PALIO 1975: FESTEGGIA
IL RIONE SAN PAOLO
DEL RETTORE CAVANNA
Palio epocale quello del 1975. Dopo otto anni di partecipazioni in chiaroscuro è il Rione San Paolo a conquistare la vittoria.
Il successo arriva grazie alla formidabile accoppiata composta da Renato Magari, detto l’Angelo Biondo, ed il suo purosangue Capriccio (Albert Todt)
Alla guida dei giallorossi (allora, oggi oro-rosso) vi è un Rettore sanguigno e combattivo, Giuseppe Cavanna: la sua tensione ed il suo desiderio di vittoria si scioglieranno in un pianto liberatorio davanti all’altare della chiesa del Rione. L’immagine di Cavanna inginocchiato a ringraziare San Paolo per avere realizzato il suo sogno è una delle più significative e conosciute dell’intera storia paliesca.
Nizza dà forfait e sono solo 13 i partecipanti a quell’edizione della corsa.
Si disputano due batterie, una da sette e una da sei.
Il Sindaco di quell’anno è Gian Piero Vigna.
Capitano: Romano Coppellotti.
Magistrati: Mario Quirico e Nando Olivero.
Mossiere è Sabatino Vanni di Siena.
Maestro del Palio è Ottavio Coffano, chiamato dall’attuale amministrazione comunale guidata da Maurizio Rasero a dipingere i Drappi del Palio 2020.
Il nostro Palio…. che correremo il prossimo 6 settembre.
E’ piuttosto esiguo il numero dei partecipanti (13 come detto) e le batterie confermano i pronostici della vigilia. I grandi favoriti della corsa sono Tanaro, con Alfredo Perraro che monta Losna, vero nome Alvaro, e Torretta Nostra Signora di Lourdes, con Rinaldo Spiga su Chicco.
E infatti queste due accoppiate guadagnano la finale. Perraro domina la sua batteria, fornendo un’incredibile dimostrazione di forza, mentre Spiga pur arrivando tra i primi tre in batteria, in seguito ad una caduta correrà la finale con una costola rotta ed una dolorosa incrinatura all’osso sacro.
Gli altri partecipanti alla finale sono: San Silvestro con Angelo Garbarino su Antimonio, Santa Maria Nuova con Luigi (Gigino) Sassano su Sherr Call, San Secondo con Mariolino Beccaris su su Gabula, vero nome Nieder Bill e ovviamente San Paolo, con Renato Magari su Capriccio, vero nome Albert Todt.
Eliminati in batteria Cattedrale, Don Bosco Viatosto, San Lazzaro, San Martino San Rocco, San Pietro, Canelli e Costigliole. Soprattutto la seconda batteria fa registrare tutta una serie di cadute: finiscono per le terre Costigliole, Cattedrale e San Pietro.
La finale vede questo allineamento dallo steccato: San Paolo, San Silvestro, Torretta Nostra Signora di Lourdes, Tanaro, Santa Maria Nuova e San Secondo.
Alcune mosse strategiche decise nei box penalizzano Tanaro, poiché Perraro viene continuamente infastidito e parato da Garbarino (San Silvestro). Il più veloce a partire alla caduta del canapo è Magari (San Paolo), con Sassano (Santa Maria Nuova) a tentare di farsi sotto ma ben presto costretto a rinunciare perdendo posizioni.
Chi invece risale in maniera decisa è Beccaris, che si porta in scia del battistrada. Al cavallo di San Secondo manca però la benzina nel terzo giro e Spiga è lesto ad approfittarne portandosi al secondo posto. San Paolo resiste però all’ultimo disperato attacco della Torretta e conquista il suo primo Drappo.
Cavanna, nell’immediato dopo corsa, dichiarerà: <Lo abbiamo atteso 700 anni (1275-1975), ora nessuno potrà più portarcelo via>.
I Rettori di quell’anno: San Paolo, Giuseppe Cavanna; Torretta Nostra Signora di Lourdes, Giovanni Penna; San Secondo, Pippo Sacco; Tanaro-Trincere-Torrazzo, Piero Fassi; San Silvestro, Giuseppe Miroglio; Santa Maria Nuova, Giuseppe “Nuccio” Scassa; Cattedrale, Giovanni Pasetti; Don Bosco Viatosto, Pietro Sodano; San Lazzaro, Mario Torta; San Martino San Rocco, Mario Scassa; San Pietro, Andrea Visconti; Canelli, Giancarlo Pulacini e Costigliole, Luigi Gozzelino.
Autore: Max Elia
