Italia: Oggi 11/10 gli impegni odierni del Presidente Meloni

39° Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori, il videomessaggio del Presidente Meloni

Il videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del 39° Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori.

Buongiorno a tutti.

Grazie al Presidente Di Stefano per questo invito. Mi dispiace non essere riuscita a partecipare in presenza a questa iniziativa a Capri, ma in ogni caso ci tenevo a farvi arrivare il mio saluto e il mio contributo.

Ho partecipato in passato più volte alle vostre iniziative, e mi faceva piacere partecipare anche da Presidente del Consiglio.

Vi ringrazio per aver scelto di dedicare il trentanovesimo convegno nazionale di Capri al contributo che il settore privato può dare al Piano Mattei per l’Africa. Io penso sia una conferma ulteriore di come il nostro tessuto economico e produttivo capisca l’importanza di questa sfida, e sia sempre più consapevole di quanto questo Piano sia un’iniziativa strategica e di respiro nazionale. Io spero anche capace di travalicare i singoli governi, diventare una iniziativa strategica dell’Italia sul lungo periodo. È un progetto che questo Governo ha lanciato ma che appartiene all’Italia nel suo complesso, perché è un progetto nel nostro interesse nazionale, nell’interessa nazionale della nostra storia e nella nostra vocazione geopolitica, guardare al Sud, al Mediterraneo, all’Africa, costruire con i popoli e le Nazioni africane un nuovo modello di sviluppo, che sia un modello di partenariato, di crescita condivisa, un modello da pari a pari. Questo è un punto molto prezioso, perché il successo del Piano Mattei dipenderà anche e soprattutto dallo sforzo che l’intero Sistema Italia, in tutte le sue articolazioni, sarà capace di produrre. Dal tessuto produttivo possono arrivare idee, ma soprattutto soluzioni ai problemi concreti. Perché non c’è nessuno più concreto di chi fa impresa e ogni giorno è chiamato ad organizzare il proprio lavoro e a programmare gli investimenti per il futuro.

Il Piano Mattei che abbiamo scritto non è altro che questo: un piano concreto, fatto di progetti realizzabili, sostenibili, da attuare secondo un cronoprogramma ben delineato e stabilito. E credo che anche questa sia una novità importante che abbiamo voluto introdurre, perché di tutto c’era bisogno tranne che dell’ennesima lungo elenco di buoni propositi o di un nuovo grande libro dei sogni, magari da dimenticare in qualche cassetto appena dopo averlo scritto e magari averlo presentato. Con questo spirito e con questo approccio abbiamo lavorato in questi mesi per porre le basi del Piano, per avviare i progetti pilota nelle prime nove Nazioni con le quali abbiamo scelto di avviare questa collaborazione.

L’Africa chiaramente sta attraversando una serie di transizioni che potremmo definire epocali, da ogni punto di vista. Entro il 2050 la popolazione africana supererà quota 2,3 miliardi, un quarto della popolazione globale, e la metà di queste persone avrà meno di 26 anni. È uno scenario che ci dice fondamentalmente due cose: che l’Africa si appresta a diventare uno dei principali mercati mondiali, e che saremo chiamati a confrontarci con sistemi economici e produttivi sempre più dinamici e intraprendenti. Dinamismo e intraprendenza che non difettano di certo al sistema produttivo e industriale italiano, e che sono la base da cui partire per creare sinergie e collaborazioni di medio e lungo periodo con i giovani imprenditori africani.

Io sono convinta che l’investimento nel capitale umano sia uno dei driver di sviluppo della nostra collaborazione, e non è un caso che la formazione sia proprio uno dei pilastri del Piano Mattei. Ciò che serve è puntare sulla formazione tramite le filiere dei diversi settori produttivi, e io sono certa che il settore privato italiano possa fare la differenza soprattutto su questo. In questi mesi abbiamo lavorato molto anche per costruire l’architettura finanziaria che è necessaria a sostenere i progetti del Piano Mattei. Ed è un lavoro che abbiamo portato avanti insieme alle Istituzioni internazionali e alle Nazioni che volevano dare il loro contributo. Abbiamo creato strumenti finanziari innovativi con la Banca Africana di Sviluppo, stiamo sostenendo la Piattaforma virtuale per gli investimenti che è stata lanciata dall’Unione Africana e dall’OCSE, per migliorare la trasparenza e le politiche pubbliche sugli investimenti nel continente africano. A tutto questo, si somma l’impegno per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con una serie di interventi che comprendono la “Misura Africa” di Simest per le PMI e gli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per gli investimenti delle aziende di maggiori dimensioni.

Insomma, è un grande lavoro che ha sostanzialmente un obiettivo di fondo: costruire insieme alle Nazioni africane nuove occasioni di sviluppo, aiutare i popoli africani ad esprimere il loro grande potenziale. È un traguardo che possiamo raggiungere solo se mettiamo da parte le dichiarazioni di principio e ci rimbocchiamo le maniche, mettendo in ciò che facciamo concretezza, pragmatismo e rispetto per i nostri interlocutori. E so che, da questo punto di vista, non mancherete di fare la vostra parte.

