“Situata nel territorio di Gaiole in Chianti, la struttura di San Giusto in Salcio è già menzionata in documenti datati 1018 tratti dal Castello di Brolio. L’edificio è citato più volte anche nella carte dell’abbazia di Coltibuono risalenti all’XI secolo. In seguito viene riportata in una bolla di Pasquale II indirizzata al vescovo Giovanni da Fiesole e datata11 marzo 1103 con la quale questa pieve venne confermata al vescovo la pertinenza. La chiesa ebbe un patrimonio ricco tanto che spesso venne data in commenda ad importanti personaggi quali un arcivescovo di Pisa e a vari canonici delle famiglie dei Buondelmonti e degli Alamanni. Secondo una vecchia leggenda, a poche decine di metri dalle pieve, vi sarebbe stato sepolto un cavaliere templare che visse per alcuni anni nelle vicinanze della struttura, ritirato in preghiera. Pare avesse con se anche un tesoro, infatti la medesima leggenda narra che, in qualche punto sotto la pieve, sia nascosto anche un ingente fortuna appartenuto all’Ordine dei templari e che lo stesso cavaliere avesse lasciato molti segnali per il suo ritrovamento.”
Autore: Gabriele Ruffoli
