Palio di Siena, Contrada della Pantera: Racconto sulla Capitana Cynthia Wood

“Una donna che amò un uomo ed una Contrada. Un’altra storia paliesca che amo raccontare.
Il 24 settembre 1967 è il giorno del Palio straordinario indetto per il 49° congresso della società italiana per il progresso delle scienze. La Pantera (che ha in sorte Bolero montato da Bruno Deriu detto Bozzolo) sta per chiudere una delle pagine più dolorose della sua storia. Non per motivi di Palio, ma per motivi di affetto. Ha come Capitana una donna particolare, Cynthia Sue Wood. Aveva già guidato la Contrada nella Carriera di agosto che era andata alla Selva, anche se la Pantera aveva avuto in sorte Topolone su cui montava Antonio Marino detto Guanto. CYnthia Wood voleva fortemente vincere un Palio da dedicare al ricordo, alla memoria di quello che era stato il suo compagno (particolare) di vita: Ettore Bastianini. Antefatti: con la prematura scomparsa di Bastianini, il 25 gennaio di quel 1967, nella Contrada della Pantera si pose il problema di cercare un successore. Si affaccia così, nella storia paliesca, proprio la figura della ricca ereditiera americana Cynthia Sue Wood, compagna del baritono. Nata in California il 3 aprile 1937, cresciuta in un enorme ranch nella valle di Simi, (suo padre, Wood Adrian Gordon, è un ricco ranchero, filantropo e politico), studia lirica in Europa e lavora come assistente di vari registi a La Scala a Milano dove, probabilmente, conosce Bastianini. La Contrada della Pantera provata dalla perdita del suo amatissimo Capitano, riunita in assemblea decide di nominare, e lo fa per acclamazione, proprio Cynthia Wood come Capitano. In un articolo pubblicato da “Il Campo” uscito il 9 aprile 1967 si legge: “All’invito del popolo della Pantera Miss Cynthia (…) ha immediatamente risposto con una accettazione entusiastica; poche righe in perfetto italiano espimenti, nella loro laconicità, la sua ammirazione ed amore per la nostra Città, le sue Contrade, il Palio e la sua Pantera, convinta lei stessa, evidentemente, di assolvere un impegno che le viene trasmesso dal ricordo e l’amicizia di Bastianini con il quale condivise e collaborò la preparazione e le ansie per il Palio del 1962 e la gioia per la fulgida vittoria conseguita nel successivo Luglio 1963”.
L’americana, dunque, si rende disponibile per un breve periodo sia perché aveva imparato ad amare la Contrada di Stalloreggi, sia per missione verso il compagno perduto che, per quanto successo avesse avuto nel mondo, aveva sempre il cuore in Pantera. Molti aneddoti si raccontano su questa donna elegante e di classe. Nei giorni del Palio, da Capitana, per le strade di Siena indossava un particolare ed elegante vestito rosso, blu e bianco, i colori della Pantera. I panterini raccontano, invece, che quando alcuni rappresentanti della Contrada, tra cui l’allora priore, l’avvocato Arturo Viviani, furono ospitati in America, la hostess, mentre stavano volando su terreni sconfinati si premurò di informare gli sbigottiti ospiti che “stavano sorvolando da vari minuti le terre dei Wood”.
La Contrada della Pantera ha intrattenuto a lungo contatti con la famiglia e conserva nel museo un bellissimo quadro donato nel 1968 dalla capitana: grande tela dipinta nel 1962 da Aldo Marzi con la Comparsa della Pantera con i costumi del 1955.
Anche Cynthia Wood, come l’amato Bastianini, morirà giovanissima (il 27 gennaio 1993, aveva 55 anni) e anche lei di tumore. Cynthia Wood coltivò, forse non casualmente, sempre sia l’amore per i cavalli (nel 1968 costruì in una delle sue proprietà in California le scuderie dove addestrò cavalli purosangue fino agli anni ’80) sia la passione per la musica lirica (fu membro di molti teatri e fondazioni musicali in Europa come in America, tra le quali l’Opera Metropolitana di New York e l’Opera lirica di Chicago, finanziando moltissime produzioni, soprattutto opere di Wagner). Un’ultima annotazione: questo Palio corso (rimandato) il 24 settembre 1967 si tiene proprio nella data di nascita di Ettore Bastianini (era nato il 24 settembre 1922). Forse per questo lei sperava di donarlo a lui e alla Contrada. La sorte beffarda, spesso, decide diversamente e lei, come preannunciato si ritirò non dimenticando mai nè l’amore perduto, nè l’amore per quei colori bianco rosso e celeste. Strane (e difficili) sono talvolta le cose del mondo.” “

 

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