“Egregio Direttore,
data la gravità delle affermazioni contenute nella nota di Sena Civitas (ove si leggono espressioni gravissime tipo ‘ammanchi’, ‘bombe ad orologeria’ nella contabilità di Siena Casa, richiesta di interventi del Collegio Sindacale, etc.), mi vedo costretto ad intervenire nella mia qualità di Presidente di Siena Casa, anche per evitare che si faccia della facile propaganda elettorale, ‘utilizzando’ gli assegnatari delle case popolari.
Corrisponde a verità il fatto che nei giorni scorsi sia stato recapitato ai condomini di un grosso fabbricato di Taverne d’Arbia un ‘consultivo a saldo’ delle spese condominiali degli ultimi anni, che – in alcuni casi – ha raggiunto anche importi di circa 3000 euro.
Mi corre l’obbligo di spiegarne le motivazioni. In primo luogo, proprio per la particolare tipologia degli assegnatari delle case ERP, tutte le spese condominiali vengono anticipate da questa società e poi ripartite annualmente tra i condomini secondo le rispettive spettanze, al fine di evitare che l’eventuale morosità di alcuni condomini possa riflettersi sul regolare godimento dell’alloggio da parte degli altri ed evitare la sospensione dei servizi da parte dei gestori delle utenze.
A fine anno Siena Casa (che per i fabbricati di totale proprietà pubblica svolge anche funzioni di amministratore condominiale) ripartisce le spese condominiali sulla base dei millesimi e consente addirittura che il pagamento dell’importo a consuntivo possa avvenire in modo rateale fino a 12 rate mensili (ultimamente elevate addirittura a 24), senza alcun addebito di interessi od oneri di qualsiasi genere.
Nell’anno 2017 la società ha provveduto a dotarsi di un nuovo software gestionale per i condomìni che però, purtroppo, ha presentato da subito gravi problemi di adattabilità e di funzionalità, tanto che sono stati necessari da parte della ditta fornitrice innumerevoli interventi di adeguamento e personalizzazione del software (con impossibilità di poter usare il gestionale, specie per); ciò ha comportato la necessità di richiedere dei versamenti forfettari ai condomini, sulla base dell’ultimo consuntivo approvato.
Nel momento in cui la società ha definitivamente deciso di abbandonare il predetto software gestionale ed affidarsi ad un nuovo prodotto più funzionale, si è provveduto alla effettuazione dei consuntivi a saldo, che hanno comportato un saldo avere nei confronti dei condòmini in alcuni casi anche abbastanza elevato (considerato che le somme richieste forfettariamente erano assai inferiori rispetto a quanto effettivamente dovuto).
Non vi sono quindi ammanchi di alcun tipo, né tantomeno ‘bombe ad orologeria’ nella contabilità, ma si tratta semplicemente della legittima richiesta ai condòmini di regolare la loro posizione con riferimento alle spese condominiali di loro spettanza.
Proprio per la particolare tipologia dei soggetti assegnatari di case popolari, questa società ha ritenuto di consentire il pagamento rateale di tali oneri condominiali, elevando a 24 il numero di rate mensili su cui spalmare il dovuto.
In ogni caso, per venire incontro alle esigenze degli assegnatari, mi impegnerò personalmente a portare in consiglio di amministrazione la proposta di elevare il numero delle rate anche a 36 o 48 mensilità, nei casi in cui l’importo da pagare sia effettivamente elevato ed il condòmino non sia in grado di affrontare rate mensili di importo più elevato.
Invito infine gli estensori della nota di Sena Civitas, prima di fare gravi affermazioni che potrebbero avere anche conseguenze di natura penalistica, a confrontarsi direttamente con il sottoscritto Presidente e con l’AD (così come ha fatto il loro candidato a sindaco dr. Pacciani, a cui sono state fornite tutte le informazioni e tutti i chiarimenti richiesti in merito all’attività istituzionale di Siena Casa)”.
Roberto Martini
