Palio di Fucecchio, Contrada Porta Raimonda: #ilmiomaggio di Martina Caponi

di Martina Caponi
Ognuno ha vissuto la quarantena e vive l’emergenza Covid-19 a modo proprio.
Credo che i più passino da momenti di felicità per una vita-di-famiglia-ritrovata a momenti di sconforto più totale per mesi-di-vita-vissuti-a-metà…
Lasciando da parte il fattore economico che ognuno sta affrontando come dipendente, titolare, consulente, disoccupato, lavoratore a nero o quel che sia…
Ognuno questo Covid lo ha vissuto a modo proprio ma… sono certa di 2 cose:
1. I bambini entro le elementari ricorderanno il Covid 19 come una manna dal cielo: niente asilo e niente scuola, babbo e mamma a tempo pieno con loro, senza troppi pensieri, senza arrabbiature post giornata-di-lavoro = niente di meglio da desiderare.
Credo che lo ricorderanno come uno dei più bei periodi della loro vita.
O almeno a sentire mia nipote Sofia (4 anni) alla quale per scherzo ho detto domenica scorsa “Sofi ma lo sai che domani ricomincia l’asilo?” E lei con le lacrime agli occhi mi ha riaposto “ma perché il coronavirus è già finito???”
2. I più grandicelli (da 11 a 110 anni) che amano il Palio (voglio circoscrivere questa fortunata categoria) ricorderanno questo tempo come un pezzo-di-vita-non-vissuta….
Lasciamo da parte problemi aziendali e economici da Covid-19 che tutti hanno e nessuno ne può dubitare.
Parlo solo di chi ama il Palio e chi ha dentro la Contrada…
Parlo di chi, dopo tutti i problemi affrontati in ufficio per pagamenti dai clienti posticipati, incassi non percepiti, tasse ecc… comunque da pagare e nessun aiuto da nessuna parte, torna a casa e con un buon bicchiere di vino in una mano e il cellulare nell’altra, vede la data del… 17 MAGGIO 2020 e… sente un tuffo al cuore…
Una settimana da quello che sarebbe stato il nostro Palio 2020.
Come un tornado ti girano nella testa immagini bellissime indescrivibili di Apertura della stalla, Fortunello, Capitano, Lacrime, Risate, Cori, Inno, Presentazione Cencio, Piazza Vittorio Veneto gremita di gente, i tuoi Colori, i tuoi Tamburi, il tuo Chiostro, i tuoi Suoni e le tue Bandiere, i Cenini.. e poi la Tratta.
Sì, La TRATTA…il cenino, l’euforia, i cori, il fiume di gente che da Via Giordano si riversa in Piazza Montanelli e le lacrime, di qualunque genere siano ma si va.
SI VA.
Dietro a quel cavallino che la Sorte ti ha dato. Perché alla fine, qualunque siano le voci, TE CI CREDI.
E poi la stalla. La STALLA.
E il bombolone. O panserotto che sia…
Dipende da come è andata.
Ma alla fine… è uguale perché ci speri sempre. Credi nel Fato. Nella Fortuna, nella Dea bendata e anche in quella sbendata… e a volte… credi perfino nel MIRACOLO.
Ma CI CREDI!
E non perché sei scemo. O ottuso.
Ma semplicemente perché hai voglia di goderti quella settimana in cui in fondo…
È questo tipo di persona che vive questo MAGGIO 2020 come un mese che… “non esiste”…
un mese in cui viene da piangere quando il tuo consulente tecnico ti dice che c’è una nuova ordinanza dalla Regione o quando il tuo commercialista ti dice che c’è un altro foglio da stampare e compilare e firmare ma in fondo… te lo sai perché ti viene tutto questo “da piangere”…
Ti viene da piangere ora più del Marzo scorso… non perché manchino più soldi… per quelli in fondo da piangere ci sarebbe sempre…
ma a Maggio 2020, piangi di più perché questo è il mese in cui dopo le 12 ore di lavoro ne avresti vissute altre 6 o 7 in Contrada.
Dove le giornate da svegli sono di 20 ore perché l’adrenalina che ti pervade dentro ti fa bastare quelle 4 in cui (forse) dormi e ti fa resistere 1 settimana come se tu ti iniettassi sostanze stupefacenti dentro le vene.
Ma a Maggio, di stupefacente, c’è solo una sana, pura e reale #passionevera che circola in tutto il corpo, oltre che nelle vene.
E questo… OGGI MANCA.
MANCA INFINITAMENTE.
