Il consigliere Bruno Valentini (PD) in consiglio comunale dello scorso 21 dicembre ha presentato un’interrogazione sulle prossime nomine dell’Opera Metropolitana del Duomo. Valentini nel suo intervento ha citato un articolo de La Nazione di Siena dello scorso 24 novembre nel quale << si raccontava di un incontro a Roma tra il sindaco Luigi De Mossi e Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, per discutere sulle prossime nomine per l’Opera del Duomo, il cui rettore Gianfranco Indrizzi concluderà il mandato nella prossima primavera>>. Il consigliere ha evidenziato come << il Consiglio di Amministrazione dell’OPA, è costituito da sette membri di cui due nominati dall’Ordinario Diocesano e cinque dal Ministro dell’Interno, dopo consultazione con il Vescovo>>. Ha chiesto, quindi, al Sindaco << di sapere a che titolo avrebbe contattato lo staff del Ministro dell’Interno, interferendo in materia non di competenza dell’Amministrazione Comunale, occupandosi della nomina di un ente con cui De Mossi avrebbe intrattenuto relazioni di carattere legale, afferenti a cause proprio contro l’Opera Metropolitana del Duomo>>. Nella risposta il primo cittadino ha premesso che <<per troppo tempo l’ex partito di maggioranza si è occupato di tutta una serie di nomine in affari che non gli competevano e oggi è singolare che si riservi al sindaco la non possibilità di parlare con il Ministro dell’Interno sotto cui grava il Prefetto di Siena, che effettuerà le nomine>>. De Mossi ha dunque spiegato che il motivo dell’interessamento è <<semplice>> perché <<c’è un contratto che lega Comune di Siena, Opera della Metropolitana e Opera Laboratori Fiorentini per la biglietteria unificata, in cui il Comune prende soltanto il 18 per cento dai biglietti emessi: una percentuale piuttosto bassa>>. E, rivolgendosi direttamente a Valentini, ha aggiunto che <<lei lo dovrebbe sapere bene, visto che quell’accordo l’ha firmato>>. Per questa ragione <<era necessario sapere quali erano le intenzioni del Ministero, sotto cui ricade il Prefetto, con l’obiettivo di ridiscutere un contratto, che penalizza molto la città di Siena, e portare più risorse economiche alle casse comunali>>. Il sindaco ha anche chiarito che <<la mia attività lavorativa in quel caso non riguardava direttamente ciò di cui stiamo parlando, perché altrimenti avrei già dismesso l’incarico>>. In definitiva il primo cittadino ha sottolineato che <<l’Opera della Metropolitana è esterna all’Amministrazione comunale, ma diventa interessante capire quali saranno gli sviluppi futuri, ferma restando l’autonomia del Prefetto nelle nomine, sentito l’Arcivescovo>> visto <<il contratto che riguarda una così importante fonte di reddito, come la biglietteria unificata>> per cui è <<compito del sindaco>> intervenire a tutela <<degli interessi della città>>. Infine De Mossi ha ricordato che <<la Fabbriceria ha anche una serie di competenze specifiche in ordine alla sicurezza e alla manutenzione delle opere d’arte>> e <<anche questo è un argomento che riguarda Siena e dunque il sindaco>>. Valentini nella replica ha contestato al Presidente del Consiglio comunale l’improvvisa uscita del sindaco e si è detto <<insoddisfatto>> della risposta, accusando il primo cittadino di <<aver fatto intenzionalmente confusione fra l’ente cui è affidata la Cattedrale che è l’Opera Metropolitana del Duomo e la società privata di servizi che è Opera Laboratori Fiorentini. Certo, si può discutere se il 18 per cento sui biglietti sia tanto o poco, ma grazie a quel contratto il Comune risparmia 800 mila euro di costi che vengono accollati al privato quale rischio di impresa>>. Il consigliere ha poi aggiunto che <<personalmente non mi sono mai occupato di nomine all’Opera della Metropolitana>> mentre <<il sindaco ha ammesso di essere andato a Roma a parlare di incarichi con il ministero dell’Interno>>.
Fonte: Ufficio Stampa Comune di Siena
