PALIO 1986: CANAPINO
VINCE IL TESTA A TESTA
CON ACETO ED E’ NIZZA
A FESTEGGIARE IL PRIMO DRAPPO
Anno 1986: prende sempre più corpo la decisione di spostare la corsa in Piazza Alfieri. Per vedere realizzato il progetto bisognerà però attendere fino al 1988. Sempre nel 1986 nasce il Palio degli Scudieri: si svolge nel pomeriggio di sabato e vi possono partecipare i fantini che non hanno ancora trovato ingaggio per la corsa del giorno seguente. Cresce il prezzo delle tribune scoperte, che passa a 20.000 lire, mentre i parterre costano 8.000 lire
Il Palio di quell’anno lo vince Nizza con il fantino Leonardo Viti, detto Canapino, sul purosangue Varigino (Elf). Rettore del Comune vincente è Bruno Verri. Grande sconfitto è ancora Tanaro, che “rimonta” Aceto, secondo l’anno precedente.
Il Drappo dopo cinque anni esce nuovamente dalle mura cittadine. E’ il meritato riconoscimento per uno dei Rettori più sanguigni nella storia del Palio, Bruno Verri, e per un Comune da sempre fortemente legato all’evento. Pubblico foltissimo. Promosso il mossiere Ulrico Ricci.
Batterie: due, ognuna di tre giri, i primi quattro in finale.
Sindaco: Giorgio Galvagno.
Capitano: Mario Quirico.
Magistrati: Renato Serra e Enrico Pozzi.
Mossiere: Ulrico Ricci (Pisa).
Maestro del Palio: Ernesto Treccani.
PRIMA BATTERIA
DALLO STECCATO: San Damiano (Giulio Franco, su Brio), Santa Caterina (Domenico Ginosa, su Rudin), San Pietro (Francesco Congiu, su Pennellino), San Paolo (Mario Vigni, su Canaglia), San Martino San Rocco (Salvatore Ladu, su Home Town), Montechiaro (Renato Magari, su Diavolo), Tanaro (Andrea Degortes, su Gay Time), Viatosto (Tonino Cossu, su Ghalibaf) e Don Bosco (Osvaldo Jorge Cordon, su Paliaccio).
La mossa non crea particolari complicazioni a Ricci. Va via secco San Damiano e non viene più ripreso. Dietro è bagarre, poiché pare ci fossero vecchi conti da regolare risalenti al Palio d’agosto senese tra Aceto (Tanaro) e Cianchino (San Rocco). Il problema per i biancoverdi è che Ladu, nella foga di “nerbare” Degortes, si dimentica di difendere la terza posizione e viene scavalcato sia da Viatosto che da Don Bosco.
Aceto invece, più lungimirante, difende la piazza d’onore. In finale vanno quindi San Damiano, Tanaro, Viatosto e Don Bosco.
SECONDA BATTERIA
DALLO STECCATO: Moncalvo (Renato Porcu, su Iris II), Cattedrale (Vincenzo Ascolese, su Domina), Nizza (Leonardo Viti, su Elf), Canelli (Luigi Carlo Attrovio, su Vorrei Canej), San Secondo (Mario Beccaris, su Oro), San Lazzaro (Rinaldo Spiga, su Attila), Santa Maria Nuova (Adolfo Manzi, su Fideuram), Torretta (Silvio Etrea, su Arabesque) e San Silvestro (Pietro Berrino, su Bernabò).
Mossa più problematica per Ricci. Problemi al canapo tra Ascolese (Cattedrale) e Porcu (Moncalvo): i due si scambiano nerbate e rischiano l’esclusione dalla corsa. Dopo una “falsa” arriva la partenza valida: Canapino saluta subito la compagnia e s’invola in testa. Alle sue spalle qualche scaramuccia tra la Torretta e Canelli. Le posizioni si consolidano già al termine del primo giro, con Nizza a precedere Torretta, Moncalvo e Canelli. Sarà questo l’ordine d’arrivo. Vano il tentativo di rimonta di San Silvestro, che chiuderà quinto.
FINALE
DALLO STECCATO: Canelli (Attrovio, su Vorrei Canej), Torretta (Etrea, su Arabesque), Moncalvo (Porcu su Iris II), Tanaro (Degortes, su Gay Time)), Viatosto (Cossu, su Ghalibaf), Nizza (Viti, su Elf), Don Bosco (Cordon, su Paliaccio) e San Damiano (Franco).
Già tra i canapi inizia la lotta, dura ed aspra, tra Aceto e Canapino. I due senesi non si amano e sanno benissimo che la loro sarà una sfida nella sfida. Alla mossa valida Leonardo Viti brucia Andrea Degortes e parte davanti. Pessima partenza di Don Bosco e Viatosto, entrambi lentissimi a mettersi in movimento. Canapino al primo passaggio sul palo ha cinque lunghezze di vantaggio su un terzetto composto da Tanaro, Moncalvo e Canelli. Quando Aceto riesce a sbrogliare la matassa e a sbarazzarsi della concorrenza gli resta solamente più un giro per andare al’inseguimento di Canapino. Troppo poco. Leonardo Viti taglia il traguardo a braccia alzate (un’immagine storica del nostro Palio), regalando la gioia più grande a tutto il popolo giallorosso.
I Rettori di quell’anno:
Nizza, Bruno Verri; Tanaro-Trincere-Torrazzo, Primo “Durin” Rasero; Moncalvo, Ercole Zanello; Viatosto, Lino Famiglietti; Canelli, Gian Carlo Benedetti; Torretta, Gian Carlo Fassone; San Damiano, Giacomo Gili; Don Bosco, Carlo Perotti; Cattedrale, Ada Quirico; San Lazzaro, Franco Serpone; San Martino San Rocco, Bruno Binello; San Paolo, Silvano Ghia; San Pietro, Mario Ribero; San Secondo, Gino Bonino; San Silvestro, Sergio Panza; Santa Caterina, Luigi Amerio; Santa Maria Nuova, Piero Ferrante e Montechiaro, Gian Marco Rebaudengo.
Autore: Max Elia
