“Di restauri… e altre storie”: la Contrada della Chiocciola ha presentato oggi, sabato 26 giugno, l’importante campagna di restauri che ha interessato parte del suo ricco patrimonio storico.
Un progetto che nasce in piena emergenza Covid, periodo che ha trasformato la nostra quotidianità imponendo una distanza forzata anche dalla vita di rione, e che racconta dell’amore, del senso di appartenenza e del profondo rispetto che la comunità senese e contradaiola in particolare, nutrono verso una memoria che è anche futuro.
In questi mesi di lontananza, l’archivio della contrada ha promosso una sottoscrizione fra chiocciolini che ha permesso di restaurare tre drappelloni e un antico reliquario.
Sono stati così recuperati e riportati al loro originario splendore i drappelloni del 1882, del 1885 e del 1926 e uno degli oggetti più cari della devozione chiocciolina, il reliquiario dei Santi Pietro e Paolo ancora oggi in uso per le celebrazioni liturgiche.
Il restauro dei drappelloni è stata condotto dalla ditta “L’antico tessuto” di Sandra Bogi che ha provveduto a recuperare le tre opere d’arte. I palii sono stati sottoposti a un intervento conservativo che li ha messi in sicurezza evitando un evidente e progressivo degrado, che ne comprometteva la conservazione.
Un lavoro che non ha mancato di rivelare qualche piccola “misteriosa” curiosità. Nel drappellone del 1926, ad esempio, dedicato ai 500 anni della Battaglia di Camollia, viene raffigurato un putto che sembra tirare neve sull’esercito. Un elemento iconografico su cui gli storici potranno divertirsi ad indagare.
In particolare, il restauro del drappellone del 1882 è stato offerto da Maria Cristina Peccianti in ricordo di Lorenzo Fiorai, chiocciolino prematuramente scomparso.
