Italia: Il Presidente Meloni all’inaugurazione della Funivia delle Mele

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato oggi a Predaia (Trento), all’inaugurazione della Funivia delle Mele del Consorzio Melinda.

[L’inaugurazione della Funivia delle Mele]

Buongiorno a tutti, grazie, grazie davvero di questa accoglienza. Voglio salutare ovviamente tutte le autorità, ma voglio soprattutto ringraziare il Presidente Seppi, il Consiglio d’amministrazione, voglio ringraziare tutte le aziende del Consorzio per questo invito.
Un invito che io ho accettato con convinzione e con piacere. Perché essere qui significa molte cose, significa celebrare molte cose. Significa celebrare uno degli esempi migliori di come l’agricoltura sia dotata di visione, di come sappia guardare al futuro, di come sappia valorizzare le proprie radici proiettando nel futuro quelle radici. Guardi Presidente Seppi – lei diceva “noi siamo una periferia” – si è una periferia quando ci si comporta da periferia, si è una periferia quando si sceglie di stare ai margini, ma quando si sa costruire qualcosa che diventa il centro del lavoro di un territorio e del racconto di un’identità, non si è una periferia e voi non siete una periferia.

La Funivia delle Mele è il primo e unico impianto al mondo dedicato alla logistica agroalimentare e all’efficienza di filiera. È, come veniva ricordato, un’opera realizzata al 100% da maestranze italiane. È un’opera alimentata a energia rinnovabile, che trasporta le mele dai siti di lavorazione all’interno di un’altra opera altrettanto unica nel suo genere, ovvero le celle ipogee scavate nel cuore della roccia delle Dolomiti. Una miniera diventa un enorme, immenso frigorifero naturale che consente di abbattere i costi energetici rispetto a un magazzino tradizionale, che consente di mantenere intatta la qualità del prodotto e che consente di non impattare sul territorio e di non consumare suolo.

E queste due opere, cioè le celle ipogee e la Funivia delle Mele, costituiscono un modello produttivo e organizzativo assolutamente all’avanguardia, che dimostra una cosa che per noi è molto importante e per la quale ci battiamo da qualche anno -ne faceva cenno il Ministro Lollobrigida – e cioè che non è vero che non si può coniugare l’attività economica e produttiva con la difesa dell’ambiente. È vero esattamente il contrario. Quello che noi vediamo realizzato qui oggi, in questa valle meravigliosa, che io ho avuto il privilegio di guardare dalla funivia, è la dimostrazione concreta che l’uomo e l’ambiente non sono nemici come qualcuno vorrebbe raccontarci, sono invece amici e sono anzi alleati. E gli agricoltori e i produttori sono i primi custodi della natura e non è possibile difendere la natura se non grazie all’opera responsabile dell’uomo. Che è esattamente quello che noi vediamo qui oggi. Ed è la ragione per la quale il Governo, con il Ministero dell’Agricoltura – ringrazio ovviamente il Ministro Lollobrigida – ha creduto in questo progetto della funivia, ne ha sostenuto la realizzazione partecipando all’investimento complessivo con un contributo di circa 4,1 milioni di euro di fondi del PNRR. E non è un caso neanche che questo progetto si sia sviluppato proprio in questo territorio che è da sempre vocato alla produzione delle mele, ma dove i nostri agricoltori da sempre lavorano per rendere questo settore una eccellenza nel comparto ortofrutticolo italiano.

Chiaramente noi siamo, lo sapete molto meglio di me, tra i primi produttori mondiali di mele, il consorzio Melinda è una delle realtà più solide del settore, e quindi ancora voglio fare i miei complimenti ai 4.000 piccoli produttori riuniti in 16 cooperative che coltivano quasi 7.000 ettari di terreno, raccolgono a mano 400.000 tonnellate di mele l’anno, perché sono numeri impressionanti. E sono numeri impressionanti che raccontano una storia, che raccontano un tessuto, che raccontano una realtà che non è solo produzione di cibo ma è appunto custodia del territorio e cultura del lavoro, e consentitemi da Presidente del Consiglio dei Ministri di dire anche che è orgoglio nazionale. Perché tutto questo è possibile solamente grazie a un saper fare che si tramanda di generazione in generazione, che fa dell’agricoltura italiana un unicum, un’eccellenza, che è riconosciuta per essere unica al mondo.

L’obiettivo che il Governo si dà è valorizzare realtà come queste, promuovere anche la nascita di altre realtà come queste, favorire sempre di più gli investimenti che rafforzano la logistica, che riducono l’impatto sull’ambiente, che sostengono il reddito dei nostri agricoltori.
È la visione che dall’inizio ha indirizzato il lavoro di questo Governo, che ci ha spinto in questi anni a dedicare al settore primario investimenti – lo ricordava il Ministro – mai visti in passato, oltre 15 miliardi di euro, di portare avanti ogni giorno quel lavoro di squadra con il sistema-Italia che ha accompagnato il nostro export agroalimentare al suo record, oltre 70 miliardi di euro nel 2024. Insieme alle imprese e ai lavoratori di questa Nazione siamo diventati la prima economia in Europa per valore aggiunto dell’agricoltura. Abbiamo fatto crescere il reddito degli agricoltori di oltre il 10% rispetto a una media europea che viaggia al di sotto del 2%.
Ed è il lavoro che vogliamo continuare a fare insieme.

Identità, innovazione, storia e futuro, uomo e natura. Questa è l’agricoltura che ci piace, ma è soprattutto l’agricoltura che rende il Made in Italy così apprezzato e stimato nel mondo. E noi qui oggi possiamo vedere uno dei tanti volti dell’Italia migliore, l’Italia che fa dell’identità la sua forza, ma che non considera quell’identità come qualcosa da tenere in un museo, come qualcosa da guardare nel passato. Diceva il Presidente Seppi “abbiamo ripreso quello che facevano i nostri nonni”. Si ama davvero la propria identità quando si è in grado di raccogliere quell’identità e di reinventarla nel futuro, e quello che voi avete fatto qui è esattamente questo ed è questa la ragione per la quale l’Italia intera deve dirvi grazie.

Vi ringrazio.

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