La chiesa ed il relativo convento di San Niccolò al Carmine, si trova in Pian dei Mantellini e deve il nome dal corto mantello usato sopra il saio dai Carmelitani.
Documenti del XIII secolo riportano come già in quel periodo, la presenza di questo Ordine Monastico all ‘ interno della città di Siena.
Il monumento di cui parliamo ha subito profonde variazioni nell ‘ arco dei secoli, perdendo quasi interamente le tracce della struttura originaria, mentre sono ancora evidenti gli interventi intercorsi nei secoli successivi.
La Chiesa ( come la vediamo oggi ) è in laterizio, con una facciata a capanna aperta da un oculo ( riportano alcune pubblicazioni sull ‘ arte antica ) e da un portale coronato da un timpano seicentesco.
Sulla fiancata restano tracce di un portico
( ora chiuso ) che conduceva al Convento attraverso un chiostro cinquecentesco.
Il campanile viene attribuito a Baldassarre Peruzzi, anche se alcuni esperti ritengono sia di costruzione seicentesca, risulta a forma quadrangolare.
All ‘ interno della Chiesa, per la quale nell’anno
1329, fu dipinto da Pietro Lorenzetti il grande
” polittico dei Carmelitani ” che oggi possiamo ammirare nella Pinacoteca Nazionale di Siena. All ‘ interno della Chiesa, campeggiano opere di arte di valore immenso, tra cui dipinti di Alessandro Casolani e Francesco Vanni.
Da ricordare la immagine della ” Madonna dei Mantellini ” oggetto di grande devozione e venerazione, opera di un pittore del duecento chiamato Maestro dei Santi Cosma e Damiano.
Ma il dipinto di maggiore interesse e rilevanza pittorica è senz’altro la enorme tavola di Domenico Beccafumi che rappresenta
” San Michele scaccia gli Angeli Ribelli ”
Questo dipinto rappresenta uno dei capolavori del Pittore, insieme alla altra versione incompiuta, rifiutata dai Carmelitani a causa
( forse ) delle nudità degli Angeli Ribelli e conservata nella Pinacoteca Nazionale di Siena.
Questo dipinto ( ci dicono i critici d ‘ arte )
oltre ad essere un capolavoro in assoluto del pittore, colpisce (ci fanno sapere ancora i critici di arte ) per la complessa impostazione, con la imponente figura di San Michele, al centro del dipinto, che collega la parte superiore a quella inferiore e ( ci raccontano sempre gli storici di arte )per lo uso espressivo dei contrasti fra ombra e luce.
Siena: La Chiesa di San Niccolò al Carmine

