| PALII DI CETINALE Negli ultimi anni della sua vita il Cardinale Flavio Chigi, senese ed appassionato delle Contrade e del Palio, durante i periodi annuali di riposo, organizzava una corsa di cavalli all’interno del Parco della Tebaide e qualche volta lungo la strada che separa il parco dalla Villa di Cetinale che si trova ai piedi della Montagnola Senese. Bacili d’argento e drappelloni erano i premi che spettavano ai vincitori.
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| PALIO ALLA LUNGA DEL 1691 Fra le Cause criminali dell’Archivio Arcivescovile di Siena, si trova un processo intolato: Tumulto dopo il Palio. La carriera a cui fa riferimento, venne corsa il 15 di agosto 1691 e non era alla tonda con fantini e contrade, bensì alla lunga con cavalli sciolti, che dovevano giungere ad un traguardo posto in piazza del Duomo. Colui che riusciva a prendere le briglie del cavallo vittorioso, aveva diritto ad una mancia. Quel giorno fu Domenico, figlio di Giovanni Facchino di Dogana, il più abile ad afferrare il morso del cavallo arrivato per primo. Bisognava essere determinati, perchè il compenso, se pur modesto, era appetibile a tanti giovani. Fu per tal motivo che Domenico iniziò a menar le mani per cercare di mantenere la presa, fin quando non intervennero i gendarmi che riconobbero in lui il colpevole della rissa. Gli sbirri usarono le maniere forti, malmenando il giovane e dimostrando di non avere remore a puntare gli archibugi verso la folla che non aveva gradito il loro duro intervento. La causa venne dibattuta dal Tribunale Ecclesiastico perchè pare che la cattura fosse avvenuta all’interno del perimetro della Cattedrale, che ancor oggi è riconoscibile per il diverso colore delle pietre del selciato, che sono di colore chiaro.
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| PALIO DI FUORI PORTA PISPINI Altro Palio rionale del quale si trova indirettamente testimonianza, è quello del 28 maggio 1772, corso fuori di Porta Pispini. Nel Capitano di Giustizia, si legge infatti che: “Giuseppe Manganelli di Siena, sotto il dì 28 Maggio 1772, ritrovandosi à vedere la corsa del Palio fuori di Porta Pispini, ove si ritrovava parimente un tal Giuseppe Fontanelli(detto Castagnino, già fantino del Palio), si facesse lecito d’introdurre furtivamente le proprie mani inverso la tasca del nominato Fontanelli, e da quella tentasse estrarre la di lui borsa de denari con animo di portargliela via, se non fosse stato in tal atto sorpreso dal medesimo…” (Archivio di Stato di Siena – Capitano di Giustizia 702 – processo 61 – 28 agosto 1777)
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| PALIO DI LUCCA Il 14 settembre 1756 venne corso un palio con i cavalli, in occasione della festa detta di Santa Croce, dedicata alla venerazione della celebre immagine del SS.Crocifisso, patrono di Lucca, conosciuto con il titolo del Volto Santo dove furono invitate le Contrade e i fantini di Siena. La Serenissima Repubblica di Lucca, avendo costruito una piazza per fare le corse alla tonda e volendo per la prima volta decorare in questo giorno la loro Festa delle Bandiere delle nostre Contrade, alcuni Signori e Mercanti di quella Città, avendo relazione con simili soggetti di Siena, chiesero a questi di potere ottenere delle Bandiere delle nostre Contrade e degli Alfieri per giuocarle; e parimente i Fantini con cavalli atti alla Corsa con dar loro ricompensa: il tutto fu a detti Signori concesso. Andarono otto alfieri con altrettante Bandiere. Vi andarono ancora sei Fantini, soliti correre nel nostro corso di Piazza, cioè Bastiancione, Luchino, Tenerino, Tanzino, Laschi e Ministro, in compagnia di Fantini d’estero paese: fecero per tre giorni le prove come costumasi in Siena. Nel giorno del Palio fu data la Mossa e lo vinse il Montone con Tanzino Tratta da: “Le Contrade di Siena e le loro Feste” di V.Grassi
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| PALIO DI FIRENZE Il 28 settembre 1856 un impresario di spettacoli fiorentino organizzò a Firenze in piazza Barbano (adesso Indipendenza), un Palio a cui parteciparono le Contrade di Siena. Fu vinto dalla Contrada della Chiocciola con il fantino Antonio Vignali detto Fiorentino o Bello.
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| PALIO PER LA VIA REGIA Numerosi erano i Palii corsi intorno alla metà dell’Ottocento. La maggior parte non prevedeva il fantino: uno che fece eccezione fu quello del 25 aprile 1840, vinto dal Gobbo Saragiolo . Nella Cappella di S.Bernardino al Prato fuori la Porta Camollia venne jeri solennizzata a forma del consueto la Festività di detto Santo, e dopo terminate le Sacre Funzioni del giorno ebbe luogo con superiore permesso un Palio per la via Regia di Sei Cavalli con Fantino col premio di Lire venti al primo giunto alla meta, e di Lire quattro al secondo. Archivio di Stato di Siena – Governo di Siena 352 – anno 1840
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PALIO ALLA ROMANA CORSO IN FORTEZZA
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| CORSE DI CONSOLAZIONE Alla fine dell’Ottocento durante i cosidetti Palii alla Romana si svolsero delle corse di consolazione, vinte rispettivamente da: GIRAFFA 17 agosto 1875 LEOCORNO 17 agosto 1890 CIVETTA 17 agosto 1891 NICCHIO 17 agosto 1894
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IL PALIO CON I MULI AD AMBACIARA, LA SIENA D’ETIOPIA
Il giorno di Pasqua del 1938, che cadeva il 17 aprile, un gruppo di giovani legionari senesi che si trovava nel villaggio di Ambaciara in Etiopia, favoriti dalla giornata festiva e dal clima mite africano, decise di far correre un Palio.
Come si legge nell’articolo apparso il 13 maggio nella Cronaca di Siena nel quotidiano “Il Telegrafo” (che consigliamo di leggere per intero), furono osservate, per quanto possibili, le norme e i regolamenti vigenti a Siena, con l’eccezione, non proprio secondaria, dei cavalli, che non essendo disponibili, furono sostituiti con dei muli. Anche il percorso non era simile a quello di Piazza del Campo, ma l’entusiamo fu tanto e fu l’Oca ad aggiudicarsi il Palio corso nel suolo africano.
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Fonte: https://www.ilpalio.org/








