La ciminiera di 60 metri è un clamoroso flop. All’orizzonte si staglia una lunga striscia di fumo in posizione orizzontale ed è evidente che non sfora la cortina dell’inversione termica.
La famosa ciminiera, varie volte decantata dal nostro sindaco, anche nel corso dell’assemblea pubblica del 26 febbraio non sta dando i risultati sperati. L’alto manufatto verde, che svetta orgogliosamente “vaporoso” davanti alla villa di Cusona e fa concorrenza alle torri di San Gimignano, sembra non stia dando i risultati sperati.
L’opera titanica definita “manutenzione straordinaria” nell’autorizzazione rilasciata dal Comune e “opera d’arte” nel consiglio aperto del 20 maggio, da un colto politico locale ex vicesindaco in precedenti amministrazioni, non ha risolto i problemi odorigeni. Il fumo non sale, si disperde su un’ampia porzione della valle, diffondendosi democraticamente nel raggio di quasi tre chilometri, come si rileva dalle mappature che facciamo segnando i luoghi delle segnalazioni che cittadini inviano all’Arpat e al Comune di Barberino Tavarnelle nelle quali lamentano, in certi giorni e notti, olezzi nauseabondi e insopportabili.
Siamo perplessi! Chi effettua studi ambientali sa che normalmente l’aria calda (e quindi il fumo) sale per via della spinta verso l’alto determinata dal fatto che la temperatura diminuisce in quota e sa anche che l’inversione termica è uno strato di atmosfera in cui la temperatura dell’aria aumenta con la quota. Nelle notti calme e serene, il forte raffreddamento del suolo sottrae calore all’aria sovrastante che a sua volta si raffredda e questo determina, ad una certa altezza dal suolo, una spinta verso il basso che impedisce ai fumi di salire. A questa quota di inversione termica si forma uno strato riflettente, il fumo ristagna e addirittura forma una saccatura, cosa che è possibile rilevare dalle innumerevoli foto scattate. E’ notorio che nella nostra zona vi sono strati di inversione termica in grado di trasformare ognuna delle nostre vallate in una sorta di pentola chiusa. In questa condizione atmosferica il fumo uscito dalla ciminiera non entra nella stratosfera e si rivolge verso il suolo e va ad unirsi al banco di nebbia che stabilmente staziona sopra la vallata dell’Elsa.
In conclusione la soluzione ha peggiorato la pesante condizione di concentrazione delle sostanze inquinanti al suolo e le maleodoranze sono aumentate. Questo risultato lo dobbiamo al falso presupposto che la soluzione del camino sarebbe stata vincente (come tutti hanno sostenuto) e alla conseguente decisione di raddoppiare le giornate di lavoro e la quantità di fumi in uscita al camino.
Inoltre è del tutto evidente che la ciminiera non è l’unico punto di emissione in atmosfera di sostanze inquinante infatti – per ammissione dello stesso sindaco la sera del consiglio comunale del 30 novembre e convalidata da Arpat nella nota del 2 dicembre, indirizzata anche a noi in risposta alla nostra richiesta di chiarimenti circa il versamento dal tino la notte del 24 ottobre – si afferma “la dispersione dei liquidi nelle aree dell’impianto soggette al rischio di sversamento di sostanze del ciclo produttivo ”……….. pertanto le “acque meteoriche contaminate” provenienti dalla desolforazione, (crediamo contenenti mercaptani e acido solfidrico)estremamente velenoso si legge su https://it.wikipedia.org/wiki/Acido_solfidrico, anch’esse possono essere responsabili della insopportabili maleodoranze percepite nelle immediate vicinanze della distillerie. Ci chiediamo che quantità di sostanze contengono questi liquami?
CI sentiremmo più tranquilli se la Deta che strombazza ripetutamente e ai quattro venti di avere sempre le “porte aperte” ci permettesse di entrare con dei tecnici per fare dei rilievi e in particolare per prelevare i fumi dal camino in modo da analizzare la quantità di sostanze odorigene. Ecco in questo caso simo pronti ad entrare anche noi!
‘ inquietante e doloroso scoprire che questo manufatto di 60 metri di fronte a Villa Cusona e le Torri di San Gimignano, costruito per risolvere i problemi, stia rivelando l’inefficacia.
Infatti oltre avere aumentato le emissioni, i fetori pestilenziali, ampliato i vapori su un’area di quasi tre chilometri, fioccano le segnalazioni dei cittadini all’Arpat e al Sindaco di Barberino Tavarnelle
Noi denunciando i fatti abbiamo cercato in questo comunicato di spiegare, in modo più semplice possibile, cosa è l’inversione termic e perchè la ciminiera non ha funzionato, nonostante le positive affermazioni del sindaco e dell’Arpat.
Grazie se darete spazio al nostro comunicato, si inviano anche delle foto fatte da varie zone, usulmente tra le 7 e le 8 del mattino, dove è chiaro che il fumo non sale.
Un caro augurio di un Nuovo Anno più sereno e in salute

