Italia: Draghi al governo, i 5 possibili interventi per salvare l’Italia dalla crisi Dalla sanità al lavoro passando per il «debito buono» e la necessità di agevolare la spesa dei fondi del Recovery Fund. Il parere dell’economista e docente del Politecnico, Giuliano Noci di Diana Cavalcoli Il primo discorso «Nel suo primo discorso al Paese, in poche parole, Mario Draghi ha fatto intendere quali saranno le prime linee di intervento del suo governo. Ha messo in evidenza quelle che sono le priorità». Giuliano Noci, economista e docente di Strategia alla School of Management del Politecnico di Milano, non ha dubbi sulla capacità di Draghi di guidare l’Italia in questo contesto difficile. L’ex capo della Bce agirà, per il professore, secondo il pragmatismo che ha contraddistinto la sua azione passata. Ecco quindi i possibili interventi che metterà in campo. Articolo Img Vaccini e sanità Il primo grande intervento sarà accelerare sul piano dei vaccini. «Si parla di brevissimo termine. Predisporre un piano di vaccinazione efficace è fondamentale per il Paese sia perché mette in sicurezza la dimensione sanitaria sia perché riduce il livello di incertezza dell’economia», sottolinea il professore. Banalmente una volta che la popolazione sarà vaccinata ripartiranno i settori maggiormente intaccati dal lockdown e dal timore del contagio: dalla ristorazione al turismo. «Chi prima scioglie il nodo della vaccinazione prima avrà vantaggi economici rilevanti», aggiunge Noci. Burocrazia e giustizia «Gli altri ambiti — spiega il professore — sui cui andrà a lavorare Draghi sono quelli che consentono la spesa. E quindi parliamo di superamento della burocrazia e snellimento giustizia. Sono due elementi imprescindibili, li possiamo definire fattori abilitanti di sistema». Come a dire che anche se anche ha la benzina una macchina non va da nessuna parte senza un buon motore . Debito buono e lavoro Draghi ha parlato spesso di «debito buono» ovvero un impiego di denaro in investimenti che stimolino la crescita. Ma quali sono gli interventi che vanno in questa direzione? «Draghi ha parlato di politiche per la coesione sociale che sono il combinato disposto di interventi a sostegno della comunità nel breve termine e nel lungo potenziamento del capitale umano». Il che vuol dire lavorare per garantire le condizioni di occupabilità delle persone. «E non basta il matching tra domanda e offerta di lavoro serve una crescita del capitale umano indipendentemente dalla mansione lavorativa». Si tratta per Noci di un investimento ancora più importante di quello in infrastrutture. «Senza le competenze delle persone le infrastrutture fisiche non possono bastare, non possono essere l’unica chiave per il rilancio del Paese»

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