Palio di Siena, Contrada della Pantera: Parla Capitan Frati

Sarà il primo Palio come condottiero di Stalloreggi, quello dell’Assunta. «Ed il verbo che definisce il nostro obiettivo è uno soltanto», aggiunge il capitano sorridendo. Ossia vincere.

Anche perché senza l’avversaria in Piazza forse è più facile.

«E’ sempre meglio non avere la rivale. Pensi a una sola cosa».

A luglio Frati è stato osservatore della Carriera: cosa l’ha colpita di più?

«La lungaggine della mossa, un brutto spettacolo. Mi ha disturbato in modo particolare».

Non si deve fare?

«A mio avviso no, per il bene della Festa. Questo non è Palio».

L’auspicio, dunque, è quello di non rivedere lo stesso spettacolo il 16 agosto.

«Esatto».

Al mossiere Fabio Magni cosa chiederebbe?

«Più autorità su ciò che avviene fra i canapi. E se proprio ne vede la necessità che richiami tutte le Contrade dentro l’Entrone. Insomma, si deve far sentire».

Sennò i fantini fanno il loro gioco.

«Sì, ma tutto ha un limite. E bisogna porre un freno».

Veniamo alla giustizia paliesca. Forse oggi stesso usciranno le proposte di sanzione per luglio: cosa pensa di questo anticipo?

«Sinceramente sono contrario a fare qualcosa di diverso da ciò che è consuetudine da diversi anni. Credo che ogni decisione, sebbene non sia definitiva, può condizionare anche l’Assunta. Questo non va bene. Non sono contrario alle modifiche delle regole, tuttavia discutiamone e ponderiamole».

Facciamo un passo indietro: in che modo condiziona l’Assunta?

«Se un fantino sa di avere sulla testa la spada di Damocle di anni di squalifica ad agosto si mette nelle condizioni di poter fare qualsiasi cosa. Invece che da monito potrebbe innescare comportamenti più esasperati».

Autore: Laura Valdesi

Fonte: La Nazione

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