IL BUFERA, ORGOGLIO E RIMPIANTO DI DARIO, L’ETRUSCO
DI MICHELE FIORINI E CESARE GUIDER
Un esordio che fu tutto un programma. Con Vipera nella Lupa. Siamo al 2 luglio del 1989, un anno che è passato alla Storia del Palio di Siena, perché in entrambi i Palii vinsero due cavalli scossi. A luglio Viperae la Lupa non sono nemmeno accreditati tra i primi favoriti. C’è Bastiano con Pytheos, un altro cavallo leggendario. E poi c’è Aceto con Figaro nella Civetta. Vipera è un ottimo cavallo, giusto “un pelino” scalcia una dozzina di volte, ma di brutto, tra i canapi e fa il vuoto attorno a sé (cosa oggi assolutamente impensabile, perché i cavalli che scalciano vengono immediatamente scartati a priori).
Si diceva, Vipera, un nome e un programma. Si parte. Al Primo Casato, sia Pytheos che Viperadisarcionano Bastiano e Il Bufera, ne nasce una battaglia incredibile, finché Pytheos va a dritto a San Martino e Vipera vince scosso, tallonato dall’Oca con Benito III e Massimino II e dalla Civetta con Figaro e Aceto.
Il Bufera apprende della vittoria in ambulanza, mentre sta per essere portato all’ospedale, dopo la caduta.
Una carriera nata sotto il segno della stella, un esordio vittorioso. Succede poche volte, ma curiosamente Il Bufera avrà alti e bassi nella sua carriera che lo porteranno a trionfi incredibili (tre), di cui l’ultimo costituisce ancora l’ultima vittoria per la Nobile Contrada del Nicchio, e anche a cocenti delusioni.
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