Quindi grazie, grazie per il focus di questa iniziativa, grazie per il lavoro che abbiamo fatto fin qui insieme, grazie soprattutto per il lavoro che faremo insieme in futuro. Buon lavoro a tutti.

Il Presidente Meloni al Vertice Med9 di Cipro

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, partecipa a Cipro all’undicesimo Vertice Med9.

A margine del Vertice di Paphos, il Presidente Meloni ha incontrato il Re di Giordania, Abdullah II, e ha partecipato all’incontro quadrilaterale Italia-Giordania-Cipro-Commissione europea.

Med9, incontro quadrilaterale Italia-Giordania-Cipro-Commissione europea

Nell’ambito del Vertice Med9 di Paphos, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha promosso un incontro quadrilaterale con il Re di Giordania, Abdullah II, il Presidente cipriota Nikos Christodoulides e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per discutere della questione dei rifugiati siriani in Libano, Giordania e negli altri Stati della regione, un tema divenuto ancora più rilevante alla luce dei più recenti sviluppi della crisi in Medio Oriente.

Si è discusso di soluzioni concrete per creare le condizioni affinché i rifugiati siriani possano fare ritorno in Patria in modo volontario, sicuro e sostenibile in collaborazione con le principali organizzazioni umanitarie presenti nella regione.

Med9, incontro del Presidente Meloni con il Re di Giordania, Abdullah II

A margine del Vertice MED9 di Paphos, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Re di Giordania, Abdullah II.

Al centro del colloquio, oltre all’ulteriore rafforzamento delle eccellenti relazioni bilaterali, degli scambi commerciali e degli investimenti, il comune lavoro a sostegno umanitario a favore delle popolazioni più colpite dalla crisi in Medio Oriente e in particolare dei rifugiati.

In tale contesto, Re Abdullah ha presentato il piano giordano per un “Gaza humanitarian gateway” volto a superare i colli di bottiglia che continuano a rallentare la distribuzione degli aiuti. Anche sulla base della collaborazione già in essere nell’ambito dell’iniziativa italiana “Food for Gaza”, il Presidente Meloni ha assicurato il sostegno italiano alla nuova iniziativa giordana.

Il Presidente del Consiglio ha infine accolto l’invito di Re Abdullah II a recarsi presto in visita nel Regno di Giordania.

Missione UNIFIL, colloquio telefonico del Presidente Meloni con il Generale Messina

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico con il Comandante del Settore Ovest della missione UNIFIL, Generale Messina, dal quale ha ricevuto un aggiornamento sulla missione e sulla situazione del nostro contingente impegnato in Libano, dopo che il quartier generale e due basi italiane che si trovano negli avamposti sono state raggiunte da colpi di armi da fuoco da parte dell’esercito israeliano.

Il Governo italiano ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente UNIFIL non è ammissibile. Anche per questo, il Governo, attraverso il Ministro della Difesa, ha convocato l’Ambasciatore d’Israele in Italia.

Il Presidente Meloni – che segue in maniera attenta gli sviluppi, in costante contatto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto – ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione ONU e di quella bilaterale MIBIL.

Meloni ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni Unite.

Il Governo, nel confermare il ruolo fondamentale di UNIFIL nel sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione.

Il Presidente Meloni incontra il Presidente ucraino Zelensky

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Villa Doria Pamphilj il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky.

I colloqui hanno permesso uno scambio sulla situazione sul terreno e sulle più immediate necessità ucraine in ambito militare, finanziario, umanitario, nonché sulle prossime iniziative diplomatiche e sul percorso per mettere fine al conflitto. Il Presidente del Consiglio ha ribadito il sostegno dell’Italia, anche in qualità di Presidenza del G7, alla legittima difesa dell’Ucraina e al popolo ucraino. Un sostegno a 360 gradi, che proseguirà sia sul piano bilaterale che su quello multilaterale, per mettere Kiev nelle migliori condizioni possibili per costruire una pace giusta e duratura.

L’Italia continuerà a fare la sua parte anche nella futura ricostruzione dell’Ucraina e a questo riguardo il Presidente del Consiglio ha annunciato le date della prossima Ukraine Recovery Conference, che si terrà il 10 e 11 luglio 2025 a Roma.

[l’arrivo a Villa Doria Pamphilj]

[Dichiarazioni congiunte alla stampa]

Buonasera a tutti, grazie di essere qui.

È un grande piacere per me accogliere oggi a Roma il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Con lui ormai vedersi è una consuetudine. Ci siamo incontrati non più tardi due settimane fa a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a circa altre due settimane dopo il nostro incontro a Cernobbio, proprio qui in Italia.

Non si tratta di forma, è per noi una continuità necessaria che non fa che confermare la priorità che il Governo italiano accorda al sostegno all’Ucraina, una Nazione che, giova sempre ricordarlo, è stata brutalmente, ingiustificatamente, illegalmente aggredita 959 giorni fa perché evidentemente la Federazione russa non accettava l’idea che l’Ucraina continuasse a crescere prospera, libera, democratica ed europea. L’Ucraina continua a vivere sotto bombardamenti indiscriminati contro obiettivi civili, contro infrastrutture critiche. Inizia ora un nuovo inverno, è il terzo che l’Ucraina affronta in guerra e si trova oggi con metà della rete elettrica fuori uso – vi lascio immaginare cosa questo possa significare. Ciononostante il popolo ucraino continua a resistere in modo eroico perché è un popolo che vuole essere libero di scegliere il proprio futuro. E la responsabilità della comunità internazionale è aiutarlo in questo lavoro, in questa speranza.

