I consiglieri PD Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini hanno interrogato il Sindaco sull’avvio della nuova stagione teatrale dei Rinnovati. <<Dopo la lunga interruzione a causa della pandemia – ha spiegato Masi – lo spettacolo “Certi di esistere”, scritto e diretto da Alessandro Benvenuti, direttore artistico dei Teatri di Siena, ha aperto la nuova stagione ai Rinnovati. La pièce, prima produzione del Comune, come si è letto sulla stampa e nata in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana Teatro Nazionale, è andata in scena, lo scorso 19 novembre a Siena, mentre il 20 e il 21 anche al teatro Caos di Chianciano. Il cartellone dei Rinnovati prevede 11 spettacoli di cui 2 di Alessandro Benvenuti insieme ad altri due dedicati alla danza e, come si è letto, “quest’anno non sono previsti abbonamenti per tutte le rappresentazioni, ma solo un carnet per un massimo di 9 appuntamenti. Sebbene la voglia di ripartire sia tanta, il rischio che nei prossimi mesi torni la necessità di ridurre i posti a sedere, ha sconsigliato di prevedere abbonamenti complessivi come negli anni scorsi”>>. <<Visto che dei 530 abbonati organizzati, prima del Covid, su tre turni pare che solo una percentuale minoritaria abbia aderito alla nuova soluzione>>, ed ha quindi chiesto di conoscere <<il numero degli abbonati che hanno scelto l’offerta carnet, il numero di spettatori paganti per “Certi di esistere” rispetto alla media dello storico degli ultimi 5 anni divisi tra abbonamenti e non. Inoltre l’ammontare della partecipazione del Comune alla sua prima produzione, comparato agli incassi delle tre serate>>. L’assessore alla Cultura Sara Pugliese ha risposto ricordando che <<il periodo in cui ci troviamo è caratterizzato dalla forte sofferenza del settore dello spettacolo dal vivo, in assoluto, il più colpito dall’avvento della pandemia da Covid-19>>. Sottolineando che <<questa Amministrazione, già nel 2020, ha adottato un piano di sostegno rivolto a tutti gli operatori teatrali residenti nel Comune di Siena, devolvendo, a seguito di bando specifico, un contributo a 13 soggetti e preoccupandosi di creare occasione di lavoro programmando la prima produzione del Teatri di Siena. Agli specifici provini hanno partecipato circa un centinaio di attori e attrici per i sei ruoli previsti dal testo scritto e diretto dal Direttore artistico Alessandro Benvenuti>>. Per quanto concerne invece gli spettacoli teatrali e gli eventi culturali in genere, Pugliese ha detto che <<questi non possono essere giudicati sulla base degli incassi e quindi della partecipazione, bensì dalla qualità artistica e dal messaggio culturale che ne deriva e che, in generale, i dati che scaturiscono a livello nazionale dai C1 (documento Siae che attesta il numero di spettatori a serata) dei Teatri, non sono purtroppo incoraggianti, né minimamente paragonabili ai numeri del periodo pre-covid. Il dato che mi viene richiesto colloca comunque Siena e i suoi Teatri in una posizione di partecipazione di tutto rispetto>>. Ha poi spiegato che <<il carnet, non è paragonabile o assimilabile ad un abbonamento, prevede la costruzione da parte dello spettatore di una sua stagione, scegliendo liberamente gli spettacoli a cui è interessato ed è stata scelta da questa Amministrazione e dalla Direzione Artistica quale forma di tutela del pubblico dal dover anticipare il costo dell’abbonamento stagionale senza sapere se una eventuale recrudescenza della Pandemia possa comportare la nuova chiusura dei Teatri o, quanto meno, una riduzione dei posti. Per tale ragione non si è ritenuto significativo confrontare il dato dei carnet venduti rispetto alla media dello storico degli ultimi 5 anni, divisi tra abbonati e paganti. Il numero totale dei biglietti venduti, nel caso di “Certi di esistere”, è per le tre serate, di 691 così suddivisi: 292 per il turno A di venerdì 19 novembre alle ore 21, 205 per il turno B di sabato 20 sempre alle ore 21, e 194 per il turno C di domenica 21 alle ore 17>>. Concludendo che <<“Certi di esistere” è uno spettacolo coprodotto con la Fondazione Teatro della Toscana, alla quale è stato corrisposto un contributo di 60.000 euro quale compartecipazione alle spese del progetto di realizzazione (determina n° 3303/2021), che mette a disposizione delle Compagnie locali una sceneggiatura all’avanguardia e una valorizzazione della loro attività.Anche in questo caso, la scelta dell’Amministrazione si è orientata verso un cambio di paradigma, privilegiando la realizzazione in proprio di uno spettacolo rispetto alla messa in scena di prodotti già esistenti sul mercato. Si tratta di un’operazione da valutare ed eventualmente consolidare per la crescita e valorizzazione delle professionalità locali, non certo in termini meramente economici immediati>>. Alessandro Masi si è dichiarato <<insoddisfatto>>, perché come ha rimarcato <<non è stato colto il senso dell’interrogazione, che non era certo quello di “misurare” l’arte dal vivo in base ad una semplice rendicontazione. Pur consapevoli che la pandemia abbia causato grandi sofferenze nelle presenze nei teatri così come nei cinema, volevamo sapere come si era attivata l’amministrazione per stimolare il pubblico ad assistere alle rappresentazioni. Se erano state sollecitate tutte le reti e le esperienze in modo da garantire, il più possibile, la partecipazione a questa forma di arte, come è tradizione della città di Siena>>.
Ufficio Stampa Comune di Siena
