Palio di Asti, Pillole di Palio: La Vittoria di Montechiaro nel Palio del 1981

PALIO 1981: MONTECHIARO
BEFFA TUTTI CON IL SUO
“ANGELO BIONDO”

Ed eccoci al 1981: il Palio finisce fuori dalle mura cittadine. A conquistarlo è Montechiaro con l’accoppiata composta da Renato Magari, detto L’Angelo Biondo, e Capriccio (Albert Todt).
Per la seconda volta dall’anno della ripresa il Palio esce dalle mura cittadine.
E’ l’anno della scissione tra Don Bosco e Viatosto: Don Bosco conserverà i colori giallo e blu mentre Viatosto si vestirà di biancazzurro. Tornano a correre dopo qualche anno di assenza Moncalvo e Nizza.

Il Rettore di Viatosto Lino Famiglietti propone di costruire le tribune anziché affittarle ogni anno: non verrà ascoltato.
Sono diciassette i partecipanti: la prima batteria vede al canapo nove cavalli. San Secondo, indicato tra i favoriti, esce in batteria. Tante cadute, nessuna grave. Il purosangue di Viatosto, infortunato, non partecipa alla finale. Rettore vittorioso è Gianmarco Rebaudengo.

Batterie: due, ognuna di tre giri, i primi quattro in finale. Sindaco: Gian Piero Vigna.
Capitano: Mario Quirico.
Magistrati: Renato Serra e Enrico Pozzi.
Mossiere: Sabatino Vanni (Siena).
Maestro del Palio: Amelia Platone.

PRIMA BATTERIA
DALLO STECCATO: Don Bosco (Marcello Pennacino, su Victory IV), Viatosto (Mauro Finotto, su Veerbeck il Vago), San Secondo (Mario Beccaris, su Argento), Moncalvo (Gianfranco Galletti, su Munfrina), Montechiaro (Renato Magari, su Capriccio), San Martino San Rocco (Sergio Ruiu, su Mec), Santa Maria Nuova (Fabio Molinaro, su Canei Rosè), San Silvestro (Vincenzo Ascolese, su Blondie) e Costigliole (Angelo Garbarino, su Torre Hidalgo).

Nove in gara: Allineamento problematico. Due false. Si va via alla terza. Costigliole in testa, San Secondo in coda. Santa Maria Nuova tenta di portarsi al comando, ma Molinaro picchia contro lo steccato e cade. A condurre è Viatosto, con il suo Veerbeck il Vago. Intanto dalle retrovie riemerge San Secondo. Risalgono pure San Rocco e Montechiaro. Cade San Silvestro nel secondo giro. A tentare una disperata rimonta è Pennacino (Don Bosco), che deve però fare i conti con Garbarino (Costigliole). Il fantino gialloblù cade, ma il suo cavallo scosso chiude la batteria in maniera spettacolare. A vincere, con freddezza ed astuzia, è Renato Magari (Montechiaro), davanti a Viatosto (Finotto), San Rocco (Ruiu) e Don Bosco (scosso). Staccati tutti gli altri.

SECONDA BATTERIA
DALLO STECCATO: San Pietro (Innocenzo Schiavone, su Tristezza), Torretta (Giovanni Viarengo, su Corsaro), Tanaro (Rinaldo Spiga, su Overbeck), Santa Caterina (Domenico Ginosa, su Nicchio), San Paolo (Simone Lorusso, su Megas), Nizza (Luigi Zunino, su Belmonte), Cattedrale (Giuseppe Serratore, su Dunes) e San Lazzaro (Mario Cottone, su Iris Karabas).

Tanti i favoriti ma mossa rapida. Spiga va davanti, ma il suo Overbeck viene passato già nel primo giro da San Lazzaro. Cottone ed Iris Karabas non molleranno più la testa. Tanaro difende bene la piazza d’onore, mentre risalgono forte la Torretta e San Pietro. Le posizioni non mutano più, poiché i restanti quattro, staccatissimi, fanno solo da comparse. In finale: San Lazzaro, Tanaro, Torretta e San Pietro.

FINALE
DALLO STECCATO: San Lazzaro (Cottone su Iris Karabas), Montechiaro (Magari su Capriccio alias Albert Todt), Torretta (Viarengo su Scarlet), Tanaro (Spiga su Overbeck), Don Bosco (Pennacino su Matahuey), San Pietro (Schiavone su Chanal) e San Martino San Rocco (Ruiu su Mec).

Sono soltanto in sette al canapo. Non è al via per un infortunio al cavallo Viatosto (fantino Finotto). Grande favorito è Mario Cottone, detto Truciolo. E le prime battute della finale sembrano confermare le previsioni della vigilia: Cottone parte a razzo e prende quindici metri a tutti. Nell’ordine lo inseguono San Pietro, San Rocco e Tanaro, mentre rinviene poderosamente Montechiaro. Sembra fatta per San Lazzaro, poiché a mezzo giro dalla fine Cottone è ancora in testa, ma Magari ha superato il terzetto che lo precedeva ed è vicinissimo. Spiga e Ruiu, tanto per cambiare, si annullano a vicenda a suon di nerbate e San Pietro piazza in ritardo il suo spunto. All’imbocco dell’ultima curva Cottone cede di schianto, il suo cavallo pare inchiodarsi, e Magari è lestissimo ad infilarlo e ad andare a vincere. San Pietro arriva ad un soffio dall’accoppiata di Montechiaro, ma deve accontentarsi della piazza d’onore.

Tutto un paese scende in pista a festeggiare: Rebaudengo è visibilmente commosso e per ringraziare la buona sorte bacia la sabbia della pista.
Ordine d’arrivo: 1° Montechiaro; 2° San Pietro; 3° San Lazzaro; 4° San Martino San Rocco; 5° Tanaro; 6° Torretta; 7° Don Bosco.

I Rettori di quell’anno: Montechiaro, Gian Marco Rebaudengo; San Pietro, Giovanna Maggiora; San Lazzaro, Vandro Pagliero; San Martino San Rocco, Beppe Martinetti; Tanaro-Trincere-Torrazzo, Piero Fassi; Torretta, Leandro Gallo; Don Bosco, Italo Bologna; Viatosto, Lino Famiglietti; Cattedrale, Ada Quirico; San Paolo, Dina Zappa Dellapiana; San Secondo, Pippo Sacco; San Silvestro, Sergio Panza; Santa Caterina, Aldo Borello; Santa Maria Nuova, Gian Fossa; Costigliole, Gino Morando; Moncalvo, Ercole Zanello e Nizza, Gerardo Serra.

Autore: Max Elia

 

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