Italia, Vertice ‘The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent’

In corso, a Villa Doria Pamphilj, la cerimonia di scambio di accordi e le dichiarazioni congiunte alla stampa al termine dei lavori del Vertice ‘The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent’, copresieduto dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

[Cerimonia di scambio di accordi e dichiarazioni congiunte alla stampa – Traduzione simultanea]

[Cerimonia di scambio di accordi e dichiarazioni congiunte alla stampa – Audio originale]

Buongiorno a tutti.

Il Vertice di oggi rappresenta un passo fondamentale nell’internazionalizzazione del piano Mattei. Fin dall’inizio del lancio di questa strategia noi siamo stati consapevoli che per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci eravamo prefissati fosse necessario lavorare in sinergia con i partner internazionali a partire dalla Commissione europea – e quindi ringrazio ovviamente la Presidente von der Leyen che copresiede con me questo Vertice -, dall’Unione europea, che con il Global Gateway ha destinato all’Africa 150 miliardi di euro.

Oggi la nostra intenzione è quella di offrire risposte concrete alle priorità espresse dalle Nazioni africane. Penso al contributo in infrastrutture strategiche come è il caso del Corridoio di Lobito che collegherà l’Occidente all’Oriente del continente africano. Penso a connessioni digitali sicure e moderne con il cavo Blue Raman di Sparkle che si proietterà verso l’Africa. Penso a una promozione etica delle opportunità che vengono dall’intelligenza artificiale con il Centro sull’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile, che è stato inaugurato a Roma questa mattina, insieme anche al rilancio delle filiere agricole e locali con investimenti sulla trasformazione del caffè e sull’agricoltura sostenibile.

Non si tratta di iniziative calate dall’alto, si tratta di progetti concreti che sono nati dal dialogo, che sono nati dalla volontà di creare sviluppo duraturo assieme ai nostri partner africani. L’approccio che l’Italia ha messo in campo è chiaro: rispetto, responsabilità, visione. È un cambio di metodo nei rapporti tra Europa e Africa e io sono fiera che l’Italia abbia partecipato a imprimere questa visione.

A 18 mesi dal Vertice Italia-Africa, che avevamo organizzato a Roma in apertura della Presidenza italiana del G7, abbiamo costruito un percorso che ci porta oggi a risultati concreti e significativi. Oggi consolidiamo un modello che è partito dall’ascolto e si è tradotto in strumenti operativi, in risorse mobilitate, in nuove e concrete opportunità anche per le nostre imprese, incluse le piccole e medie imprese, perché crediamo che l’Africa sia un continente nel quale si gioca il nostro futuro, che rafforzare l’Africa significhi rafforzare anche l’Europa, costruire insieme le condizioni per una stabilità comune.

Voglio ringraziare i tanti, autorevolissimi interlocutori che prenderanno parte questa mattina ai nostri lavori, i rappresentanti delle Nazioni, i rappresentanti delle Istituzioni finanziarie senza i quali quello che stiamo costruendo non sarebbe stato possibile.

Mi fermo qui, do la parola per un breve saluto anche alla Presidente von der Leyen.

La cerimonia di accoglienza e gli interventi di apertura

Interventi di apertura Meloni – von der Leyen

Buon pomeriggio a tutti,
e grazie di essere qui, in questa giornata molto particolare, molto bella, per la quale devo innanzitutto ringraziare ovviamente la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha con noi organizzato, ospitato questo evento.

E voglio rivolgere un ringraziamento particolare al Presidente della Commissione dell’Unione Africana Ali Youssouf, che è qui con noi. Voglio ringraziare anche gli altri partecipanti a uno scambio che c’è stato questa mattina molto utile e molto proficuo. Voglio ringraziare il Vicepresidente della Tanzania Mpango, il Primo Ministro della Repubblica Democratica del Congo Tuluka, il Ministro degli Esteri dell’Angola Téte,  il Ministro delle Finanze e della Pianificazione nazionale dello Zambia Musokotwane, la Direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva, il Presidente della Banca Mondiale Banga, il Presidente della Banca Africana di Sviluppo Adesina, il Presidente dell’Africa Finance Corporation Zubairu.

Grazie davvero per aver risposto al nostro invito, grazie per aver contribuito al successo di questa iniziativa promossa dall’Italia e dall’Unione europea.

