Siena: Due parole con Stefano Rossi Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica

Ho da poco intervistato Stefan Rossi fresco di nomina come nuovo Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica di Siena. Qua sotto l’intervista completa

Ciao Stefano. Cosa hai provato venendo a conoscenza della nomina?

 

La nomina del Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica arriva nell’ambito di un percorso di rinnovamento delle cariche ad ogni livello, che coinvolge tutta l’associazione partendo dalle parrocchie ed arrivando fino al Consiglio Nazionale. Avendo davanti agli occhi il pezzo di strada fatto in questi mesi e la ricchezza che ha espresso, le idee per meglio servire la nostra comunità ecclesiale e civile, le energie che ha messo in moto, la generosità di tante persone che si sono rese disponibili come responsabili parrocchiali e diocesani, provo tanta gioia per la vitalità dell’AC e mi sento responsabilizzato per essere chiamato a prendermene cura attraverso questo servizio.

 

Quale il vostro programma per questo triennio?

 

Il programma lo stiamo costruendo cammin facendo nel percorso assembleare che dicevo sopra: l’assemblea ha approvato un documento finale che traccia le linee per il triennio e che saranno tradotte in iniziative concrete dal Consiglio Diocesano appena eletto e dai responsabili parrocchiali. Le linee che ci siamo dati sono coerenti con la nostra storia: prima di tutto l’attenzione alla formazione delle persone, di ogni generazione, non solo bambini, ragazzi e giovani, attraverso l’esperienza di percorsi di gruppo, in cui con il confronto e la discussione si approfondiscono i temi e si cresce nell’amicizia, ma anche attraverso incontri pubblici su temi specifici. I campi scuola, poi, che proponiamo nell’arco di tutta l’estate nella nostra Casa per Ferie Mons. Donati al Vivo d’Orcia, sono un momento di forte impegno formativo da oltre cinquant’anni, ormai.

Accanto alla formazione, desidero ricordare tra le linee programmatiche che ci siamo dati, l’attenzione ad essere strumento di comunione ecclesiale dentro la comunità cristiana e tra la comunità cristiana e le altre realtà, l’attenzione ad individuare percorsi di collaborazione con l’Azione Cattolica della Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza, con la quale da un anno e mezzo condividiamo la guida pastorale di Mons. Lojudice che è, appunto, Vescovo di entrambe le Diocesi, e la cura per la mobilità delle persone. Si tratta di un’attenzione che tutta l’Azione Cattolica Nazionale si è data verso i fuori sede, e che ci coinvolge sia nell’accoglienza, perché Siena è città universitaria, ma anche nell’accompagnamento dei nostri giovani che spesso partono per motivi di studio e lavoro.

 

Cosa ti senti di promettere alla città e al Cardinale Lojudice?

 

Credo che il contributo più bello che possiamo portare alle nostre città, non solo Siena, perché l’associazione ha lo sguardo rivolto a tutta la Diocesi, sia proprio quest’attenzione a creare spazi di approfondimento e discussione. Pensando al triennio concluso, ad esempio, abbiamo toccato temi come la pace, con la marcia che abbiamo promosso nel mese di gennaio insieme ad altre realtà ecclesiali, la democrazia, l’attenzione ai temi dell’ambiente, il ruolo della donna nella Chiesa e nella società, una riflessione condivisa con atleti ed educatori di varie società sportive sul ruolo educativo dello sport, per citarne solo alcuni. Mi sembra che ci sia un gran bisogno di riflettere insieme su questi temi, di incontrarsi per parlarne ed immaginare che società desideriamo costruire e che mondo stiamo costruendo. E questo è un contributo che l’Azione Cattolica, nel suo piccolo, si sforza di portare. Il Cardinale, poi, ci chiede di avere maggiore attenzione nel coinvolgere anche le zone della Diocesi che sono meno raggiunte dalle iniziative pastorali ordinarie. Su questo ci stiamo interrogando: non posso promettere che avremo la forza e la fantasia per fare tutto quello di cui ci sarebbe bisogno, ma vogliamo prendere sul serio l’invito.

 

Avrete modo di coinvolgere i gruppi piccoli e giovani delle contrade?

 

Di sicuro ci sono delle intersezioni con l’attività delle contrade: penso a diversi soci che sono impegnati nei gruppi piccoli, ma anche ai tanti bambini e ragazzi contradaioli che frequentano le nostre iniziative. Non c’è stata, però, occasione in passato di costruire vere e proprie iniziative comuni. Questo non significa che se si presenterà in futuro qualche opportunità concreta in tal senso non possa essere fatto qualcosa: di sicuro le sfide educative di questo tempo chiedono di mettersi sempre più in rete, ed a questo siamo attenti.

 

Quali le prossime iniziative?

 

In questi giorni abbiamo una settimana di vita comunitaria per i giovani, ospitati in Arcivescovado, che si concluderà con gli esercizi spirituali dal 7 al 10 marzo, predicati da don Michele Martinelli, assistente nazionale dei giovani di Azione Cattolica. Poi, il prossimo 25 aprile, il Papa ha invitato tutta l’associazione a Roma, in occasione dell’Assemblea Nazionale, e desideriamo partecipare numerosi anche dalla nostra Diocesi. E infine l’estate, con i campi scuola che ho già ricordato e che costituiscono un tempo di impegno e gioia.

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