Manca in questo Maggio 2020 come la mezza aria che si respira attraverso ‘ste brutte mascherine che stanno entrando prepotentemente a far parte del nostro quotidiano.
Manca.
Manca tutto.
Le giornate che non finiscono.
Le tante ore di lavoro che non vedi l’ora di finire per passare da casa a metterti maglia, felpa e fazzoletto, discutere due minuti col tu marito che non ha questo stesso sangue nelle vene per poi volare in Contrada anche solo ad apparecchiare e servire per i cenini.
Le riunioni da consiglieri che arrivano quando meno te lo aspetti.
Le decisioni per gli imprevisti che quasi mai vengono capite.
La voglia di vedere la Contrada ballare sui tavoli. E TE con Lei.
La voglia di SPERARE che questo 24 Maggio arrivi quello straccio bellissimo CHIAMATO “CENCIO” IN CONTRADA.
E non perché quel “cencio” ti faccia sentire importante.
E nemmeno perché quel “cencio” ti faccia sentire vittorioso.
Quel “CENCIO” è quella “cosa” che, quando arriva in Contrada, spiega agli altri (non a te perché te lo sai già) qual’è il motivo per cui la tua passione per certi colori che sta dentro di te 365 giorni l’anno, ti fa sussultare ogni volta che succede qualcosa, ogni volta che c’è una cena, ogni volta che c’è una riunione nelle fredde e piovose serate d’inverno che ti fa alzare da quel tanto agognato divano…
È quella “cosa” per cui esplode il tuo impegno di contradaiolo, qualunque esso sia, e la tua voglia di cantare a squarciagola per quei colori, per qualunque motivo essa sia, che ti vengono da dentro, sempre pronte e ti fanno sentire quasi un supereroe e ti fanno scoppiare come un petardo acceso che non puoi soffocare.
Questo è Contrada.
Questo è Passione.
Questo è Maggio.
Questo è Palio.
Per chi, come me per 365 giorni l’anno si impegna (ognuno per quel che può ovviamente) e la vive dentro (a volte più dentro che fuori quando una, alla mia età, è mamma, moglie, donna che lavora, figlia e sorella) per far vivere questa passione.
Per chi come me , CREDE profondamente in questo qualcosa che si chiama CONTRADA.
In questo “qualcosa” che si identifica in una bandiera, in due Colori, in uno Stemma, in un Rullo di Tamburi che riconosceresti da lontano appena inizia, in un Inno che sai che è tuo quanto è tuo l’inno di Mameli…
Per chi come me a 19 anni a Cambridge a studiare aveva fatto conoscere a tutto il College cosa fossero Fucecchio e la Porta Raimonda.
A chi, come me in quello stesso anno rinunciò alla festa di fine corso perché doveva tornare a Fucecchio per il Palio.
Per chi, mi salutò dicendo in vari accenti del mondo “VIVA LA RAIMONDA”…
Per chi, come me, dopo quasi 10 anni che i miei amici brasiliani e australiani di Cambridge mi ritrovarono su Facebook… la prima cosa che mi chiesero fu… “ma poi quella ca@@o di corsa di cavalli per cui scappasti da Cambridge, come andò a finire??”…
Per chi come me questa “cosa” chiamata #passioneverapericolorigialloblu ce l’ha sempre avuta dentro, ma tanto tanto dentro, indipendentemente da quanti amici o gruppo di amici, o fidanzati o conoscenti potesse avere in Contrada.
Per chi non capisce tutto questo non avendo il Palio dentro…. questo Maggio 2020… è un Maggio come tutti gli altri, solo con più limitazioni ma, specialmente da domani 18 Maggio 2020, sarà un Maggio comune.
Ma per NOI. Per NOI Contradaioli, questo… semplicemente non è Maggio.
Quando arriverà, che si chiami Maggio o Ottobre o Dicembre, purché sia VIVIBILE come il nostro Maggio, #iocisaró.
E… non contano il numero di vottorie ma quanto GRANDE è la tua Contrada.
La mia per questo ha vinto più Palii di tutte!
VIVA LA RAIMONDA. SEMPRE. COMUNQUE E OVUNQUE.
Perché la Contrada non è chi c’è in quel momento.
La Contrada è CHI C’È SEMPRE E COMUNQUE.
Viva la Raimonda. SEMPRE. 💛💙
(Chi volesse scrivere per la rubrica #ilmiomaggio scriva su whatsapp al 3356169132 o per email a martinacaponi74@gmail.com)

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