Siena: Soprallogo dove il lupo ha tentato di aggredire una ragazza a Vico Alto

Oggi sopralluogo nell'area senese circostante la strada di Vicolo Alto da parte del
dr. Duccio Berzi, della Task Force Lupo. Ha collaborato il tassista Gennaro Del Percio

Da stamattina è in corso un sopralluogo da parte del dr. Duccio Berzi, esperto di lupi che collabora con la
Task Force Lupo creata dalla Regione Toscana. Nella mattinata lo stesso Berzi ha contattato il tassista
Gennaro Del Percio al fine di ascoltare personalmente quanto da lui fatto intorno alle 3 del mattino di
domenica 12 maggio, quando era intervenuto in soccorso di una ragazza seguita da un probabile lupo.
L'animale era stato subito dopo avvistato e individuato da una pattuglia di carabinieri chiamata appunto dal
tassista. Per la cronaca, si scopre che l'animale, sempre di notte in quella zona, avrebbe già seguito da vicino
altre due persone residenti in loco nell'arco di circa un mese: una signora, che spaventata aveva dovuto
telefonare al marito facendosi venire a prendere, avvisando pure le forze dell'ordine. Inoltre, una ragazza
trovatasi da sola nella stessa allarmante situazione sempre di notte e in quella zona.
Il dr. Berzi, accompagnato da due funzionari del Comune di Siena, ha fatto oggi un attento sopralluogo in
quella che è un area caratterizzata da vegetazione anche fitta e che si presta agli spostamenti fin nelle strade
interne di animali come i lupi. Anzi, quello che potrebbe essere sempre lo stesso esemplare – grosso e
robusto, apparentemente con una leggera zoppia alla zampa anteriore destra – è stato anche più volte
filmato, come avvenuto in questi giorni nella vicina via Custoza, in mezzo alle case. Una situazione
indubbiamente di potenziale rischio per gli abitanti della zona, oltre che per la predazione di gatti e persino
cani al guinzaglio, come già purtroppo avvenuto in altri casi, come a Palombaro in Abruzzo.
Il tassista Gennaro Del Percio, dopo quanto avvenuto, non era stato stato contattato da nessuno, dichiarando:
"Non mi ha chiamato nessuno. Nè carabinieri forestali né polizia provinciale, niente, nessuno. Come se non
fosse successo nulla". A quel punto era stata l'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della
Vita Rurale a segnalare mercoledì 15 maggio il fatto direttamente alla Task Force Lupo nella persona del
responsabile dr. Luca Mattioli, fornendogli anche il contatto telefonico di Del Percio. La Task force Lupo ha
contattato appunto Del Percio oggi lunedì 20 maggio.
Nel frattempo nei giorni scorsi la prefettura di Siena aveva organizzato una riunione con le altre autorità,
richiedendo ai carabinieri di organizzare incontri divulgativi per la cittadinanza. Lodevole iniziativa, tuttavia
speriamo che a questi incontri vengano invitati, partecipino e capiscano le ragioni anche i lupi della zona,
visto che fino a prova contraria sono loro che girovagano tra le case abitate e le persone… Durante la
riunione è stato anche ripetuto che il lupo è una specie protetta dalle normative nazionali ed europee, almeno
finché la discussione in atto non ne cambierà lo status, in quanto troppo numeroso. In Italia dal 1971 la sua
popolazione è aumentato almeno di 35 volte e in Europa di 18. L'Italia è ormai lo stato europeo con più lupi.
L'art. 16 della Direttiva Habitat, adottata anche dall'Italia, prevede che i lupi troppo dannosi e quelli
confidenti/problematici possano anche essere abbattuti in deroga (cosa finora mai attuata da noi, a differenza
degli altri stati europei). Dal 2017 a oggi i lupi in Italia hanno attaccato, senza essere provocati, esseri umani
ben 18 volte, con 14 persone ferite curate in ospedale, inclusi bambini di 4 anni.
Comunque sia, pare che almeno parte dei sindaci italiani non sappiano, o facciano finta di non sapere, di
essere pienamente responsabili della salvaguardia della pubblica incolumità e di potere/dovere intervenire
ovviamente legalmente con interventi anche decisi e diretti, a prescindere da altre norme italiane ed europee.
A livello generale italiano, senza fare diretti riferimenti a nessuno in particolare, parrebbe che per alcuni
sindaci per muoversi si debba aspettare la tragedia e il morto.

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