Asti, Nuovo Prefetto: Lavoreremo insieme per far crescere il territorio

Di Terribile ha solo il cognome (di nome fa Alfonso). Per il resto il nuovo prefetto di Asti, 61 anni, sposato con una sociologa esperta di imprese, foggiano di nascita ma romano di adozione, si è presentato ieri 23 luglio con il colto aplomb e l’educato equilibrio che ben si attaglia ad un «grand commis» dello Stato.

 

Anzi di un servitore di lungo corso della Repubblica, fin dagli anni della sua formazione nell’accademia dell’allora Corpo delle Guardie di Pubblica sicurezza (quando ancora un ramo della Polizia di Stato portava la stellette) e poi via salendo nella carriera (sostantivo che non piace al neo Prefetto, che anche nella terminologia preferisce tenere un profilo basso) fino a diventare questore (a Chieti, Brindisi, Rimini e l’Aquila) prima di ricoprire un ruolo strategico al ministero per ridisegnare la Polizia del futuro.

 

E, infine, la nomina a prefetto. Asti prima sede e ieri 23 luglio subito l’incontro con il vescovo Francesco Ravinale («un’ora e mezza di chiacchierata bellissima, intensa, molto piena, anche spiritualmente») e poi col sindaco Maurizio Rasero e parte della sua giovane giunta («per un primo scambio di idee e di modi per affrontare le varie problematiche della città»).

 

E quel riferimento sottolineato alla giunta giovane: «Termine questo sì che mi piace molto perchè credo si debba investire sui giovani, a partire dalla pubblica amministrazione, ma non solo ovviamente». E il ringraziamento e l’impegno «a proseguire lo straordinario lavoro intrapreso dal mio predecessore Paolo Formicola» (ora a Roma come vice capo di Gabinetto del ministro Salvini: ndr).

 

Uno scambio aperto con i rappresentanti della stampa, per toccare i tanti aspetti del lavoro di un prefetto («che deve avere una visione d’insieme su tutto») dall’immigrazione («umanità e accoglienza, e rispetto dei nostri valori») alla tutela della sicurezza, al territorio. «Io sono e sarò al servizio di tutti, non solo perchè rappresento lo Stato, ma perchè così deve essere un prefetto astigiano tra gli astigiani» 

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