Siena: Oggi 24/05 Comunicato Stampa di Cravos Siena sull’occupazione della mensa Bandini

 

Stamani abbiamo avuto l’occasione di parlare di persona con la Direttrice della mensa Bandini, alla quale abbiamo chiesto se ci fossero novità da parte della Regione Toscana e dai componenti del Consiglio d’Amministrazione del DSU; la risposta è stata negativa, anche se si è schierata a favore della causa degli occupanti della mensa, posizione che non ha quindi portato a disordini.
La mensa Bandini sta chiudendo per una ristrutturazione e messa in sicurezza sismica, interventi che però non sarebbero al momento attuabili a causa di una suddetta “mancanza” di fondi: in realtà, ricordiamo che il bilancio di esercizio del 2020 del DSU si è chiuso con un utile di circa €3.300.000, che la Regione Toscana può reinvestire – interamente o parzialmente – nel diritto allo studio; in aggiunta a ciò, anche l’Universitá degli Studi di Siena ha chiuso un bilancio di esercizio del 2020 non sottivalutabile, pari a circa €12.000.000, che però preferisce investire nella costruzione di un Polo Hi-tech completamente in linea con le esigenze del mercato, senza neanche preoccuparsi delle conseguenze che la mancanza della Bandini potrebbe creare.
Ci teniamo a ribadire che non siamo contro la ristrutturazione e la messa in sicurezza di Bandini, ma contro ciò che è la reale volontá del DSU: chiudere questa mensa, lasciando tutto il carico sulla mensa Sant’Agata.
Ad ogni modo, vista l’immobilità del DSU e della Regione, continueremo l’occupazione e l’autogestione del posto come aula studio e spazio per le assemblee studentesche. Riteniamo assolutamente deplorevole il comportamento delle Istituzioni e degli enti, complici del definanziamento al diritto allo studio e dei tagli ai servizi pubblici, nonché della mancata tutela della sicurezza degli studenti e dei lavoratori della mensa: è giusto ricordare che già dall’acquisto di Bandini nel 2013 i problemi strutturali erano ben visibili, ma è evidente che per il Consiglio d’Amministrazione del DSU sia più importante gestire il diritto allo studio con una politica di contenimento dei costi, senza una reale pianificazione che veda a 360° la situazione delle città universitarie toscane.
Ci teniamo ad evidenziare quindi che non mancano i soldi da stanziare per la ristrutturazione di Bandini e la sua messa in sicurezza, ma la volontà politica.
L’occupazione di Bandini continuerà, con una programmazione dello spazio che è possibile consultare ogni giorno nei nostri canali social, e nel caso in cui non ricevessimo risposta dagli enti competenti manifesteremo la nostra posizione all’interno delle Istituzioni presenti in città.
Cravos Siena

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