Siena, Robur Siena: Mister Dal Canto, D’Ambrosio e Guberti al termine della partita di Novara

Dopo il 4-0 in casa del Novara, le parole di mister Alessandro Dal Canto:
“C’è poco da commentare, siamo stati sconfitti meritatamente. Il primo tempo secondo me per lunghi tratti è stato in equilibrio, abbiamo concesso due-tre occasioni grosse per nostri errori tecnici, negli episodi non siamo stati bravi. Nel secondo tempo con il passare dei minuti abbiamo perso forza ed impeto. In casa spesso abbiamo fatto partite migliori che in trasferta, non concretizziamo le occasioni che produciamo e questo è un demerito, dopo 19 partite è sicuramente una nostra lacuna. Oggi abbiamo preso una batosta severa, la dobbiamo prendere nel modo giusto: nel calcio ogni tanto capita di cadere, non è la morte di nessuno, basta che la squadra sappia recepire la lezione presa nel modo corretto”.
Dario D’Ambrosio: “Purtroppo abbiamo commesso degli errori e non siamo stati bravi a riprendere subito la partita, ed è diventata dura poi. Nel secondo tempo abbiamo sempre avuto il pallino del gioco, nel primo tempo potevamo andare in vantaggio o pareggiare, ma sono giornate storte e dobbiamo pensare subito alla prossima partita. Non pensavamo al fatto che potevamo chiudere il girone d’andata imbattuti nelle gare in trasferta, dobbiamo fare un esame della partita, capire quali sono stati gli errori e non commetterli più”.
Stefano Guberti: “Dobbiamo farci un esame di coscienza, abbiamo regalato troppo al Novara concedendo occasioni e gol. Gli episodi fanno la differenza, abbiamo concesso occasioni a loro per errori nostri, poi si sono messi ad aspettarci e quando sono ripartiti ci hanno fatto male. Ci prendiamo questi quattro schiaffi, che spero ci servano per il futuro. Questa partita ci deve servire da lezione, la soglia dell’attenzione deve essere massima, gli avversari hanno imparato a conoscerci. Siamo una squadra indipendemente da chi gioca, non dobbiamo cercare alibi per questa sconfitta, dobbiamo solo pensare a preparare bene la prossima partita”.