Come ho avuto modo stamattina di dire in apertura dei lavori, l’evento di oggi racchiude in sé lo spirito del Piano Mattei per l’Africa, rappresentando due principi cardine della strategia italiana:

Uno di quei principi è ovviamente la condivisione. Noi abbiamo sempre concepito questa strategia come la costruzione di un nuovo paradigma nelle relazioni con le Nazioni africane, e cioè una cooperazione tra pari, basata sulla condivisione delle priorità.

Il secondo punto è l’internazionalizzazione. Alla stampa italiana in apertura di quest’anno avevo detto che sarebbe stato l’obiettivo di quest’anno relativamente al Piano Mattei. Noi siamo sempre stati consapevoli del fatto che fosse fondamentale andare oltre il semplice rapporto tra Italia e continente africano, e che la sfida sarebbe stata quella di creare sempre maggiori sinergie e sempre maggiori collaborazioni con partner internazionali. Ed è evidente come il primo partner naturale di questa strategia non potesse che essere l’Unione europea con il suo Global Gateway.

Una partnership, voglio sottolinearlo, di cui l’evento di oggi costituisce solo l’ultimo esempio che ha come obiettivo quello di stabilire una efficace e concreta collaborazione in Africa. Con Ursula von der Leyen lo abbiamo già dimostrato con i memoranda sottoscritti con la Tunisia, sottoscritti con l’Egitto, il lavoro capillare che cerchiamo di portare avanti.

Ci siamo assunti questa responsabilità, per una ragione semplice e cioè che riteniamo che l’Africa sia un Continente nel quale più che altrove si gioca il nostro futuro, dove noi italiani, noi europei siamo chiamati a fare la differenza e possiamo fare la differenza. Pensiamo che la sfida sia quella di una nuova narrazione sull’Africa che è, dal mio punto di vista, stata per molto tempo una terra soprattutto incompresa, in molti casi sfruttata, ma parliamo invece di un continente ricchissimo che offre oggi enormi potenzialità, enormi occasioni, e che siamo certi che possa stupire se messo nella condizione di valorizzare quanto di straordinario possiede. Questa è la visione che noi abbiamo cercato di realizzare con il Piano Mattei. Quindi una visione che vuole riconoscere all’Africa il ruolo che merita, che sceglie di costruire partenariati veri, fondati sul rispetto, sulla reciprocità, sull’identità, sulla libertà di ciascuna Nazione di determinare il proprio futuro. E quindi ovviamente siamo entusiati che l’Unione europea condivida questa nostra visione.

È un approccio che del resto io ho portato personalmente anche in tutti i fori multilaterali, non ultimo il G7 della settimana scorsa in Canada, ma al G20, alle Nazioni Unite. Perché la sfida per noi è che l’Africa possa crescere e prosperare partendo dalle sue ricchezze, che possa crescere e prosperare processando le sue materie prime, che possa crescere e prosperare coltivando i suoi campi, possa crescere e prosperare dando una prospettiva ai suoi giovani, anche per combattere a monte le cause che spingono tanti, troppi giovani, a pagare organizzazioni criminali per affrontare viaggi pericolosi alla ricerca di una vita migliore che spesso le nostre società non sono neanche in grado di offrire.

Per dare a questa visione ancora maggiore forza abbiamo deciso di concentrare il nostro lavoro su tre progetti strategici, che sono stati alla base delle discussioni di oggi e degli accordi che avete visto.

Il primo è il “Corridoio di Lobito”, l’imponente sistema di infrastrutture fisiche e digitali che ha come obiettivo quello di collegare l’Africa occidentale con quella orientale, unendo l’Angola allo Zambia, attraverso la Repubblica Democratica del Congo e con la possibilità di estendere il progetto fino al porto di Dar es Salaam, in Tanzania. È una sfida tanto ambiziosa quanto complessa, che coinvolge pienamente l’Unione europea, ma che coinvolge ad esempio anche gli Stati Uniti che hanno recentemente annunciato di voler confermare il loro impegno a uno stanziamento di quattro miliardi di euro per questo obiettivo e chiaramente l’obiettivo di questa iniziativa è connettere i mercati africani con quelli globali, assicurando il trasporto delle merci, dei minerali strategici, dei prodotti agricoli, delle risorse energetiche.

