Siena, 20 Maggio 2024
La Rete Civica SiSolidal si unisce allo sconcerto espresso dalla Consigliera
Anna Ferretti in Consiglio Comunale, e continua a far fronte all’accoglienza
dei migranti e delle persone in stato di indigenza presenti a Siena.
I volontari, le volontarie e le associazioni che la compongono sono
estremamente amareggiati, provati nelle energie e nelle finanze dalle
lungaggini che si stanno verificando per mettere in sicurezza i cittadini
stranieri e quelli residenti.
Nel 2022 avevamo una media di 60 giovani nel parcheggio della stazione,
da assistere completamente con il solo sostegno della Caritas. Nel 2023
c’erano circa 30 giovani nel parcheggio di San Marco, oggi, nel 2024 ne
abbiamo 32 nel parcheggio di via Mascagni. Questo in aggiunta ai dormitori
Caritas che, dal novembre 2022, sono sempre stati pieni, con una media di
30 persone.
Ringraziamo Comune di Siena e Società della Salute che, allora, misero a
disposizione tre bagni Sebach consentendo al dormitorio di poter aprire,
come misura di emergenza. Rimangono però, a oggi, gli unici presidi igienici
per 60 persone, insieme alle 3 docce messe a disposizione dal volontariato
non governativo.
COMUNICATO STAMPA
Sono evidentemente insufficienti a garantire la salute, la dignità e il decoro
dei richiedenti asilo e della città. Se, come intervento di emergenza , ha
avuto la sua funzione, da tempo sosteniamo che Siena necessita di bagni,
spogliatoi e docce pubbliche, ospitando ogni anno 2.000.000 di turisti e
circa 170 migranti . Questi turisti spesso non soggiornano dentro le mura e
necessitano di lavarsi, a volte cambiarsi, e usare i bagni. I fasciatoi per
bambini sono inesistenti. Le lamentele sono molte, da anni, anche perché
gli esercenti vengono così costretti a supplire il necessario. Va bene anche
a pagamento, purchè indigenti e senza tetto vi possano accedere con
gettoni pre-forniti.
I dormitori Caritas non sono residenze, servono per contenere le
emergenze. Ma cessano di sostenerle se sono costantemente pieni. Inoltre
non ci sono spazi per cibo, abiti, articoli di igiene necessari ai lungo-
residenti che si trovano a dover ammassare le loro cose.
Il cibo è una necessità primaria. È possibile che nelle mense scolastiche,
comunali, ospedaliere non ci sia eccedenza da non sprecare? Le necessità
primarie di chi è su un territorio sono responsabilità istituzionali. Non
possono essere scaricate interamente sul volontariato non governativo. La
solidarietà e la redistribuzione delle risorse sono principi di civiltà prima che
di carità.
Se la Prefettura non è in grado di prendere velocemente in carico l’ex scuola
di Montalbuccio e utilizzarla per le necessità locali, che la riconferisca al
Comune che la usi per solidarietà. In questo caso ci auguriamo che si risolva
a fornire soccorso alle persone straniere indigenti accoglienza nei CAS, dove
ci sono molti posti liberi per effetto delle revoche.
Mentre alcune istituzioni si attrezzano per il passaggio da emergenza a
fenomeno da gestire in continuità, come Unisi, Unistrasi, Licei e Presìdi
educativi, affiancati da volontariato non governativo importante religioso e
laico, non è spiegabile il ritardo crudele di altre istituzioni responsabili dello
stato di chi insiste sul proprio territorio.
Dare soccorso è un obbligo legale e morale. Nulla può assolvere da questa
responsabilità. Nonostante il tavolo di coordinamento istituzionale sia un
passo apprezzato ed importante, adesso è il momento di velocizzare il
passaggio da misure di emergenza a governo di una componente
strutturale ormai nota.
Rete SiSolidal
