Si è svolta, presso il Plessi Museum al Brennero, la cerimonia di abbattimento transfrontaliero tra Italia e Austria del diaframma del cunicolo esplorativo della Galleria di Base del Brennero.
Buongiorno a tutti e grazie.
È per me un onore essere qui, partecipare alla cerimonia di abbattimento del diaframma del cunicolo esplorativo della Galleria di Base del Brennero. Operazione che permetterà per la prima volta di collegare con un tunnel sotterraneo Italia e Austria, due Nazioni che chiaramente sono già profondamente unite dalla loro storia e dalla loro geografia, che sono partner di primo piano in Europa su numerosi dossier europei e su numerosi dossier della politica internazionale.
Saluto, ovviamente, e ringrazio il mio amico, il Cancelliere Stocker; saluto e ringrazio il mio amico, il Commissario europeo Tzitzikostas; saluto e ringrazio il Ministro Salvini, il Ministro Hanke, il Presidente Kompatscher, il Presidente Mattle, gli Amministratori delegati di BBT SE e tutti i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori che a vario titolo e a vario livello sono stati coinvolti in questo progetto monumentale.
Oggi noi compiamo, insieme, un passo decisivo per la costruzione, la realizzazione di una delle opere infrastrutturali più grandi di tutto il Continente. È una giornata storica. È una giornata storica non solo per l’Italia ovviamente, è una giornata storica per l’Austria, è una giornata storica per l’intera Europa, come è stato ricordato prima di me, perché la Galleria di Base del Brennero rappresenta lo snodo centrale e uno dei tasselli fondamentali del Corridoio europeo Scandivano-Mediterraneo, cioè il più esteso corridoio della rete TEN-T che punta di fatto a connettere la Finlandia a Malta, che attraversa otto Nazioni europee, sette Stati membri dell’Unione europea più la Norvegia.
Questa Galleria, quando entrerà in esercizio, come è stato ricordato, rivoluzionerà il trasporto tra Italia e Austria, ci consentirà di abbattere drasticamente i tempi di percorrenza tra Fortezza e Innsbruck: dagli attuali 80 minuti a soli 25 per i treni passeggeri, dai 105 minuti a 35 per i treni merci. E questo avrà come conseguenza anche quella di decongestionare un’arteria di respiro europeo fondamentale come l’A22 del Brennero, rafforzare la competitività del nostro tessuto produttivo, produrre effetti molto benefici dal punto di vista ambientale, in particolare per i meravigliosi ma altrettanto delicati territori nei quali ci troviamo.
Un’opera immensa nel cuore d’Europa, di cui – come si ricordava, pure – si è cominciato a parlare alla fine degli anni Ottanta, che ha iniziato il suo lungo cammino nel 2004, con la sottoscrizione dell’accordo tra il governo italiano e il governo austriaco. Sono trascorsi oltre vent’anni da quella firma, ma l’impegno delle nostre due Nazioni, e poi l’impegno europeo, la nostra determinazione per portarla a compimento rimangono gli stessi dei primi giorni. Perché abbiamo sulle nostre spalle, credo soprattutto, la responsabilità di dimostrare ai nostri cittadini, ma anche a noi stessi in fondo, che non c’è un progetto troppo grande per essere affrontato, che non c’è sfida troppo difficile perché ci si possa scommettere.
Credere in questo progetto significa credere in quello che sappiamo fare meglio, nelle nostre eccellenze, nel nostro know-how, nelle straordinarie capacità ingegneristiche e tecniche dei nostri lavoratori, da sempre capaci di compiere grandi imprese, anche quando a volte la politica non ci ha creduto. Lo dico per ricordare, ad esempio, quel che si è riusciti a fare con il sottoattraversamento dell’Isarco, scavando la galleria sotto il letto del fiume, assicurando il pieno rispetto della natura e del paesaggio.
Vuol dire, in altre parole, soprattutto ricordarci che noi siamo capaci di fare cose grandi, significa ricordarcelo in un tempo nel quale tutto sembra volerci convincere del contrario, volerci convincere che in fondo le nostre società non siano più in grado di lasciare un’eredità positiva palle generazioni future. Io continuo invece a rimanere convinta del contrario, e per questo sono molto contenta di essere qui oggi. Perché quello che accade qui oggi lo dimostra, e lo dimostra in modo concreto, lo dimostra in modo tangibile, lo dimostra a tutti i nostri cittadini, rende quella convinzione un fatto. E allora grazie. Grazie al lavoro, all’ingegno, al sudore, alla fatica, alla competenza e all’altissima professionalità di chi da tanti anni lavora a questo straordinario progetto. Un esercito silenzioso fatto di ingegneri, progettisti, minatori, geologi e tanti altri professionisti, senza i quali però noi oggi non saremmo potuti essere qui.
La Galleria di Base del Brennero diventerà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo al mondo. Un’opera da primato, tanti altri ne sono stati raccontati questa mattina, come da primato saranno altre due opere previste dal tracciato del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo: una a Sud, che è ovviamente il Ponte sullo Stretto di Messina; una a Nord, che è il Fehmarn Belt nel Mar Baltico tra Germania e Danimarca.
Opere strategiche di rilevanza globale che ci ricordano che cosa siamo capaci di fare, quando crediamo in noi stessi, quando crediamo nelle nostre capacità. Diceva William Blake: “Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono”. Ma, come sempre, spetta solo a noi farle accadere.
Vi ringrazio.
[La cerimonia – tutti gli interventi]
La cerimonia
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