 | Baio di A. Berni | ||
| 23 settembre 1896 | Grigio di G. Boscagli | ||
| 4 luglio 1897 | Baio di L. Franci | ||
| 16 agosto 1899 | Baio di N. Turillazzi | ||
| 2 luglio 1901 | Morello di C. Bichi | ||
| 16 agosto 1901 | Baio di F. Rosi | ||
| 2 luglio 1902 | Morello di C. Bichi | ||
| 16 agosto 1902 | Baio di T. Nardi | ||
| 2 luglio 1903 | Baio di C. Naldini | (scosso) | |
| 16 agosto 1903 | Sauro di A. Gracci | ||
| 17 aprile 1904 | Lella | ||
| 3 luglio 1904 | Morello di L. Beligni | ||
| 16 agosto 1904 | Sauro di C. Bartoli | ||
| 16 agosto 1908 | Grigio di A. Mattii | (scosso) |
Note
Il “Palio alla romana” consisteva nel far correre 9 (oppure 12) contrade divise in tre batterie da 3 (oppure da 4) ciascuna, a eliminazione diretta. Le vincenti delle batterie disputavano la “finale” e la contrada vincente si aggiudicava il Palio.
Bibliografia
- La voce fa riferimento ai testi dello scrittore Roberto Filiani pubblicati su “Il Caroccio”.
Una targa per Tabarre, il fantino volterrano più famoso dell’Ottocento
Articolo del 10/05/2017
Riscoprire valorizzandoli i personaggi e le personalità che si sono distinti nei secoli in vari settori della vita pubblica e privata portando il nome di Volterra agli onori delle cronache. Anche con l’apposizione di una targa commemorativa. Con questo obiettivo l’Amministrazione comunale, sabato 13 maggio (ore 16 Sala Maggior Consiglio Palazzo dei Priori), celebrerà la figura di Francesco Ceppatelli detto Tabarre il fantino più celebre di tutto l’Ottocento. Vincitore a Siena di nove Palii tra il 1888 e il 1895, due dei quali per la Tartuca, unica contrada che riuscì ad immortalarlo in una foto dopo una vittoria in Piazza del Campo, la giornata sarà incentrata su ricordi, aneddoti, vittorie, storie e “leggende” unite a fatti storici e da intrecci con la vita volterrana e la realtà importante e sentita delle “Corse alla Tonda” in città. «Abbiamo voluto una targa per Tabarre – spiega il Sindaco Marco Buselli – per riscoprire una figura volterrana importante ma dimenticata che invece ha contribuito nella sua epoca a fare la storia del Palio. Dalla targa è poi nato questo evento da cui, mi auguro, possa emergere anche la passione per le corse dei cavalli di Volterra in Vallebona. Coltivare la nostra memoria è essenziale». Il programma, suddiviso in due momenti distinti, prevede una prima parte di racconto e di ricordo narrato appunto dove una serie di personalità legate al mondo del Palio dialogheranno con il nipote del fantino per dare una corretta e appassionata contestualizzazione del personaggio. La proiezione di alcuni documenti e fotografie arricchiranno la narrazione. Nel secondo momento invece, (ore 18) sarà svelata una targa commemorativa, progettata da Irene Taddei e apposta nella casa dove ha vissuto Tabarre. «Venuti a conoscenza della storia e delle vicissitudini del fantino Tabarre dalle ricerche storiche fatte dal pronipote Moreno Ceppatelli (ora anche suo biografo) – speigano i due curatori della giornata Alessandro Bonsignori e Irene Taddei – è nata l’idea di realizzare un momento di ricordo che ne delineasse i contorni e narrasse aneddoti e vittorie». Il focus sarà decisamente mirato a Volterra e Tabarre, ma il legato stretto e importante con la città di Siena costituirà parte fondamentale dell’iniziativa. Per questo il sentito invito alle Contrade nelle quali Tabarre ha vinto:
- Tartuca
- Drago
- Chiocciola
- Oca
- Torre
- Istrice
- e all’Amministrazione comunale di Siena.
Fonte articolo sulla targa per Tabarre: Go News
