“Come gruppo consiliare e come cittadini riteniamo necessario condividere alcune riflessioni sulla questione dell’Istituto Rinaldo Franci, di cui mai potevamo pensare di dover parlare in questi giorni.” Così un intervento dell’associazione In Campo.
“Sorprende che, con tutti i problemi che la città presenta irrisolti grazie all’immobilismo della Giunta De Mossi, ormai vero simbolo di questi tre anni di “governo del cambiamento”, il Sindaco e i suoi assessori riescano a crearne di nuovi invece di risolvere quelli esistenti. Nell’ultimo Consiglio comunale arriva una proposta di delibera sull’Istituto di Alta formazione musicale Rinaldo Franci. Il testo arriva inatteso senza che nessuno lo avesse visto precedentemente, il che purtroppo rappresenta un comportamento non nuovo ma soprattutto una condotta irrispettosa nei riguardi delle prerogative del Consiglio e in modo particolare delle forze di opposizione, a maggior ragione su questioni come questa che vanno a colpire direttamente i diritti dei cittadini e creano un danno all’immagine stessa della città. L’approvazione della delibera rappresenta una vicenda triste, contraria ai principi di una buona amministrazione.
Pensiamo che il Sindaco, che mantiene la delega di assessore alla Cultura, dovrebbe avere ben presenti tutte le eccellenze della nostra città, ma evidentemente alcune non le ritiene tali, anzi le reputa un qualcosa di cui disporre a seconda della convenienza del momento. Tra queste l’Accademia Chigiana, Siena Jazz, l’Istituto Franci contribuiscono a fare di Siena un polo musicale di rilevanza internazionale con tutte le evidenti ricadute in termini economici e reputazionali. Quindi a dir poco ci sfugge, se non addirittura ci risulta incomprensibile capire quali gravi motivi abbiano portato il Sindaco e la Giunta a prendere una decisione così dannosa quale quella di negare le aule di Sant’Agostino all’Istituto Franci. E se questo non bastasse ci domandiamo se al Sindaco o all’assessore Benini sia passato per la mente, nello specifico, che prendere questa decisione avrebbe creato un enorme disagio per gli studenti, per gli insegnanti e per tutti i lavoratori della Rinaldo Franci. Tutto questo ci stupisce ancor di più tenuto conto del fatto che, prima di arrivare a decisioni così dirompenti sarebbe stato preferibile sedersi attorno ad un tavolo con tutte le parti in causa al fine di trovare una soluzione condivisa che accontentasse tutti. E, se proprio si voleva riunire tutte le classi del Piccolomini sotto lo stesso tetto, sarebbe bastato trovare contemporaneamente una nuova sede all’Istituto Rinaldo Franci. Anche perché i problemi del Piccolomini non sono sorti ora, si trascinano da decenni, la pandemia li ha solo ulteriormente evidenziati.
A questo proposito ricordiamo al Sindaco, all’assessore Benini e alla Giunta intera che questa Amministrazione, ad una nostra interrogazione sul tema dell’inadeguatezza delle scuole della nostra città, ha risposto affermando come nel Comune di Siena non ci sia bisogno di costruire altre scuole, ma soltanto di ristrutturare quelle esistenti. Peccato che da tre anni nell’edilizia scolastica assistiamo a interventi di manutenzione e adeguamento, senza un reale piano strategico che affronti le necessità immediate ma soprattutto programmi le scelte future.
Non aggiungiamo altro commento, vogliamo solo tranquillizzare qualcuno sul fatto che, come con gli asili nido, con le mense e con il Siena calcio, non si tratta di un complotto, ma solo di amministrare nel modo migliore un territorio, il nostro.”