Il Presidente Zelensky sa bene che l’Italia è stata al fianco dell’Ucraina fin dal primo momento di questo conflitto, che ha fatto tutto quello che poteva fare. E’ quello che abbiamo ribadito anche stasera: siamo pronti a continuare a fare e continueremo a fare fino a quando sarà necessario.

Chiaramente, come abbiamo detto molte volte, lo facciamo perché siamo convinti che questa sia la parte giusta della storia, ma anche perché è nel nostro interesse nazionale difendere le regole della convivenza internazionale, che garantiscono a tutti un futuro di pace, che garantiscono a tutti una convivenza pacifica, e se noi derogassimo a queste regole chiaramente vivremo tutti in un mondo di caos, in un mondo che non è in grado di difendere soprattutto i più fragili.

L’obiettivo del nostro sostegno, come ho ribadito ancora oggi al Presidente Zelensky, è mettere l’Ucraina nelle migliori condizioni possibili per costruire un tavolo di pace. Una pace che, come abbiamo detto tante volte, non può significare una resa, come in tanti, troppi, suggeriscono vigliaccamente.

Questo presuppone necessariamente, ovviamente, anche il sostegno militare, così come presuppone, ad esempio, il sostegno al settore energetico che resta una priorità fondamentale dell’azione italiana.

Il Presidente Zelensky è venuto qui oggi – e lo ringrazio ancora – per presentarci le sue idee per quello che può essere un percorso che consenta di costruire quella pace giusta, della quale abbiamo tutti bisogno, prima di tutti ovviamente proprio l’Ucraina.

Abbiamo ascoltato anche le esigenze più immediate che ci ha illustrato. Come sapete l’Italia – ribadisco – ha sempre fatto la sua parte. Abbiamo approvato nuovi decreti interministeriali di sostegno militare, con i quali ci siamo soprattutto concentrati sulla difesa aerea, innanzitutto perché vogliamo salvare le vite umane, ma anche per proteggere le infrastrutture critiche, ed ora stiamo anche ragionando insieme su come sostenere l’industria della difesa ucraina, di come rafforzare l’industria della difesa europea, per rendere questi sforzi sempre più sostenibili, sempre più proiettati verso il futuro.

Le prospettive di integrazione euroatlantica restano una componente fondamentale della discussione, siamo pronti a continuarla con l’Ucraina e con gli altri partner.

Con il Presidente Zelensky abbiamo anche concordato sull’importanza di coinvolgere quanto più possibile gli attori internazionali che possono convincere Mosca a sedersi a un tavolo e a negoziare in maniera credibile, ma nel farlo dobbiamo anche continuare a reagire in maniera ferma sul sostegno diretto o indiretto allo sforzo bellico russo.

Guardare a un futuro di pace e prosperità, a un futuro europeo significa anche guardare alla ricostruzione, e allora sono felice di approfittare di questa occasione per annunciare la data della prossima Ukraine Recovery Conference, che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio del 2025. È un evento al quale teniamo molto e sul quale stiamo già lavorando da diverso tempo.

Il messaggio che ancora una volta ho voluto inviare a Volodymyr è che l’Ucraina non è sola, che le saremo accanto per tutto il tempo necessario. La presenza del Presidente Zelensky oggi serve a dare ancora più forza a questo segnale, quindi grazie davvero per questa visita anche se veloce, sono stati giorni molto complessi.

Grazie.

ZLS Emilia-Romagna, firmato il decreto. Meloni: “Grande opportunità di sviluppo per le imprese emiliano-romagnole”

È stato firmato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che istituisce la Zona logistica semplificata (ZLS) Emilia-Romagna, a seguito dell’istruttoria condotta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. La nuova ZLS permetterà alle imprese emiliano-romagnole di accedere alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni previste in relazione agli investimenti realizzati sul territorio, nonché al nuovo credito d’imposta.
“Con la firma del decreto – ha dichiarato il Presidente Meloni – assicuriamo per le imprese della Regione Emilia-Romagna nuove opportunità di sviluppo per sostenere investimenti strategici, così come avevamo previsto anche nel nostro programma di Governo. Con l’istituzione della ZLS Emilia-Romagna, poniamo in essere un ulteriore atto concreto per  favorire la crescita e lo sviluppo dei territori, garantendo inoltre alle imprese la possibilità di accedere al credito d’imposta ZLS, altra misura fortemente voluta da questo Governo”.
Il credito d’imposta ZLS rappresenta, infatti, un’importante misura di sostegno a favore delle imprese operanti nelle zone logistiche semplificate. L’accesso al beneficio è rivolto a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottati, già insediate o di prossimo insediamento nelle zone logistiche semplificate, istituite o di futura istituzione.

 

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