Arezzo, Giostra del Saracino, prove di sorpasso: Vernaccini davanti a tutti, poi Scortecci, Elia e Vedovini

Il bilancio di quattro giorni di test. Parsi il migliore dei debuttanti, seguito da Marmorini. Colcitrone indietro ma in crescita. Alla Chimera anche il record di centri. Il ruggito di Cicerchia

Prove tecniche di sorpasso. Porta del Foro non sa ancora se sabato spezzerà l’incredibile digiuno che la tiene a stecchetto da quasi undici anni: ma i suoi avversari cominciano a vedere un lampo giallocremisi negli specchietti. Prove, beninteso: test che da domenica a ieri sera hanno tenuto impegnati i giostratori, senza la pressione asfissiante dei 5000 in tribuna e del risultato da portare a casa. Però almeno in prova la forbice si è stretta.

Le distanze che parevano abissali tra un quartiere e l’altro ora sono lì, in un fazzoletto, grande come quello che i ragazzi hanno rimesso al collo con le insegne del proprio quartiere.Merito del coraggio e della fatica di chi insegue. E forse anche dell’edizione di giugno, dove tutti arrivano un po’ più imballati e i punteggi a volte rischiano di uniformarsi un po’ più in basso. Nei fatti la Chimera ha concluso una settimana di prove quasi irripetibile. I soli titolari hanno preso 18 volte il centro, nove a testa.

E in tutto i 4 moschettieri (i due della Giostra e i due della prova generale) ne hanno marcati 29. Andrea Vernaccini ha registrato la media punteggio migliore: un 4,22 che tiene tutti gli altri indietro. E’ anche il giostratore che ha provato di più, ben 22 le sue carriere lancia in mano e bersaglio nel mirino. Le prove non sono uguali per tutti. Ci sono cavalieri, in testa Scortecci e Vedovini, che limitano all’osso le corse contro il Buratto, con risultati medi altrettanto eccellenti.

Linee, linee diverse che il nuovo verbo delle prove consente: in 45 minuti c’è chi fa correre fino a sette cavalieri e chi riserva quasi tutto il tempo ai titolari. E SEMPRE Porta del Foro vanta il debuttante migliore, sia sul piano della media punteggio (4.05) sia nel numero di centri conquistati, per l’appunto nove. E gli altri? Le vecchie gerarchie, siamo chiari, non sono di certo crollate. Alle spalle di Vernaccini c’è Gianmaria Scortecci, che per un anno scende di un gradino dal podio delle prove. Appena 13 carriere ma una media del 4,15 e la bellezza di sette centri. Il suo compagno di avventura Elia Cicerchia è stato tradito dalla lancia caduta: sennò il suo 4,05 finale gli avrebbe permesso di mettere il muso del suo cavallo (che poi è quello vecchio di Scortecci) davanti a Gianmaria.

Comunque ha chiuso in crescendo, due cinque pieni anche ieri sera e un segnale non difficile da interpretare. Sant’Andrea invece ha chiuso in frenata. Non è lontana, Vedovini il suo 5 lo ha portato a casa,Marmorini lo ha sfiorato: e per entrambi la media del 4 non è in sè una garanzia per vincere una Giostra moderna ma il segno che il punto ce l’hanno sulla lancia. Con Tommaso che è il secondo come media tra i debttanti. Un terzo delle carriere di re Enrico (appena 12) sono finite sul centro: chiaro, no?

Più indietro, almeno nelle prove, Porta Crucifera. Vanneschi chiude con un 3,6 di media, proprio come Rauco. Ma i numeri non sempre dicono la verità. Non dicono ad esempio che Rauco ha chiuso in crescita, con un gran 5. Non dicono che entrambi hanno testato diversi cavalli. Non sanno che Vanneschi, un po’ come l’Italia, il meglio di sè lo dà sempre in gara. Restano le riserve.

Una settimana di punteggi stellari: da Fardelli a Rossi, da Innocenti (ieri tre 5) a Gabelli, da Pineschi al fenomeno Montini: nove carriere, sei centri, tre 4 vicini al 5. E una media del 4,6, ben superiore ai titolari, come succede a Rossi (4,4), a Fardelli e Francoia (4) a Gabelli (4,3), a Innocenti (4,1) e a Pineschi (4,2). Numeri che non ti regalano nè una lancia d’oro nè una di bronzo: ma disegnano l’identikit della lancia del futuro. Perché la piazza nasconde: ma non ruba niente.

Fonte: La Nazione

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