Una vittoria quella di Gingillo e Porto Alabe lo scorso 16 agosto destinata a rimanere nella storia del Palio.Succede infatti molto raramente di veder trionfare la contrada di rincorsa, cioè quella che al canape parte dietro a tutte le altre. “E’ stata un’impresa che può definirsi più unica che rara” afferma Moreno Tortolina “ed aver contribuito in qualche modo alla grande prestazione di Porto Alabe mi ha molto emozionato”. Tra l’osteopata di Sezzadio e Gingillo è nata una vera amicizia, un’intesa che dà ottimi risultati anche in corsa, “Al Palio di luglio del 2016 siamo arrivati secondi, (Zedde e Porto Alabe correvano per la contrada dell’Oca, ndr). L’anno scorso, invece, abbiamo vinto il Palio di Asti per Borgo San Lazzaro”.
L’osteopatia è una disciplina in cui diagnosi e trattamento si basano sul contatto manuale. Immaginarla però applicata ad un cavallo può risultare complicato, soprattutto se si ha poca dimestichezza con la materia. “Lavoro principalmente sulla struttura dell’animale – spiega Tortolina – più che sulla muscolatura. Prima di tutto lo osservo durante il passo e il trotto, faccio una valutazione generale a vista insomma. Il fantino poi mi comunica le sue impressioni qualora riscontri particolari rigidità o contrazioni durante la corsa. Di solito vado ad operare principalmente sul bacino perché è la parte con cui il cavallo dà la spinta. Molto importanti anche levertebre cervicali ed ovviamente i quattro arti. Ad ogni modo al 70/80% le pratiche osteopatiche sono simili a quelle utilizzate per gli esseri umani”.
Quando Moreno racconta del Palio le emozioni vissute riemergono chiare dalle sue parole. “Il Palio è unico, non lo si può paragonare a nessun’altra corsa con i cavalli, sarebbe quasi irriverente. Almeno una volta nella vita bisognerebbe visitare Siena nei giorni che precedono la manifestazione. Si vivono sensazioni molto particolari, solo così ci si può rendere conto di cosa significhi il Palio per i senesi”. “Ho visto cose che voi umani…” diceva Rutger Hauer nel finale di Blade Runner, una citazione che sintetizza più o meno il clima che si vive in Piazza del Campo durante e dopo la corsa. “Quello che accade in piazza resta in piazza. Ho visto scoppiare vere e proprie risse” spiega Moreno “gente prendersi a calci e pugni. Poi, qualche giorno dopo, magari li vedi al bar insieme a bere un caffé. D’altronde parliamo di una giostra medievale che esiste dal 1622, lo spirito è rimasto più o meno lo stesso di allora”.
Oggi, domenica 2, alle 18 si corre il Palio di Asti, al via ci sarà anche Gingillo con il mezzosangue Uran, anche lui, ovviamente, ‘paziente’ affezionato di Moreno Tortolina. “Giuseppe mi ha chiamato proprio poco fa (sabato 1, ndr). Fino all’ultimo non sapevo se avesse bisogno del mio aiuto. Poi sul cellulare ho trovato diverse chiamate senza risposta provenienti dal suo numero, allora ho subito capito”. La scorsa edizione è stata un trionfo, dopo la sbornia senese è proprio il caso di dire che comunque andrà in quel di Asti, almeno per Moreno Tortolina, sarà un successo.
