Palio di Asti, Pillole di Palio: La Vittoria di San Rocco nel Palio del 1985

PALIO 1985: DOPPIETTA
BIANCOVERDE, RIVINCE
SAN ROCCO DEL RETTORE
ITALO MELOTTI. FANTINO
E’ MARIO COTTONE (“TRUCIOLO”)

Palio 1985: una finale tra le più combattute e belle di sempre, tra il Re Aceto, ingaggiato da Tanaro con un sontuoso contratto, e l’emergente Mario Cottone, coraggio e occhio da vendere.
I biancazzurri puntano alla vittoria senza mezzi termini e tra i rivali più accaniti hanno San Lazzaro, Viatosto e Moncalvo. Ma è da San Rocco che arriva la sorpresa. Prairie Speedy, ribattezzato Olivolì Olivolà, regala al Rione e Borgo bianco verde guidato dal Rettore Italo Melotti il secondo trionfo in 12 mesi. Che la festa continui. E’ il primo Palio da mossiere per il pisano Ulrico Ricci.
Record d’incasso, oltre 200 milioni dell’epoca.
Sono diciassette i partecipanti: se ne va Costigliole ma ritorna San Damiano. Per la prima volta il Palio degli Sbandieratori si svolge nella splendida cornice di Piazza San Secondo
Batterie: due, ognuna di tre giri, i primi quattro in finale.
Sindaco: Giorgio Galvagno.
Capitano: Mario Quirico.
Magistrati: Renato Serra ed Enrico Pozzi.
Mossiere: Ulrico Ricci (Pisa).
Maestro del Palio: Guido Tulelli.

PRIMA BATTERIA
DALLO STECCATO: Viatosto (Rinaldo Spiga, su Va Pensiero), San Lazzaro (Silvano Vigni, su Mon Amour), Montechiaro (Renato Magari, su Pallino), Don Bosco (Domenico Ginosa, su Alex), Nizza (Luigi Croci, su Elf), San Martino San Rocco (Mario Cottone, su Olivolì Olivolà), Torretta (Mario Beccaris, su Castigo), San Silvestro (Giuseppe Serratore, su Bereguarda) e San Damiano (Giulio Franco, su Cavallo Vai).
Batteria senza storia. Cottone parte in testa e non viene più ripreso. Alle sue spalle qualche scaramuccia per occupare la piazza d’onore, ma nulla di particolare. Il fantino biancoverde percorre i tre giri dell’ovale voltato indietro per valutare il comportamento dei rivali, che non arrivano mai ad insidiarlo. Secondo si piazza Luigi Croci (Nizza), terzo Silvano Vigni, il popolare “Bastiano” (San Lazzaro) e quarto Spiga (Viatosto).

SECONDA BATTERIA
DALLO STECCATO: Santa Maria Nuova (Giuseppe Pes, su Beligambi), Santa Caterina (Fabio Molinaro, su Brichet), San Paolo (Michele Ascolese, su Graspanera), San Pietro (Adolfo Manzi, su Andrea De), Tanaro (Andrea Degortes, su Fulmine), Moncalvo (Sebastiano Deledda, su Iris II), San Secondo (Mario Vigni, su Devil) e Cattedrale (Leonardo Viti, su Arricino).
Corsa un tantino più animata della precedente. Vanno via Moncalvo e San Secondo e conservano le posizioni con una certa tranquillità. Dietro c’è bagarre. San Pietro e Tanaro si scambiano nerbate, mentre rinvengono San Paolo e Santa Maria Nuova. La “Signora” tenta il tutto per tutto, ma il “Pesse” non ce la fa. Dietro Moncalvo e San Secondo si piazzano Tanaro e San Pietro. Pochi metri dopo l’arrivo Aceto cade e si rialza zoppicando. Dirà di aver ricevuto una bottarella. I medici gli iniettano degli antidolorifici. Soltanto dopo la finale si saprà che aveva una caviglia fratturata.
FINALE
DALLO STECCATO: San Secondo (Mario Vigni, detto Castorino, su Devil), San Rocco (Mario Cottone, detto Truciolo, su Olivolì Olivolà, vero nome Prairie Speedy)), Viatosto (Rinaldo Spiga, detto Spingarda, su Va Pensiero), Tanaro (Andrea Degortes, detto Aceto, su Fulmine), San Pietro (Adolfo Manzi, detto Ercolino, su Andrea De), San Lazzaro (Silvano Dino Vigni, detto Bastiano, su Mon Amour), Nizza (Luigi Croci su Elf) e Moncalvo (Sebastiano Deledda, detto Legno, su Iris II).

Palio da mandare agli annali. Entusiasmante. Subito una falsa. Poi il via buono. Aceto va in testa, Cottone è bravissimo ad andargli in scia. Gli altri capiscono che dovranno accontentarsi di lottare per gli speroni (terzo posto). Unico ad azzardare qualcosa è Bastiano, che però cade. Nel secondo giro Cottone intravede la possibilità di battere il grande Aceto e lo attacca. E’ un testa a testa “feroce” per quasi giro, nerbate che volavano all’altezza del viso dei due contendenti. Il pubblico impazzisce. Poi Truciolo passa. Ma Aceto è tutt’altro che morto e torna alla carica: ultimi 100 metri da infarto, Cottone scarta, sbraccia, il suo purosangue è affaticato, Degortes rimonta, incalza, incombe, ed è lì. Ma lì…. c’è anche il palo d’arrivo. Vince San Rocco, di un nulla.
In casa biancoverde la festa può continuare.
I Rettori di quell’anno:
San Martino San Rocco, Italo Melotti; Tanaro-Trincere-Torrazzo, Primo “Durin” Rasero; Viatosto, Lino Famiglietti; Moncalvo, Ercole Zanello; Nizza, Bruno Verri; San Secondo, Marco Merlo; San Lazzaro, Franco Serpone; San Pietro, Mario Ribero; Cattedrale, Alberto Chiesa; Don Bosco, Giuliano Dedier; San Paolo, Silvano Ghia; San Silvestro, Sergio Panza; Santa Caterina, Renzo Franzoso; Santa Maria Nuova, Pier Paolo Ruscalla; Torretta, Gian Carlo Fassone; Montechiaro, Gian Marco Rebaudengo e San Damiano, Giacomo Gili.

Autore: Max Elia

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