Gastronomia, Asti: Arrosto, salsiccia e filetto: ad Asti si paga in bitcoin

«Accettiamo pagamenti in cryptovalute». Cosa che magari non stupisce se si legge davanti ad un negozio di una grande città, ma che fa riflettere se a scommettere sul «futuro digitale» è una macelleria astigiana. Nella macelleriaPavia di corso Dante 104, da qualche giorno, si può pagare «senza portafoglio».

 

«Parliamo di futuro, ma il futuro è oggi – dice il giovane titolare Maurizio, 35 anni, dietro al bancone con il papà Mario, macellaio dal 1973 (per otto anni a Montechiaro e poi ad Asti) – Non si tratta solo di una moneta, ma di un’idea rivoluzionaria che apre le porte a un nuovo approccio all’attività».

 

L’idea

Tutto è partito da un’esperienza poco fortunata: «L’anno scorso sono stato investito mentre attraversavo la strada sulle strisce, un’esperienza poco bella che però mi ha obbligato a fermarmi per quattro mesi e a riflettere. Ho provato a fare un’analisi di mercato su tempo e denaro». Arrivando a queste conclusioni: «Bisognava trovare il modo di lavorare non meno ma meglio, così ho cominciato a studiare. Mi sono iscritto al corso di formazione a Milano in business trading e ho cominciato a esplorare un nuovo mondo. Un percorso sfociato nell’idea di inserire la nuova tipologia di pagamento “on line”, più sicura, assolutamente trasparente perché pubblica e senza rischi di furto e clonazione. Non ci siamo limitati al più conosciuto bitcoin, ma abbiamo voluto scommettere su una trentina di altre tipologie».

 

Il primo acquisto

La macchina ha cominciato a muoversi. Il primo acquisto è stato fatto ieri sera in occasione dell’evento per presentare la novità: «Al mondo ci sono tanti possessori e investitori in cryptovalute che hanno al momento poche possibilità di utilizzo – aggiunge il titolare Maurizio – il primo acquisto è stato fatto da un mio cliente e compagno di corso a Milano, ha comprato alcune bottiglie di vino pregiato e la nostra salsiccia con il formaggio, di produzione propria». Costo? 0,015 bitcoin (un po’ meno di 100 euro). Una ventata di nuova energia nella storica macelleria che fa della qualità il suo biglietto da visita.

 

«Abbiamo solo vitello fassone piemontese sotto i diciotto mesi – ci tiene a ribadire con orgoglio papà Mario – è l’eccellenza del nostro territorio, frutto di un’attenta selezione del lavoro di tanti allevatori».

Autore: Elisa Schiffo

Fonte: http://www.lastampa.it

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