Il problema è questo animalismo d’accatto che tende a considerare l’animale semplicemente come un pelouche fuffoloso da tenere nel giardino utopico e che fa il paio con l’ambientalismo radical chic che confonde la difesa dell’alberello sotto casa con la difesa della Natura.Chi immagina cavalli che corrono liberi e spensierati per i prati, senza contatti con gli umani, facendoli tornare allo stato selvaggio di millenni fa forse dovrebbe solo andare in analisi.”
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