Oggi ho parlato con l’ex fantino Mario Giacomoni detto “Faenza” e in questa intervista abbiamo riportato alla mente di tutti, la sua esperienza durante il Palio Straordinario del 07/09/ 1980.
Massi:Ciao Mario, ti riporto alla mente il Palio Straordinario del 1980, correvi nella Chiocciola su Valet, che ricordi hai di quel palio ?
Mario: “Ciao Massi, ho ricordi meno belli di quelli d’agosto… anche se me lo sono goduto con i contradaioli per via dell’estrazione… ci capitò un cavallaccio, speravo meglio”
Massi: Raccontami le tue sensazioni, quando arrivasti in Via San Marco, e vestisti il giubbetto della Chiocciola
Mario: “Sempre meravigliosi, quando lo metti ti senti un guerriero…, pronto a difendere i colori della Contrada per la quale monti, dando il 100% e con tutto te stesso.”
Massi: Cosa ti aspettavi da Valet ? Che potesse vincere ?
Mario: “No di sicuro, lo sapevamo che si poteva far poco, fra l’altro aveva anche una microfrattura ad un ditino. Oggigiorno non sarebbe mai arrivato in una stalla, ma allora poteva succedere”
Massi: Come ti sei trovato nei quattro giorni di palio nella Chiocciola ?
Mario: “Mi sono trovato più che bene anche se ci fu tanto e di più da lavorare proprio per via delle condizioni fisiche e del caratteraccio del barbero avuto in sorte”
Massi: Di quella esperienza ti ricordi qualcuno in particolare a cui sei rimasto legato ?
Mario: “Il ragazzo a cui regalai il nerbo, non faccio il nome”
Massi: Racconatami il tuo Palio Straordinario, quello visstuto con i tuoi occhi, dal momento che siete uscisti dall’Entrone al momento che la corsa finì
Mario: ” io ci provo lo stesso mi dissi, ma VALET non muoveva finchè il canape non toccava terra, niente da fare, partii fra gli ultimi e li vidi cadere ad uno ad uno, il Grinta, Aceto, Cianchino e alla fine Spillo (che montava in Tartuca), tirai un sospiro, io almeno arrivai al bandierino su quella brenna, altro non saprei dirti”
Massi: Cosa ti aspetti d questo Palio Straordinario senese inaspettato di questo 2018 ?
Mario: ” Me lo voglio godere, non verrò a Siena per impegni miei qui ma lo seguirò attentamente come sempre e me lo guarderò coi soliti amici”
Massi: Ultima domanda, cè qualcuno in particolare cui “Faenza” è riconoscente per tutta la vita ?
Mario: “In generale a Walter Padovani, l’uomo dal cappello rosso, “il cocomeraio” come lo battezzarono i tartuchini confondendo Faenza con Ferrara (e qui mi tolgo un sassolino :-P) a Siena potrei dire al Dottor iannone che mi ha permesso di realizzare alla fine il mio sogno di correre una, anzi due carriere lì dentro”
Massi

