«E’ stata una grande Douja. Posso dirlo? ». Renato Goria, 59 anni, da tre presidente della Camera di commercio (anche se questa è stata la sua quarta Douja perchè si era insediato nel luglio 2015), imprenditore affermato (è amministratore delegato dell’azienda di famiglia, l’Alplast di Tigliole) non rinuncia al consueto aplomb manageriale. Altri avrebbero fatto proclami trionfalistici. Goria si limita a commentare i numeri.
Sì presidente, è stata una Douja di successo. Lo dicono i dati di presenze (quasi il 50% in più e di degustazioni (più 35%). Le basta?
«Chi fa il mio mestiere è abituato a guardare al mercato. Se i risultati ci sono vuol dire che il lavoro è venuto bene. In questo caso posso dire di essere soddisfatto, anche se tutto è migliorabile».
Qual è stata mossa decisiva?
«Aver portato la manifestazione nel cuore di Asti, da piazza San Secondo a piazza Roma, ai palazzi più nobili, fino a piazza Cattedrale con gli enoscacchi. Ma, se mi consente….»
Dica…
« È stato vincente il lavoro di squadra. Quello ovviamente di tutti i collaboratori della Camera di commercio in primis, ma anche e soprattutto la rinnovata intesa con enti e amministratori. C’è stata per esempio una perfetta sintonia col sindaco, Marizio Rasero e con i Consorzi del vino (Asti e Barbera). Con l’amico Filippo Mobrici (presidente di Piemonte Land e del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato) la Douja è davvero sbarcata nei salotti buoni della città. II vino è stato il fulcro di questo Settembre meraviglioso. Ma non vorrei dimenticare nessuno con i ringraziamenti, a cominciare dai ristoratori e l’associazione guidata da Bruno Violato. L’elenco sarebbe troppo lungo…..Rischierei comunque di omettere qualche nome. Se ne dico uno ne lascio dietro altri dieci …»
Il senatore Massimo Berutti (Forza Italia), tortonese doc ha detto scherzando sul successo della manifestazione che «voi astigiani avete fatto un contratto importante con qualcuno che sta… molto in alto…»
(Goria sorride ndr) «Si riferiva al bel tempo che ci ha assistito in tutti questi giorni e che ha sicuramente giovato al Settembre. Ma credo fosse un complimento per tutto quello che abbiamo proposto. Tra le migliaia di visitatori c’erano ovviamente anche alessandrini come il senatore, ma non solo. Enoturisti da tutta Italia, tutto il mondo. La Douja cresce in numeri e prestigio e c’è sempre più spazio anche per i sottolineare la bravura dei piccolo produttori locali. Questo aiuta a far bello il territorio».
Il Festival Sagre?
«Resta un caposaldo del Settembre. È un evento che “gira” da solo grazie anche e soprattutto allo straordinario lavoro di centinaia di volontari delle Pro loco, a cui va il mio ringraziamento».
E il Palio anticipato?
«Da astigiano dico che è stata un’intuizione vincente del sindaco Rasero. E da presidente della Camera di commercio lo ringrazio perchè dopo il Palio, vino, Sagre e Douja hanno avuto una visibilità ancora superiore rispetto al passato. Ma qui non dobbiamo fare distinguo: il Settembre è unico grazie a tutta una serie di eventi, a prescindere da chi li organizza. Anzi io farei in modo di collegare ancora meglio Palio, Sagre e Douja ad Arti e Mercanti che chiude il mese. Ci vorrebbe un appuntamento ulteriore per riempire anche il piccolo buco temporale rimasto tra Douja e Arti e mercanti. E si potrebbe allargare ancora lo spazio espositivo».
Lei è presidente di un ente destinato a «fondersi» con Alessandria. Che cosa cambierà in prospettiva con l’unificazione delle due Camere di commercio?
«Per quello che mi riguarda non è importante quale potrà essere il mio ruolo. Prima aspettiamo il decreto della Regione. Ma credo sia determinante per il territorio. Un grande del vino come Angelo Gaia ha scritto che l’enoturismo deve collegare tutta una terra: dall’Alto Monferrato alessandrino passando per l’Astigiano e l’Albese fino al Monregalese. Che ne sa o che cosa gliene importa a un cinese se uno dei nostri paesi è astigiano o cuneese o alessandrino ?. Basta che sia all’altezza dell’offerta»
La cosa che l’ha colpita di più di questi giorni di festa?
«L’efficienza dell’apparato della sicurezza. Il lavoro di coordinamento svolto da prefetto Alfonso Terribile, questore, forze dell’ordine, vigili del fuoco, volontari, è stato eccezionale. E solo con una grande squadra potevamo vincere questa scommessa».
