PALIO 1987: SAGGIO
DI BRAVURA DI “MASSIMINO”
E SAN LAZZARO CONQUISTA
IL SUO PRIMO DRAPPO
Anno 1987: nasce l’Associazione Astigiana Corse Cavalli, il nuovo Carroccio disegnato dall’architetto Nivolo viene esposto nella Collegiata di San Secondo. Parte una studiata e massiccia campagna pubblicitaria a livello nazionale per far conoscere ancor più il nostro Palio.
In tribuna il presidente del Consiglio Gianni Goria, Rita Levi Montalcini, Vittorio Gassman e Sandra Milo.
RAI 1 si collegherà in diretta per 38 minuti.
Tribune gremite all’inverosimile per l’ultimo Palio che si corre nella piazza sottostante, sull’ovale dove la manifestazione era rinata vent’anni prima. A vincere è Gian Massimo Coghe, ragazzo sardo nativo di Norbello, 23 anni, che diventerà uno dei più grandi fantini di sempre nelle corse a pelo. “Massimino II”, questo il suo soprannome, porta al trionfo il Borgo San Lazzaro con una formidabile cavalla, Akebat, per la circostanza ribattezzata Nuvola. Rettore vittorioso è Franco Serpone. E’ il primo successo di San Lazzaro dall’anno della ripresa.
Corteo storico di altissimo livello, curato nei minimi particolari.
Batterie: due, ognuna di tre giri, i primi quattro in finale.
Sindaco: Giorgio Galvagno
Capitano: Mario Quirico.
Magistrati: Renato Serra e Enrico Pozzi.
Mossiere: Ulrico Ricci (Pisa).
Maestro del Palio: Enrico Paulucci.
PRIMA BATTERIA
DALLO STECCATO: Cattedrale (Leonardo Viti, su Cribbio), San Silvestro (Pietro Berrino, su Grillo), San Pietro (Domenico Ginosa, su Pietrina), San Secondo (Vincenzo Ascolese, su Colori), San Paolo (Mario Vigni, su Stay Lucky), Moncalvo (Sebastiano Deledda, su Aida), San Martino San Rocco (Vincent Bourguignon, su Prairie Speedy), Montechiaro (Gianluca Semenzato, su Sharazan) e Tanaro (Andrea Degortes, su Mistic Eves).
Non vi è la preannunciata battaglia tra Tanaro e San Rocco, poiché i due Borghi non entrano mai in lizza per guadagnare un posto in finale. Canapino (Cattedrale) non parte. Alla caduta del canapo resta lì, come un statua. San Paolo prende il comando, Aceto sbraccia, nerba, impreca poichè si trova in evidente difficoltà. Nel secondo giro spettacolare caduta del fantino francese di San Martino San Rocco, “le lyonnais” Vincent Bourguignon. Dalle retrovie rinvengono forte San Pietro e Moncalvo. E’ proprio il Comune aleramico che va a vincere la batteria, superando San Paolo nell’ultimo giro. Terzo San Pietro e quarto Montechiaro, protagonista di un finale in crescendo. Aceto (Tanaro) è quinto e fuori dai giochi.
SECONDA BATTERIA
DALLO STECCATO: Santa Maria Nuova (Salvatore Ladu, su Veronica), Santa Caterina (Silvano Vigni, su Cuntrari), Canelli (Angelo Garbarino, su Spumante), Torretta (Mario Cottone, su Gerardy), Don Bosco (Rinaldo Spiga, su Inferno), Nizza (Maurizio Farnetani, su Elf), San Lazzaro (Gian Massimo Coghe, su Nuvola), San Damiano (Silvio Etrea, su Rimini) e Viatosto (Tonino Cossu, su Polo).
Buona la prima; la lotta è tra Santa Caterina (Bastiano), San Lazzaro (Massimino), Santa Maria Nuova (Cianchino) e San Damiano (Etrea). I quattro si scambiano alcune volte le posizioni e tagliano il traguardo in quest’ordine: Santa Caterina, Santa Maria Nuova, San Damiano e San Lazzaro. Un brivido per “Massimino” nel finale, quando lo scosso di Nizza (Bucefalo era caduto nel primo giro) lo attacca. Rintuzzato il pericolo è la grigia dei gialloverdi ad andare in finale. Canelli, Don Bosco, Viatosto e Torretta (grande la delusione in casa biancorossoblu) non arrivano mai ad occupare le posizioni utili per entrare in finale
FINALE
DALLO STECCATO: Moncalvo (Sebastiano Deledda, detto
Legno, su Aida), Montechiaro (il fresco e bravissimo diciottenne Luca Semenzato, detto Cecchetti, su Sharazan), Santa Caterina (Silvano Vigni, detto Bastiano, su Cuntrari), San Paolo (Mario Vigni, detto Castorino, ), San Lazzaro (Gian Massimo Coghe, detto Massimino II, su Nuvola, vero nome Akebat), San Damiano (Silvio Etrea, detto Silvio, su Rimini), San Pietro (Domenico Ginosa su Pietrina) e Santa Maria Nuova (Salvatore Ladu, detto Cianchino, su Veronica).
E’ la corsa più regolare e meno battagliata della giornata. Coghe è perfetto e dopo 300 metri è già al comando. La sua Nuvola (Akebat) distanzia progressivamente i rivali. Massimino nel secondo giro respinge l’unico attacco serio portatogli (San Damiano) e percorre l’intero ultimo giro a nerbo alzato. Uno spettacolo! Secondo è Moncalvo, terzo San Damiano e quarto Montechiaro.
I Rettori di quell’anno:
San Lazzaro, Franco Serpone; Moncalvo, Ercole Zanello; San Damiano, Giacomo Gili; Montechiaro, Gian Marco Rebaudengo; San Pietro, Luigi Visconti; Santa Caterina, Luigi Amerio; Santa Maria Nuova, Pier Paolo Ruscalla; San Paolo, Elio Arleri; Cattedrale, Ada Quirico; Don Bosco, Carlo Perotti; San Martino San Rocco, Bruno Binello; San Secondo, Gino Bonino; San Silvestro, Sergio Panza; Torretta, Gian Carlo Fassone; Tanaro-Trincere-Torrazzo, Matteo Berardi; Viatosto, Lino Famiglietti; Canelli, Gian Carlo Benedetti e Nizza, Bruno Verri.
Autore: Max Elia