E’ evidente che il successo di questa iniziativa dipende dalla volontà politica, quanto è evidente che dipende dalla capacità che avremo di coinvolgere anche il mondo dei privati. Ecco perché sono molto soddisfatta e ringrazio Scannapieco e Ricci dell’intesa da 250 milioni di euro sottoscritta oggi tra Cassa Depositi e Prestiti, SACE e Africa Finance Corporation. E sono altrettanto contenta che anche l’Unione europea annuncerà il suo impegno in questo senso, perché si tratta di un investimento che genera lavoro, commercio, stabilità, che genera : perché costruire il proprio futuro, nella terra in cui si è nati e cresciuti, è ciò che consente a una Nazione di prosperare e di scegliere la propria strada.

Il secondo progetto riguarda l’agricoltura. Abbiamo scelto di occuparci di un segmento particolare, ovvero lo sviluppo delle filiere produttive del caffè, per rafforzare così le catene del valore locale e proteggere i piccoli produttori. Lo facciamo sottoscrivendo un accordo che prevede una garanzia europea da circa 110 milioni di euro a sostegno degli sforzi italiani per il ripristino dell’agricoltura sostenibile con particolare focus sulla filiera del caffè in diverse Nazioni africane. Perché il nostro obiettivo non è quello di creare dipendenza, ma di generare l’autosufficienza. Una Nazione forte è una Nazione che produce, che trasforma, che compete.

Il terzo grande capitolo attorno al quale ruota la cooperazione tra Piano Mattei e Global Gateway è lo sviluppo delle interconnessioni e delle infrastrutture digitali.

In un tempo nel quale, come tutti sappiamo, i dati sono il motore delle nostre società, la sinergia tra Italia e Unione europea consentirà di estendere verso l’Africa orientale il Blue Raman Cable, la dorsale marittima che punta a collegare l’India alle economie europee, passando per il Medio Oriente e il Mediterraneo. Questo Vertice ha visto la sottoscrizione dell’intesa che consentirà a Sparkle, attraverso il sostegno della Commissione europea e della Banca europea degli investimenti, di inserire in questa connessione anche l’Africa. È un progetto nel quale crediamo molto, nella direzione di un’interconnessione davvero globale, che si estende dall’Asia all’Europa, nella quale il Mediterraneo è centrale.

E in questo scenario rientra anche un altro progetto che ritengo molto importante: l’AI Hub for Sustainable Development, iniziativa nata nell’ambito della Presidenza italiana del G7, in partneriato con leader globali del settore come Microsoft e il supporto operativo del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Stamane è stato inaugurato a Roma l’AI Hub che coinvolgerà centinaia di start-up africane, per applicare soluzioni di intelligenza artificiale ai settori prioritari del Piano Mattei: salute, agricoltura, energia, acqua, formazione, infrastrutture. La Commissione europea, oggetto di un’altra firma,  ha annunciato di voler partecipare al Consiglio di amministrazione di questa realtà, e quindi grazie ancora Ursula.

Desidero anche approfittare di questa occasione per annunciare che stiamo lavorando a un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle Nazioni africane. Un tema centrale per lo sviluppo del continente che se non affrontato adeguatamente rischia di vanificare tutti gli altri sforzi che noi portiamo avanti. L’iniziativa prevede di convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le Nazioni meno sviluppate secondo i criteri della Banca Mondiale e di abbattere del 50% quello delle Nazioni a reddito medio-basso. L’intera operazione, nei 10 anni, ci permetterà di convertire in progetti di sviluppo, da attuare in loco, circa 235 milioni di euro di debito. Sono particolarmente fiera di questa iniziativa e di annunciarla nell’anno del Giubileo su un tema che stava particolarmente a cuore a Papa Francesco che lo riteneva una questione non solo economica, ma di giustizia, dignità umana e coscienza collettiva.

Quello che abbiamo costruito oggi non è un semplice pacchetto di progetti. È un patto tra Nazioni libere, che scelgono di cooperare perché credono nei valori della dignità, del lavoro, della libertà. È il segno che, quando l’Europa agisce con coraggio, e quando l’Italia il suo con la sua visione e concretezza, i risultati arrivano, credo che davvero dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro.

Gli accordi che noi abbiamo sottoscritto oggi valgono complessivamente 1,2 miliardi di euro di impegni concreti, ci siamo dati già due nuovi appuntamenti per continuare questo percorso: il prossimo mese di luglio sarò nuovamente in Africa, in Etiopia, il prossimo semestre del 2026, sempre in Africa, si terrà la seconda edizione del Vertice Italia-Africa, quindi non parliamo di un’iniziativa spot, di una cosa singola, parliamo di un percorso e anche, come si vede oggi, di un percorso estremamente concreto.  Quindi  grazie davvero, prego Ursula.

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