Siena, Robur Siena: Top & Flop di Alessandria-Robur Siena

TOP 

Angelo Gregucci (Alessandria): solidità, compattezza e distanze tra i reparti. Voleva questo l’allenatore pugliese, bravo a trasmettere ai suoi ragazzi la volontà di far correre avversari e pallone sfruttando l’inferiorità numerica del Siena. Vince con i cambi una partita sul filo dell’equilibrio spezzato dalla freschezza atletica di Sartore, il fiuto del gol di Eusepi e la fantasia di Di Quinzio a mettere in cassaforte il pallone quando il dado era tratto. La spinta offensiva non ha sempre la stessa effervescenza, ma quando accende il motore là davanti la squadra manda in ansia la retroguardia della Robur. L’assetto difensivo, nonostante alcune lievi sbavature, è in maturazione e la squadra si affaccia alla trasferta di giovedì con la consapevolezza di potersela giocare a viso aperto. Precisi anche i movimenti degli esterni a solcare la fascia di appartenenza quando c’era da affondare: gli ingranaggi girano all’unisono, se poi i cambi creano sempre questo solco, possono aprirsi orizzonti luminosi. BACCHETTA MAGICA

Fabio Gerli (Robur Siena): la rete del pari è un capolavoro per la giocata che ha colto di sorpresa Valentini nel momento di preparazione del gesto tecnico. Dirige le operazioni in mezzo al campo non forzando mai la giocata alla ricerca della semplicità. Partecipa attivamente all’interdizione e guida abilmente le poche ripartenze verticalizzando in profondità su Guidone bravo a muoversi lungo il fronte offensivo uscendo dalla morsa del duo Cosenza-Gonnelli. Fa quel che può in regia, faticando spesso ad indirizzare la manovra perché messo in mezzo dalla superiorità numerica degli avversari. GOL D’ANTOLOGIA

FLOP

Alex Valentini (Alessandria): ci voleva maggiore attenzione nel mantenere la posizione in occasione della rete del pari. Si supera su Campagnacci, nulla può sul tap in ravvicinato di D’Ambrosio. Ricaricare le batterie per affrontare al meglio in trasferta l’esordio nella fase nazionale degli spareggi. ALZARE IL LIVELLO D’ATTENZIONE

Alessandro Confente (Siena): leggerezza dell’estremo difensore di proprietà del Chievo che compromette la prestazione del collettivo con un’uscita scellerata. È sfortunato nel rimpallo, ma altamente impreciso quando calcia addosso ad Arrighini un pallone che sarebbe dovuto finire fuori dal campo. Giocare in dieci, con il torrido caldo a rosolare il fisico dei giocatori, per una squadra che doveva macinare gioco portando a casa la partita, si è rivelato affare impossibile. ERRORACCIO”

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