Ippica: A Taranto chiude anche l’ippodromo

La crisi dell’ippica miete un’altra vittima. L’intervento dell’onorevole grillino, Rosalba De Giorgi

“L’ennesimo problema occupazionale causato da una crisi che, continuando a non risparmiare alcun settore, sembra accanirsi su Taranto ed il suo territorio miete un’altra vittima. Fonti attendibili mi hanno informata che l’Ippodromo ‘Paolo VI’, nato da un’intuizione dell’indimenticato imprenditore tarantino Donato Carelli, è ormai prossimo a chiudere i battenti dopo oltre 40 anni di attività. In assenza di un intervento risolutivo, uno dei luoghi simbolo dell’intera provincia ionica dalla fine del prossimo mese di agosto andrà ad arricchire il già folto album dei ricordi e dei rimpianti della ‘città dei due mari’”. Questo l’incipit dell’intervento letto questa sera in Parlamento dal deputato grillino, Rosalba De Giorgi. “Esteso su una superficie di 260mila metri quadri – continua l’esponente politico – l’Ippodromo ‘Paolo VI’ è anche un centro sportivo polifunzionale, un luogo in cui le famiglie possono trascorre il tempo libero immerse nel verde e a contatto con la natura. La struttura dispone di  due centri congressi e di un’area che spesso ha ospitato importanti eventi culturali e musicali e, requisito da non trascurare, dà lavoro a decine e decine di famiglie rappresentando un’opportunità per tutto il territorio. Purtroppo, nonostante gli sforzi profusi in questi ultimi anni dai proprietari dell’impianto per fronteggiare la crisi che sta letteralmente spazzando via il mondo dell’Ippica, questo che è uno degli ippodromi più importanti d’Italia dovrà arrendersi fra l’indifferenza di molti. L’Ippica nazionale paga questo stato di cose probabilmente per colpe proprie, per la drastica riduzione dei finanziamenti, per la crescente diminuzione degli spettatori, ma anche a causa di coloro che non hanno saputo – o voluto – programmare un rilancio serio, efficace e duraturo che regalasse agli operatori del settore quelle certezze che, invece, con il trascorrere degli anni sono venute sempre più a mancare”.

Fonte: http://www.cosmopolismedia.it

Lascia un commento