“Questa non è la riforma dello sport italiano, non c’entra nulla. Questo è un discorso in modo elegante di occupazione del Comitato olimpico italiano. Lo stesso fascismo, pur non essendo estremamente elastico nell’acconsentire a tutti di esprimere le proprie opinioni, aveva rispettato quella che era stata la storia del Coni dall’epoca della sua fondazione”.
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