Ippica, Enrico Querci: IL BRACCIO POLACCO DI AL KHALEDIAH FARM

Destava non poca curiosità la presenta di due Purosangue Arabo provenienti dalla Polonia al via nella seconda edizione della Milan President of UAE Cup, la Listed race milanese del 1° luglio. Della coppia era soprattutto il giovane Fazza Al Khalediah ad attirare le attenzioni di appassionati e addetti ai lavori. Non capita tutti i giorni, infatti, di vedere all’opera cavalli che vengono dall’Est in corse di livello riservate ai PSA e Fazza aveva i crismi di un potenziale campione. Il 4 anni da Jalnar Alkhalediah aveva, infatti, disputato sette corse in Polonia vincendole tutte. L’imbattuto per la prima volta correva fuori dai confini, dove si è formato atleticamente alle cure di Michael Borkowski, ed era stimato assieme al compagno di viaggio e di scuderia Burkan Al Khalediah, come contro favorito rispetto alla coppia formata dai giovani olandesi Akoya e Dynamites di Karin van den Bos.

a corsa ci ha svelato un cavallo che potenzialmente può essere competitivo a livello europeo. Fazza Al Khalediah, molto pigro nella prima parte di gara e sempre nelle posizioni di coda, ha trovato gli 800 metri della selettiva dirittura d’arrivo milanese pane per i suoi denti e sul traguardo sottometteva chiaramente Akoya e Dynamites. Quarto il francese Amjiz de Piboul e quinto il primo dei cavalli allenati in Italia, Ramiz Al Aziz. Buono il tempo di 2.10.6.
Fazza Al Khalediah ha così vinto la sua ottava corsa, resta invitto e ci ha parlato di lui, della sua scuderia e del suo futuro Hubert Kulesza, General Manager della Polska Akf Sp. Z o.o. che figura come proprietaria dei due cavalli polacchi.
Questa sigla, apparentemente indecifrabile, rappresenta invece un nome molto importante nel mondo del PSA. La sigla Akf, infatti, è l’acronimo di Al Khalediah Farm e questo non è altro che il distaccamento polacco del famoso allevamento e scuderia saudita che ha una grande proprietà anche a Nowe Wrońska, vicino a Varsavia (www.alkhalediah.pl).
Polska Akf si occupa sia di cavalli per le corse al galoppo, sia di cavalli da Show che è un’attività sportiva molto importante in Arabia Saudita. Attualmente la Al Khalediah Farm ha in Polonia 80 cavalli, di questi 30 sono fattrici (21 da Show e 9 per il galoppo), 24 sono in allenamento per le corse in piano e il resto, tolti alcuni puledri, sono tutti cavalli da Show.
In questa grande farm si svolgerà in agosto, dal 17 al 19 quest’anno, l’Al Khalediah European Arabian Horse Festival (5^ edizione), per i primi due giorni dedicato allo Show mentre l’ultimo giorno Al Khalediah Farm sponsorizza una corsa al galoppo per PSA all’ippodromo di Varsavia.
Ma torniamo a Fazza Al Khalediah, alla sua vittoria, al suo futuro.
“Fazza non ha conosciuto sconfitta in Polonia – racconta Hubert Kulesza – ed era giunto il momento di verificare il suo valore all’estero. Lo avevamo iscritto anche al Qatar French Derby ma non abbiamo avuto il coraggio di provare subito in un Gruppo 1 così difficile. Optando per la corsa a San Siro, alla fine un riferimento diretto con la corsa francese lo abbiamo ottenuto. Abbiamo battuto Akoya, giunto 5° nel Derby e questo contestualizza Fazza come un cavallo di buon livello continentale”.

Non solo, la performance del grigio consente al suo team anche una valutazione degli altri suoi portacolori e, quindi, la possibilità di poter schierare altri “Al Khalediah” in corse internazionali, ma non solo.

Detto così, a mezza voce, sembra una notizia marginale ma, in realtà, questa potrebbe essere la prima di molte altre novità che riguardano Al Khalediah Farm e di quanto il mercato saudita sia sempre più importante, tenendo conto anche della vittoria di Tallaab Al Khalediah nel Dubai Kahayla Classic Sponsored By Mubadala.
“In effetti avevamo bisogno di poter misurare il livello dei nostri al di fuori dei confini nazionali – conferma Kulesza – e adesso pianificheremo altre corse in Europa con i nostri cavalli nella seconda parte dell’anno, mentre per l’inverno non è escluso che possiamo trasferire alcuni dei nostri cavalli in medio oriente per la stagione di corse”.

Fonte: http://enricoquerci.com

 

 

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