Ricevo e pubblico:
“Gli operatori ippici del territorio pisano sono economicamente stremati dal lock down imposto per contrastare il covid 19. Queste enormi difficoltà si aggiungono a problematiche endemiche del mondo delle corse dei cavalli che stanno rischiando di portare al collasso l’intero settore che , a livello locale , tra trotto e galoppo conta un patrimonio di almeno 1200 cavalli da corsa e almeno 400 addetti tra allenatori , artieri,fantini , guidatori, dipendenti dell’ippodromo di san rossore, dei centri di allenamento della zona di Vecchiano e San Giuliano Terme, e tutte quelle altre professionalità che ruotano attorno alla filiera ippica quali veterinari , maniscalchi, il commercio di mangimi e foraggi, trasportatori di cavalli. Durante il periodo di sospensione delle corse gli addetti all’ippica hanno continuato quotidianamente a lavorare per mantenere la condizione atletica e per il benessere dei cavalli pur senza nessuna protezione economica o contribuzione da parte dello stato, che è il nostro committente di lavoro, in quanto sulle corse dei cavalli gestisce le scommesse. Corse ippiche che sono , con il loro montepremi la fonte di reddito di tutta la filiera. Ad oggi lo stato non si è minimamente interessato al destino nostro e dei cavalli che manteniamo, anzi non è ancora stato in grado di darci una data per la ripartenza delle corse. Protestiamo con forza contro questa perdurante presa in giro che rischia di far fallire l’intero settore,mettendo a repentaglio l economia di molte famiglie. Chiediamo lo sblocco immediato delle corse,anche a porte chiuse , nel rispetto di tutto quello necessario per la sicurezza contro il coronavirus, anche perche le corse ippiche si svolgono in luoghi all’aperto e quindi piu sicure al contagio, così come già avvenuto in germania e parzialmente in Francia.”
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