Siena: Messaggio del Presidente Meloni all’Assemblea Nazionale 2025 di Federmanager

Il messaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell’Assemblea Nazionale 2025 di Federmanager.

Gentile Presidente Quercioli, carissimi dirigenti,

mi dispiace molto non poter essere con voi per celebrare gli ottant’anni di Federmanager. È un anniversario importante, che sarebbe riduttivo considerare solo come un evento che riguarda la vostra organizzazione. Si tratta infatti di celebrare ottant’anni anni di storia nazionale. Ottant’anni nei quali l’Italia ha vissuto profondi cambiamenti e trasformazioni, momenti di crisi e rinascita, e ha scritto pagine che fanno parte del nostro patrimonio identitario, sociale ed economico.

Federmanager non ha mai fatto venire meno il suo contributo, e ha accompagnato l’Italia sia negli anni del boom economico del Dopoguerra che nelle stagioni più difficili. E lo ha fatto sempre con quell’approccio che è tipico di chi è chiamato ogni giorno, nella realtà in cui opera, a dover fare scelte e a trovare le soluzioni migliori ai problemi reali delle persone, dei lavoratori, delle aziende. La responsabilità delle decisioni è connaturata al vostro ruolo, e questo vi rende uno dei pilastri dell’economia reale di questa Nazione. Senza di voi, senza la vostra quotidiana laboriosità e intraprendenza, l’Italia non sarebbe la grande Nazione che è: una potenza economica, industriale e culturale, apprezzata e rispettata in tutto il mondo. Se un manager o un dirigente d’azienda non pensa in grande e non lancia il cuore oltre l’ostacolo, semplicemente non è tagliato per il ruolo che gli è stato affidato. Può far altro, di certo non guidare un’impresa. Dirigenti e lavoratori, insieme, sono il carburante che permette al nostro tessuto produttivo e industriale di correre, reagire alle intemperie della storia e rialzarsi dopo ogni caduta.

Il capitale umano è il patrimonio più prezioso che abbiamo, perché è il patrimonio che ci permette di rimanere competitivi a livello internazionale e che rende il Made in Italy una sintesi unica tra qualità, artigianalità, tradizione, innovazione, gusto del bello e stile di vita italiano. Essere consapevoli di ciò che siamo e di ciò che sappiamo fare, della nostra storia e della nostra identità, è il presupposto per generare valore, ricchezza e crescita duratura. Ecco perché, in un contesto internazionale altamente competitivo e attraversato da cambiamenti epocali, è fondamentale investire nelle competenze, non solo nella fase della formazione scolastica e universitaria ma lungo tutto l’arco della vita, nei luoghi di lavoro e nelle società.

È il sapere, in questo tempo, che fa la differenza e che può consentire ad una Nazione di cambiare passo. È una priorità che il Governo ha ben chiara, e che ci ha spinto in questi anni a concentrare sforzi e risorse per colmare quel disallineamento che esiste tra le esigenze delle imprese e le professionalità disponibili. È altrettanto fondamentale fare in modo che le competenze che sono presenti in azienda, e che ne rappresentano la ricchezza, siano trasmesse alle giovani generazioni. È un processo cruciale, soprattutto per il tessuto produttivo e industriale italiano, che sapete bene si fonda sulle piccole e medie imprese e sulle imprese familiari. Il Governo ha già previsto, non ultimo nel disegno di legge PMI all’esame del Parlamento, delle misure per incentivare e sostenere questo percorso, ma siamo consapevoli di quanto ci sia ancora tanto da fare per garantire un’effettiva e concreta staffetta generazionale e di quanto, anche in questo ambito, sia fondamentale il vostro contributo.

I principali indicatori ci restituiscono oggi la fotografia di un’Italia solida, che è tornata a correre e che è in grado di affrontare le difficoltà meglio di altre Nazioni europee. Il merito di questo successo non è ovviamente del Governo, ma delle imprese e dei loro lavoratori. Noi ci siamo limitati a fare la nostra parte, che è quella di mantenere i conti in ordine, concentrare le risorse a disposizione su alcune grandi priorità e creare un ambiente il più possibile favorevole a chi produce ricchezza e occupazione.

La legge di bilancio per il 2026 si inserisce nel solco di quelle precedenti e prevede misure e interventi concreti per sostenere l’occupazione e chi fa impresa. Penso alla scelta di garantire continuità al credito d’imposta per la ZES Unica per il triennio 2026-2028, alla sterilizzazione di plastic e sugar tax, al rifinanziamento della Nuova Sabatini e alla reintroduzione del super e dell’iper-ammortamento, per sostenere l’innovazione tecnologica delle imprese. Provvedimenti che disegnano una strategia e che puntano a consolidare quel cammino di crescita e sviluppo che l’Italia ha ripreso a percorrere in questi anni.
C’è ancora tanto lavoro da fare, ne siamo consapevoli, ma sappiamo che in questa sfida non siamo soli e che potremo sempre contare sul vostro contributo e su quello di tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa Nazione.

Vi ringrazio, e rinnovo i miei auguri per i vostri primi 80 anni.

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